Un presidio di 120 corpi scultorei. Una folla vetrificata si fa largo attraverso le macerie di una citta'. Questa opera e' un'installazione permanente dello scultore dedicata a Milano.
Un presidio di 120 corpi scultorei. Una folla vetrificata si fa largo attraverso le macerie di una città in attesa di rinascere.
L'ultimo lavoro dello scultore Davide Dall'Osso, in installazione permanente da mercoledì 30 settembre negli spazi del Leoncavallo in via Watteau 7, cerca un dialogo con Milano, invitandola a misurare i suoi vuoti con la pienezza di idee e desideri dei suoi cittadini.
Gli uomini e le donne in policarbonato che compongono Presidio sono le presenze generate da una città autistica, che rifiuta il confronto con ciò che non comprende e non riesce a inglobare. Sono uomini-folla, privi di identità e individualità, corpi senza organi, con arti e teste amputati o disciolti. Sono forse i relitti di una vita che è stata o i calchi inanimati di una non-vita in divenire.
Artificiali come la materia di cui sono fatti, ridotti a manichini trasparenti, alludono a kuroi e korai trasfigurati da un vuoto incedere senza tempo, dove passato e presente si confondono con il futuro. Una folla di gusci vuoti, pronti tuttavia a divenire crisalidi di un corpo in metamorfosi, se accolti e nutriti da una città aperta al confronto con l'individuo.
Già protagoniste, lo scorso 21 settembre, di un'installazione urbana temporanea in Piazza Duca D'Aosta, di fronte alla Stazione Centrale, le sculture lacerate di Dall'Osso presidieranno simbolicamente lo Spazio Pubblico Autogestito Leoncavallo, storico centro sociale di Milano sul quale pende un provvedimento di sfratto esecutivo.
Diplomato alla Civica Scuola D’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, dopo aver lavorato in teatro con registi importanti quali Maccarinelli, Vargas, Tiherry Salmon, Mauro Avogadro e Luca Ronconi, Davide dall'Osso ha fatto della sua formazione teatrale il punto di partenza di una ricerca scultorea fortemente incentrata sulla sperimentazione materica.
Sono state, in particolare, le grandi installazioni degli spettacoli di Vargas a stimolare il suo lavoro alchemico di trasformazione e accorpamento di materiali metallici nelle soluzioni acido cristalline. Autore di grandi installazioni in forme zoomorfe e antropomorfe realizzate con centinaia fili di ferro e rame intrecciati, si dedica oggi ad una ricerca sulle fusioni dei policarbonati, che gli permette di creare sculture e installazioni aeree anche di notevoli dimensioni.
Spazio Pubblico Autogestito Leoncavallo
via Watteau, 7 - Milano
Ingresso libero