La mostra comprende una ventina di incisioni di Marc Chagall tratte da La Bibbia in cui l'autore esemplifica l'importanza della Parola a partire dalla storia di Israele; un'installazione di Silvio Wolf dal titolo 'John 14 - Il Libro dei Libri', costituita da 40 leggii che sorreggono ciascuno una fotografia della pagina del Vangelo di Giovanni scritta in 40 diverse lingue e un reportage di 40 fotografie sul monastero cristiano Deir Mar Musa al-Habashi in Siria di Ivo Saglietti.
Mostra a cura di: Andrea Dall’Asta S.I. e Gigliola Foschi
La mostra Sapienza della Parola, gioia di un incontro. Chagall, Wolf, Saglietti - a cura di Andrea Dall’Asta S.I. e Gigliola Foschi - comprende una ventina di incisioni di Marc Chagall tratte da La Bibbia (realizzata dal maestro russo tra il 1931 e il 1956) in cui l’autore esemplifica l’importanza della Parola a partire dalla storia di Israele; una installazione di Silvio Wolf dal titolo John 14 - Il Libro dei Libri, costituita da quaranta leggii che sorreggono ciascuno una fotografia della pagina del Vangelo di Giovanni 14 scritta in quaranta diverse lingue (dall’Ebraico al Copto, dall’Inglese all’Espéranto); un reportage di quaranta fotografie sul monastero cristiano Deir Mar Musa al-Habashi (San Mosè l’Abissino), in Siria di Ivo Saglietti: Sotto la tenda di Abramo. Si tratta di un monastero cristiano nato dal progetto del gesuita Paolo dall’Oglio con il desiderio di permettere l’incontro di persone di religioni diverse.
Il tema della mostra ruota attorno a come Dio si rivela attraverso la Parola. E come in questa Parola, che è parola di Verità, sia possibile trovare l’urgenza di un invito a un dialogo tra Dio e uomo e tra uomo e uomo. Aspetto attuale in un contesto, quale quello odierno, in cui è divenuta sempre più urgente la promozione del dialogo tra gli uomini da un punto di vista interpersonale, culturale e della propria esperienza di Dio. La Sapienza della Parola - come ci insegnano i testi biblici - è infatti quella che permette la creazione di reti di relazioni, di spazi di dialogo e di vita, capaci di superare i confini delle singole culture e delle diverse frontiere territoriali.
Una mostra, dunque, per comprendere come l’insegnamento biblico ponga le basi e ci inviti a un dialogo possibile.
Marc Chagall riflette su alcuni episodi della storia del popolo ebraico, in cui si evidenzia l’efficacia della Parola, da quella che separa gli elementi indistinti del cosmo, creando un mondo ordinato e fecondo (Gen 1, 1-31), a quella che Dio rivolge a Israele, costituendolo nella storia come popolo. Nell’istante in cui ci si rivolge a un altro, si crea infatti una storia in cui emergono reti di relazioni feconde, in cui si tessono progetti di vita. È la Parola che Dio consegna all’uomo e alla quale l’uomo è chiamato a rispondere. Le immagini di Chagall ci accompagnano lungo questi diversi momenti della storia di Israele: dall’incisione in cui Dio rivela il proprio nome nel roveto ardente, a quella in cui consegna a Mosè le tavole della Legge; dall’incisione in cui Maria glorifica il Dio della salvezza dopo la traversata del Mar Rosso, a quella in cui Salomone chiede a Dio la Sapienza per governare il suo popolo... Attraverso queste opere, si può comprendere come la parola di Dio sia luogo di un incontro che si fa momento di gioia, fraternità, condivisione, assunzione di responsabilità.
Silvio Wolf nell’installazione John 14 - Il Libro dei Libri ci introduce nelle molteplici traduzioni linguistiche del discorso di Gesù: “Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore…” (Gv 14, 2). La Parola di Dio, consegnata inizialmente a un popolo, è chiamata a essere accolta e ad “abitare” i diversi popoli del mondo. Come dice l’evangelista Giovanni quando afferma che il Logos pose la sua tenda in mezzo a noi (Gv 1,14). Dio si incarna nella storia. Il Logos si fa carne (Gv 1,14). La Parola può allora declinarsi nella molteplicità delle lingue e incarnarsi nelle dimore delle diverse culture, assumendone le innumerevoli differenze senza mai farsi ambigua. La Parola di Dio può così farsi Libro che narra la storia di una comunità capace di travalicare le singole specificità spaziali e culturali. La Parola di Dio si fa storia dell’uomo.
Ivo Saglietti presenta il reportage Sotto la tenda di Abramo, costituito da quaranta immagini fotografiche relative al monastero cristiano Deir Mar Musa al-Habashi in Siria. Da un lato, l’artista ci mostra i momenti di preghiera vissuti dai cristiani: istanti umili e solenni allo stesso tempo, intensi e carichi di desiderio di incontrare nel silenzio e nella pace il Dio della vita. Dall’altro, Saglietti ci mostra come una tenda posta all’ingresso del monastero sia divenuta uno “spazio dell’accoglienza” nel quale s’incontrano tra loro persone di religioni diverse. Sotto la tenda di Abramo è il luogo in cui la differenza della fede, a partire dalla Parola originaria, si fa gioia di un incontro. È la Sapienza della Parola.
Testi di: Andrea Dall’Asta S.I., Gigliola Foschi, Stefano Levi della Torre
Progetto allestimento: Paolo Capponcelli, Panstudio architetti associati
Segreteria e coordinamento progetti: Francesca Passerini
Responsabile tecnico: Giovanni Mascagni
con la collaborazione di Pietro Caccia Dominioni
Ufficio organizzazione eventi: Alessandra Bonzi
Ufficio stampa: Arcidiocesi di Bologna
Inaugurazione Sabato 19 settembre 2009 Ore 11.30
Dalle ore 19 alle ore 21 il museo resterà aperto in via straordinaria con la presenza degli artisti e dei curatori
Raccolta Lercaro
via Riva di Reno, 57 Bologna
Orari: da martedì a domenica, ore 11 - 18.30
Chiuso il lunedì
Ingresso: libero