Un'antologia del presente. L'artista presenta al pubblico fiorentino le sue opere recenti divise per tipologie. Quadri con immagini di corpi dove e' evidente la volonta' di unire la creazione artistica con la pratica di chirurgia estetica.
A cura di: Vanna Razzolini Vichi
Testo in Catalogo di: Giorgio Bonomi
Domenico Lo Russo è un noto chirurgo plastico che ha raggiunto, nella sua disciplina, i vertici accademici e professionali, ma è anche, da sempre, un artista. Artista nel senso pieno del termine, dato che ha sempre dedicato molta parte del suo tempo alla pratica della pittura e che ha realizzato mostre, personali e collettive, importanti.
Ha frequentato inoltre, dagli anni sessanta in poi, le neoavanguardie non solo fiorentine – per esempio, alle gallerie Inquadrature o Schema – ma anche quelle nazionali ed internazionali; ha sperimentato, negli anni passati, forme concettuali innovative, realizzando le xeroradiografie, esibendosi in performances in cui pubblicamente eseguiva interventi chirurgici, assai prima di altri, e praticando la Narrative Art.
Ora, qui alla Varart, Lo Russo presenta al pubblico fiorentino le sue opere recenti, divise per tipologie. Così abbiamo quadri con immagini di “corpi” ove è evidente la volontà di unire la creazione artistica con la pratica di chirurgia estetica.
Un altro gruppo di opere è costituito da “autoritratti”. In questi, il corpo dell’artista appare come “deformato”, ma non si tratta di una rappresentazione masochistica di sé, né di una ricerca d’identità altra, bensì, più semplicemente, della relatività della percezione e della conoscenza (quel volto è o appare così? Quello che è ora, dopo è lo stesso? E così via). Il terzo ed ultimo gruppo di opere in mostra – abbiamo, in verità, anche alcune sculture – rappresenta artisticamente un “amore” di tutta la vita, dall’infanzia alla maturità, cioè l’immagine, con tutto quello che questa implica, di Tex Willer, il noto eroe dei fumetti (rigorosamente per “intellettuali”).
Abbiamo, allora, una pluralità di opere e di temi, senza però l’ombra di eclettismo, al contrario questi sono unificati proprio dallo stile e dalla poetica inconfondibili dell’artista.
Inaugurazione: Venerdì 23 Ottobre 2009 – ore 18.00
Galleria Varart
via dell'Oriuolo, 47/49r - Firenze
Orari: 10.00/12.30 e 16.00/19.30, lunedì e festivi chiuso
Ingresso libero