In mostra 23 tele tutte di uguali dimensioni che riproducono un unico movimento: una donna che si immerge nell'acqua e riemerge. La figura della donna si disfa, si dilata, si confonde con l'acqua, per poi ricostituirsi gradualmente. A cura di Simona Vigo.
a cura di Simona Vigo
Giovedì 15 ottobre 2009 alle ore 19, Agorárte inaugura la mostra personale di Matteo Nannini dal titolo OVERFLOATING, a cura di Simona Vigo e in collaborazione con Camuzzi, Cantieri di Pisa e Baglietto.
La mostra vede protagonista un’unica figura femminile immersa nel suo più antico contraltare simbolico: l’acqua. Ventitrè tele tutte di uguali dimensioni che riproducono un unico movimento creando percorsi di pittura assolutamente inediti per l’artista.
Una mostra dall’impatto immediato che mette in scena la circolarità di un evento che si ripete potenzialmente all’infinito. Ogni opera riproduce un frammento di istante del movimento di una donna che si immerge nell’acqua e riemerge. La figura della donna nell’acqua si disfa, si dilata, si confonde con l’acqua, perde i suoi connotati identitari, ad un certo punto diventa essa stessa acqua per poi lentamente ridisegnarsi, ricompattarsi, riemergendo rinnovata, uguale a se stessa eppure non più la stessa.
E’ un movimento circolare che l’artista svolge in maniera lineare, frammenti di attimi in successione che testimoniano un processo di progressiva smaterializzazione e liquefazione dell’immagine e il percorso inverso di ricostituzione.
L’artista riesce attraverso la sua pittura a smembrare l’istante fissando ogni attimo che attraversa quell’istante in un eterno presente sufficiente a se stesso.
Utilizza in ogni opera la tecnica pittorica più appropriata a rappresentarla: un figurativo quasi fotografico nelle immagini di partenza, poi una pennellata sempre più liquida quasi baconiana nella distorsione della figura per tornare lentamente ad uno stile figurativo pulito. La semplicità di un gesto che diventa un’opera in ognuna delle sue infinitesime parti è il mistero più affascinante della mostra.
Qui convivono la necessità dell’unità e l’importanza di ogni singola parte del tutto che non passa inosservata ma acquisisce una sua autonomia divenendo un quadro a sé stante che ha un senso indipendente dal tutto e nel contempo è parte imprescindibile del tutto.
Inaugurazione giovedì 15 ottobre, ore 19
Galleria Agorárte
Via Filippetti, 41, entrata Fitzcarraldo, Milano
Orari: da martedi al venerdi, 15-22 e sabato 19-22
Ingresso libero