Ekaterina Cultural Foundation
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Wonder World. Expecting a restless future
dal 24/9/2009 al 24/10/2009

Segnalato da

Desdemona Ventroni



 
calendario eventi  :: 




24/9/2009

Wonder World. Expecting a restless future

Ekaterina Cultural Foundation, Moscow

A special project curated by Stefano Pezzato.


comunicato stampa

............english below

Progetto speciale di Stefano Pezzato

In quest'epoca di precarietà economiche e incertezze esistenziali, di tempi accelerati, spazi virtuali, relazioni effimere, è ancora possibile immaginare un mondo migliore?

La ricerca della felicità come unica ragione di vita sembra racchiusa nell'incessante protrarsi del presente dove tutto si svolge e si disperde per esorcizzare la paura del futuro.
La sacralità dell'esistenza, la fede nell'eternità sono state sostituite dalla contingenza e dall'istantaneità, da logiche di pura convenienza e gratificazione, da spinte al consumo e all'appagamento coatto riproposte o ripetute senza sosta.

In questo contesto emergono il meraviglioso, l'impressionante, perché solo ciò che appare incredibile, eccezionale, è veramente degno di essere considerato.

Le realtà immaginate, sognate, rivelate e proposte nelle opere degli artisti invitati rappresentano un modo per uscire dalla vita di tutti i giorni e affrontare le incertezze del domani: un mondo di giochi, finzioni, costruzioni fantastiche, illusioni visive, voli iperbolici, passando dalla dimensione umana alla scala urbana, alla visione spaziale. Buon viaggio!

GIOCARE
Anastasia Khoroshilova, Untitled (Game), 2006
I bambini dallo sguardo smarrito rivolto ad un nulla da riempire di significati, ritratti da Anastasia Khoroshilova in equilibrio sopra a strutture che rappresentano la dimensione ludica su cui si appoggia letteralmente la loro condizione infantile, sono forse l'emblema della speranza e insieme dell'inquetudine del nostro tempo.

Anastasia Khoroshilova, Exercises, 2008
I giovani combattenti ripresi dalla fotografa russa negli "esercizi" plastici del corpo a corpo evidenziano piuttosto la propria prestanza fisica, fissata nell'apparenza di azioni simulate fino al limite tragico della soppressione fisica e della morte. La finzione teatrale registrata in questo caso da Khoroshilova lascia presagire la possibilità concreta che quegli atti un giorno si compiano davvero.

Michael Fliri, Getting too old to die young, 2008
Le azioni proposte da Michael Fliri in una sequenza di tre corti video sono pervase dall'aspirazione a tentare, comunque, di farcela. L'assurdità e banalità delle messinscena sembrano ridurre ogni sforzo compiuto in beffa ironica. Paradossalmente esse accentuano la carica simbolica delle singole "prove" a cui si sottopone il protagonista (l'artista stesso), che diventano tentativi eroici di ribellione alla prospettiva amara quanto inevitabile del fallimento e della fine suggerita nel titolo dell'opera.

COSTRUIRE
Danwen Xing, Urban Fiction, 2004-2006
Gli episodi di vita pensati, riprodotti e ambientati da Danwen Xing, all'interno di "modelli" che simulano gli sviluppi delle metropoli cinesi, rappresentano momenti reali o almeno probabili inseriti nella dimensione astratta, essenziale quanto immaginaria dei nuovi contesti urbani. Il carattere arbitrario e perturbante di queste azioni, che emergono come apparizioni nel vuoto spinto d'insieme, sottolinea il contrasto significativo fra l'imprevedibilità e accidentalità della vita vissuta e l'intenzione di predeterminarla o omologarla in ambienti asettici, artificiali. D'altra parte, nell'illusorietà diffusa di queste scene si annulla ogni distinzione possibile fra la verità e la finzione.

Botto & Bruno, A concrete town, 2006
Lo scenario urbano ripreso da Botto & Bruno, in gran parte immerso nella nebbia fumante di una piazza asfaltata sotto la pioggia, non ha in fondo niente di irreale. La commistione tra una visione apocalittica e un'atmosfera incantata, evocate dal bianco e nero e dallo slow motion delle immagini, sottolinea piuttosto la volontà di leggere le circostanze filmate in modo sorprendente, ambiguo. L'apparizione finale dei bambini in bicicletta avvolti nel controluce afferma la supremazia del fantastico sul concreto, dell'inatteso sul banale.

Brian McKee, Structural Memory, 2007
Le immagini stratificate di Brian McKee, riprese in varie città del Libano dopo la guerra del 2006, provocano un duplice senso di meraviglia e stordimento dovuto all'effetto dinamico di moltiplicazione e sovrimpressione degli edifici gli uni sugli altri. Le fotografie delle rovine lasciate dal conflitto si trasformano in metafore di costruzione mnemonica, dei vari livelli di percezione a cui attingiamo per interpretare la realtà e proiettarla oltre il presente, partendo da ciò che è stato per immaginare cosa sarebbe potuto o potrà accadere.

VOLARE
Thomas Wrede, Real Landscapes, 2005-2008
Le esplorazioni fotografiche di Thomas Wrede, realizzate montando elementi da modellismo su scenari desertici o distese sabbiose, tendono a porre l'accento sulla percezione delle immagini e, di conseguenza, della "realtà" che trasmettono. Negando sottilmente la presunta obiettività del mezzo fotografico e dimostrando al contrario le sue forti potenzialità di manipolazione ed illusione, Wrede presenta ambienti metafisici al cui interno si stagliano tracce isolate quanto artificiali di vita umana, pervase da un senso di serafico distacco dal resto del mondo.

Joan Leandre, In the Name of Kernel!: Song of the Iron Bird, 2006-2008
L'escursione acrobatica di Joan Leandre nel cuore del sistema operativo, manipolando software per la simulazione di volo, fa emergere nel video anomalie narrative, genera continue interferenze visive, provoca effetti pirotecnici o eventi assurdi come la caduta di una nave dal cielo. Il risultato finale, se così possiamo definirlo, è una rappresentazione sfaccettata, sublime che tende a svelare le infinite possibilità della macchina e a rivelare l'esistenza dell'impossibile.

Artisti:
Botto&Bruno (IT)
Michael Fliri (IT)
Anastasia Khoroshilova (RU)
Joan Leandre (SP)
Brian McKee (USA)
Thomas Wrede (DE)
Danwen Xing (CH)

Grazie a:
gli artisti
Alfonso Artiaco, Napoli
Galerie f5.6, Munich
Galerie Mike Karstens, Muenster
Galleria Raffaella Cortese, Milano
Hilger Contemporary, Vienna
MKgalerie, Berlin-Rotterdam
Project Gentili, Prato-Berlin

Con il supporto di:
Ekaterina Cultural Foundation, Mosca
Hilger Contemporary, Vienna
Alexander Reznikov Collection, Mosca-Vienna
Istituto Italiano di Cultura, Mosca

...................................english

Project by Stefano Pezzato

In these times of economic instability and existential uncertainty, of ever increasing tempo, of virtual spaces and ephemeral relationships, is it still possible to imagine a better world?

The pursuit of happiness, as sole raison d’être, appears to be confined within the perpetual extension of the present in which everything happens and is frittered away to exorcize the fear of the future. The sacredness of this life and faith in eternity have been replaced by contingency and instantanetity, by motives of mere expediency and gratification, by endlessly repeated incitements to consume and compulsory satisfaction of one’s appetites.

In such a context what is wonderful and astonishing stands out, because only what seems to be quite exceptional, even incredible, is really worth being taken into consideration.

The realities, imagined, dreamed, revealed and proposed in the works of the invited artists, represent a way to get out from everyday life and to face the uncertanties of tomorrow: a world of games, pretences, fantastic constructions, visual illusions, hyperbolic flights, passing from human dimension to urban scale and to space vision. Enjoy your trip!

TO PLAY
Anastasia Khoroshilova, Untitled (Game), 2006
The children with their eyes gazing at a nothingness to be filled with meanings, as portrayed by Anastasia Khoroshilova, balanced on structures which represent the dimension of play on which their state of childhood literally rests, may perhaps be the emblem of the hope and also the unrest of our times.

Anastasia Khoroshilova, Exercises, 2008
The young wrestlers shown by the Russian photographer in their plastic hand-to-hand combats tend rather to show off their fine bodies fixed in an appearance of mock actions taken to the tragic limits of physical suppression and death. The theatrical fiction recorded by Khoroshilova in this case leads us to suppose the concrete possibility that those mock combats will one day be enacted for real.

Michael Fliri, Getting too old to die young, 2008
The actions represented by Michael Fliri in a sequence of three short videos are pervaded by the hope of trying to do it in any case. The absurdity and banality of the mise-en-scène give the impression of turning every attempt into an ironic jest. Paradoxically these tend to accentuate the symbolic force of each single “trial” to which the protagonist (the artist) subjects himself, so that they become heroic attempts at rebellion against bitter yet inevitable failure, and also the force of the outcome inferred by the title of the work.

TO BUILD
Danwen Xing, Urban Fiction, 2004-2006
The occurrences conceived, reproduced and set in by Danwen Xing, within “models” simulating the development of the new metropolises in China, show us real or at least probable events presented in the abstract dimension, as essential as it is imaginary, of the new urban contexts. The arbitrary and disturbing nature of these actions, which emerge like apparitions in the general void, emphasizes the significant contrast between the unpredictability and fortuitousness of life as lived and the desire to predetermine or corroborate it in sterile, artificial environments. On the other hand, in the pervading illusory nature of these scenes, all possible distinctions between reality and fiction are eliminated.

Botto & Bruno, A concrete town, 2006
The urban scene presented by Botto & Bruno, largely immersed in the swirling mists of an asphalted town square in the rain, has nothing fundamentally unreal about it. The combination of an apocalyptic vision and an enchanted atmosphere, as evoked by the use of black and white and the slow motion of the images, is aimed rather at emphasizing the wish to interpret the filmed events in a surprising and ambiguous manner. The appearance in the finale of cycling children viewed against the light asserts the primacy of the fantastic over actuality, of the unexpected over banality.

Brian McKee, Structural Memory, 2007
Brian McKee’s stratified pictures, taken in various Lebanese cities after the war of 2006, trigger a double reaction of both astonishment and bewilderment, due to the dynamic effect of multiplication and superimposition of the buildings one upon the other. The shots of the ruins caused by the conflict turn into metaphors of mnemonic construction, and of the various levels of perception on which we draw to interpret reality and project it beyond the present, starting from what has actually happened in order to imagine what might have been and might still be.

TO FLY
Thomas Wrede, Real Landscapes, 2005-2008
The photographic explorations of Thomas Wrede, made by mounting parts of small-scale models on desert sceneries or sandy wastes, tend to put the accent on the perception of the images themselves, and thereby on the “reality” which they transmit. By ingeniously repudiating the supposed objectivity of photography, and demonstrating instead its extraordinary power of manipulation and illusion, Wrede presents us with metaphysical environments within which are evident, as isolated as they are artificial, traces of human life suffused with a feeling of seraphic detachment from the rest of the world.

Joan Leandre, In the Name of Kernel!: Song of the Iron Bird, 2006-2008
Joan Leandre’s acrobatic excursion into the heart of the operative system, manipulating software to simulate flight, brings to the video weird stories, produces visual interferences, brings about pyrotechnic effects and absurd events such as a ship falling out of the sky. The final result, if we may so call it, is a sublime, all-embracing vision that tends to reveal us the infinite possibilities of the machine, and to show us the existence of the impossible.

Artists:
* Botto&Bruno (Italy)
* Michael Fliri (Italy / lives in Austria)
* Anastasia Khoroshilova (Russia / lives in Germany)
* Joan Leandre (Spain)
* Brian McKee (USA)
* Thomas Wrede (Germany)
* Danwen Xing (China)

Courtesy:
all the artists
* Alfonso Artiaco, Naples
* Galerie f5.6, Munich
* Galerie Mike Karstens, Muenster
* Galleria Raffaella Cortese, Milan
* Hilger Contemporary, Vienna
* MKgalerie, Berlin-Rotterdam
* Project Gentili, Prato-Berlin

Special thanks to:
* Art Sound-Vision
* Hilger Contemporary, Vienna
* Alexander Reznikov Collection, Moscow-Vienna
* Istituto Italiano di Cultura

Image: Michael Fliri, Getting too old to die young, 2008
CC-print from video #1, edition of 3, photo credit by Tizza Covi
Sequence of 3 videos, 16 mm transferred to dvd
Courtesy Galleria Raffaella Cortese, Milan and the artist

Opening: September 25, 5 pm

Ekaterina Cultural Foundation
Mosca, 107996, 21/5 Kuznetskij Most, port. 8, entrata da Bolshaya Lubyanka

IN ARCHIVIO [5]
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dal 23/1/2014 al 22/3/2014

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