Palazzo Angelelli Hercolani Fava Simonetti
Bologna
Strada Maggiore, 51

Cui dono lepidum novum libellum
dal 22/9/2009 al 22/10/2009
lun - ven e sab 26 settembre 9-12.30
051 225748, 051 229148, 051 261107 FAX 051 239400
WEB
Segnalato da

Anna Boschi




 
calendario eventi  :: 




22/9/2009

Cui dono lepidum novum libellum

Palazzo Angelelli Hercolani Fava Simonetti, Bologna

All'interno della manifestazione ArteLibro 2009 e del programma per le Giornate Europee del Patrimonio, una collezione di cataloghi d'artista con disegni originali e dediche autografe di alcuni tra i principali artisti del XX secolo tra cui: Enrico Baj, Gianni Bertini, Georges Braque, Remo Brindisi, Alik Cavaliere, Jean Cocteau, Pirro Cuniberti, Giorgio de Chirico. A cura di Mauro Carrera e Marzio Dall'Acqua.


comunicato stampa

a cura di Mauro Carrera e Marzio Dall’Acqua

Cui dono lepidum novum libellum
arida modo pumice expolitum?
Catullo, Carmina

Il 23 settembre 2009, presso la Sala di Enea del Palazzo Angelelli Hercolani Fava Simonetti di Bologna, sede della Soprintendenza Archivistica per L'Emilia Romagna si aprirà Cui dono lepidum novum libellum, "Cataloghi d'artista" con disegni originali e dediche autografe, evento che intende presentare al pubblico un’opera d’arte ancora misconosciuta: il catalogo d’artista.

L'esposizione, – fino al 23 ottobre 2009 – curata da Mauro Carrera e Marzio Dall’Acqua, è promossa dalla Sovrintendenza Beni Archivistici per l’Emilia Romagna in collaborazione con IBC-Soprintendenza per i Beni Librari e Documentari della Regione Emilia-Romagna e Archivio Uroburo di Parma. Questa mostra si inserisce tra gli eventi previsti per la manifestazione ArteLibro 2009 ed è inoltre nel programma per le Giornate Europee del Patrimonio (26-27 settembre 2009).

In questa prestigiosa cornice viene presentata per la prima volta in Italia una importante collezione di cataloghi d’artista con disegni originali e dediche autografe di alcuni tra i principali artisti del XX secolo:

Enrico Baj, Gianni Bertini, Georges Braque, Remo Brindisi, Alik Cavaliere, Jean Cocteau, Pirro Cuniberti, Giorgio de Chirico, André Dunoyer de Segonzac, Hans Erni, Giosetta Fioroni, Salvatore Fiume, Emilio Isgrò, Man Ray, André Masson, Ennio Morlotti, Ricardo Mosner, Pablo Picasso, Vanni Scheiwiller, Orfeo Tamburi, Ben Vautier, Emilio Vedova e altri ancora.

Accanto a questi cataloghi il pubblico potrà ammirare cataloghi-opera d'arte realizzati per l'occasione da alcuni tra i principali artisti italiani contemporanei con un intervento originale che lo ha reso unico (dedica autografa, disegno, collage, tavola sciolta aggiunta per l’occasione ecc.). Sono presenti opere di:

Paolo Albani, Arcangelo, Mirella Bentivoglio, Irma Blank, Renata Boero, Anna Boschi, Ennio Calabria, Alberto Casiraghy, Bruno Ceccobelli, Paolo Collini, Lucio Del Pezzo, Fernanda Fedi, Gino Gini, Gruppo Sinestetico, Marco Lodola, Arrigo Lora-Totino, Luigi Mainolfi, Renato Mambor, Maurizio Osti, Luca Maria Patella, Michele Perfetti, Lamberto Pignotti, Tino Stefanoni, Franco Vaccari, William Xerra.

Sfuggente eppure onnipresente, il catalogo d’arte resta a tutt’oggi un genere di pubblicazione relativamente poco studiato. Dal celeberrimo catalogo di William Blake1 a quelli francesi della seconda metà dell’Ottocento e fino ai più recenti, resta una delle pubblicazioni più diffuse e sfogliate della produzione editoriale occidentale. È il XX, dai suoi primissimi anni, il secolo del catalogo, che per tutta la sua durata ha subito cambiamenti in linea con quelli dell’arte e della stampa. La prima decade del secolo presente in qualche modo continua nella medesima direzione e, sia pure con qualche esitazione, possiamo prevederne ancora l’esistenza nei prossimi anni; il catalogo d’arte scomparirà solo se scomparirà il libro.

Il prodotto editoriale che i francofoni chiamano catalogue d’artiste e gli anglofoni artist’s catalog(ue), è originariamente associato alla presentazione di una esposizione. Contrariamente alle definizioni francese e inglese, l’italiano “catalogo d’artista” attualmente non rimanda ad un oggetto ben definito. A dire il vero, l’espressione in questione non è quasi mai presente nella letteratura specialistica. Quella di “catalogo d’artista” è in Italia una definizione ancora in parte da inventare.

Con l’apposizione di un intervento sul proprio catalogo, l’artista sottrae la paternità intellettuale e creativa della pubblicazione al critico e all’esperto, ne ribalta il valore semantico e lo conduce al valore assoluto di opera in sé, di cui il manufatto tipografico rappresenta il supporto e lo stimolo alla creatività. Con questo atto intenzionale egli si rimpossessa di un simulacro della sua opera, lo restituisce all’universo reale quasi fosse un ready-made, lo rende un unicum, un’opera in sé non assimilabile ad altra copia senza intervento.

Abbiamo invitato alcuni tra i più importanti artisti italiani contemporanei a realizzare un ex dono artistico per un loro catalogo. Nel sollecitarli all’intervento originale sul proprio “catalogo d’artista”, si è lasciata grande libertà nell’interpretazione dell’invito. Ciascun artista ha scelto tra i suoi uno o più cataloghi a rappresentare un exemplum della sua opera. A seguito di tale scelta, ha individuato il luogo (prima o quarta di copertina, risvolto, occhiello, antiporta, frontespizio, doppia pagina o pagina qualsiasi) dove realizzare il proprio intervento. Da ultimo, ha scelto il soggetto dell’intervento e optato per la tecnica di realizzazione (calligrafia, disegno, collage, tecnica mista etc.).

Inaugurazione: mercoledì 23 settembre ore 10.30 - sarà presentato il catalogo della manifestazione pubblicato in edizione limitata di soli trecento esemplari, novantanove dei quali comportano un’opera originale di Anna Boschi e Mauro Carrera.

Palazzo Angelelli Hercolani Fava Simonetti - Sala di Enea
Strada Maggiore, 51 - Bologna
Orari: lun-ven 9-12.30 e sabato 26 settembre
Ingresso libero

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