Cinquanta opere, due sculture in bronzo e quadri realizzati con varie tecniche, tra cui il cartonage di carta di giornale e bassorilievi di legno, dal '93 ad oggi, dove la figura dell'uomo, inteso come simbolo e archetipo della specie umana, insieme agli alberi e agli animali, e' al centro delle riflessioni di Barni.
MOVIMENTI BISBETICI
"Sono un abitante non troppo scontento di una modernissima ed effimera
città del XXI secolo, dove gli abitanti sono riusciti ad eliminare quasi
tutti i dislivelli, per cui da ogni parte si può ammirare un'immensa
pianura e ogni altra città si può intravedere senza nessun sforzo di
fantasia. Solo le proporzioni e le dimensioni di questa pianura rimangono
incomprensibili".
Con queste parole Roberto Barni scrive all'interno del Catalogo
della personale "Movimenti bisbetici" organizzata dalla Galleria Poggiali e
Forconi di Firenze, dal 18 maggio al 21 luglio, e presentata da Agnes
Kohlmeyer.
Cinquanta opere, due sculture in bronzo e quadri realizzati con
varie tecniche, tra cui il cartonage di carta di giornale e bassorilievi di
legno, dal '93 ad oggi, dove la figura dell'uomo, inteso come simbolo e
archetipo della specie umana, insieme agli alberi e agli animali, e' al
centro delle riflessioni di Barni.
L'uomo che, fragile e forte allo stesso tempo, appare intrappolato
negli ingranaggi del tempo, impigliato nelle maglie della durata lineare,
afferrato dalle spire della fatalità . Così le figure di Barni si muovono
in
uno spazio indefinito, compiono piccoli gesti, sono ironiche e
malinconiche, si attraggono o si respingono, si incontrano ai bordi di un
contenitore ed entrano in relazione mediante l'oggetto.
Ciò che appare capovolta nelle sue opere è la norma, anche quella
spaziale e temporale. Non è più l'uomo ad impiegare e manipolare gli
oggetti, bensì risultano questi (il piano, la vasca, la scala, i cilindri)
a regolare la sua condotta e il suo gesto fino a servirsi dell'uomo
medesimo e a fare di lui un 'modulo componibile'.
In scultura come in pittura, l'opera di Barni si presenta ogni
volta in cammino, con un'andatura del passo che possiede la singolare
prerogativa di cancellare la meta o, per lo meno, di oscurarla.
"Come sempre le figure sembrano pronte ad andare ma, nonostante
questo, sembrano prive di orientamento, "scrive nel Catalogo della mostra
fiorentina Agnes Kohlmeyer che il 26 maggio inaugurerà in Germania, al
Kunstverein di Ludwigsburg, la personale di Roberto Barni dal titolo
"Ironia e Melanconia".
Catalogo: Poggiali & Forconi
Orario: 9,30-13/15-19,30 - Chiusa: Domenica
Ingresso libero
Galleria Poggiali & Forconi, via della Scala 35 a - Firenze
Per informazioni: 055.287748 - Fax 055-2729406