Arianna Sartori Arte and Object Design
Mantova
via Cappello, 17
0376 324260

Aurelio Gravia
dal 6/11/2009 al 18/11/2009
10-12,30 e 16-19,30 chiuso festivi

Segnalato da

Arianna Sartori




 
calendario eventi  :: 




6/11/2009

Aurelio Gravia

Arianna Sartori Arte and Object Design, Mantova

Il buio, l'oblio...esserci. In una direzione che si potrebbe ampiamente dire neoespressionista, Gravina recupera suggestioni tra loro molto varie, che vanno da Baselitz, Kiefer fino alla figurazione ideologica di Spadari.


comunicato stampa

La Galleria “Arianna Sartori - Arte & Object design” di Mantova in Via Ippolito Nievo, 10, ospita dal prossimo 7 novembre, la mostra dell’artista milanese AURELIO GRAVINA intitolata Il buio, l’oblio… esserci. La mostra sarà inaugurata sabato 7 novembre alle ore 18.00 alla presenza dell’artista e resterà aperta al pubblico fino al prossimo 19 novembre.

In occasione di quest’evento, il Prof. Giorgio Zacchetti dell’artista scrive:

“Nell’accavallarsi degli innumerevoli e talvolta ingiustificabili ritorni all’immagine e alla pittura pittura, che hanno carat-terizzato gli ultimi tre decenni e che ancora oggi qualcuno si ostina a spacciare come brillanti nuove trovate, l’ostinato di-pingere di Aurelio Gravina riluce come una perla rara.

Non è possibile ricondurre il suo lavoro esclusivamente ad una radice. In una direzione che si potrebbe ampiamente dire neoespressionista, Gravina recupera suggestioni tra loro molto varie, che vanno da Baselitz, Kiefer e Richter fino alla figu-razione ideologica di Baratella e Spadari, ma non disdegna neppure le profondità psicologiche ed emotive del nostro reali-smo esistenziale, né le tensioni segnico-gestuali di Scanavino o di Dova. Ma il suo legame originario con la cultura figura-tiva, da un lato, e con quella letteraria, teatrale e socio-politica degli anni Sessanta e Settanta, dall’altro, è riformulato oggi attraverso il filtro martellante, e però raffreddato, dei media, che tutto assimilano in un confronto solo apparentemente in-genuo: dall’immagine di cronaca alla fotografia d’archivio, ai capolavori della grande tradizione del realismo occidentale.
Ne risulta una pittura straordinariamente aggiornata dal punto di vista dei soggetti, dell’impaginazione e della stesura, ma come sedimentata, resa senza tempo dal rigore che la domina e la trasforma in una sorta di sfida, in un perenne combatti-mento con l’immagine.

L’impressione è che in queste operazioni egli si vieti ogni vezzo e ogni compiacimento fine a sé stesso di materia, di pennellata, di gesto, ma al tempo stesso rifiuti di trovare per il proprio lavoro una giustificazione che sia esterna all’atto pittorico stesso. L’intonazione dei bianchi – di volta in volta opachi e aridi oppure mossi, pastosi e rilu-centi – è il campo sul quale si misurano le figurazioni tra frammento, memoria e sogno delle opere più recenti, in un rin-corrersi, alternato, di “tutto pieno” e di grandi vuoti disorientanti”.
G. Zacchetti

Aurelio Gravina, nato a Francavilla Marittima, vive e lavora a Milano, ha già all’attivo una ventina di mostre personali.
Scenografo, attore e regista, laureato all’Accademia di Belle Arti di Milano, lavora in teatro con il gruppo Out Off, in par-ticolare con il poeta e pittore Giancarlo Pavanello con cui nel 1979 crea il gruppo Teatro di Babele che lavora sperimen-tando l’uso della scrittura poetica nel teatro. Nel 1995 comincia la ricerca nel campo pittorico, tentando di fondere le tec-niche sperimentate in teatro, ovvero usando la tela come spazio scenico dove il segno pittorico diventa attore; recentemen-te ha inaugurato con il Comune di Zavattarello, la mostra dal titolo “Histoire”, l’irrealtà della Storia, presso il Museo d’Arte Contemporanea Castello Dal Verme di Zavattarello (PV).

Inaugurazione sabato 7 novembre alle ore 18

Galleria "Arianna Sartori"
via Cappello 17, Mantova
Orario: 10-12,30 e 16-19,30 chiuso festivi
Ingresso libero

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