More than Reality. 30 sculture piu' vere del vero. Per la prima volta in Italia la piu' grande retrospettiva dello scultore americano, a sei anni dalla sua scomparsa. Attraverso le opere esposte, tutte realizzate tra il 1967 e il 1995, il messaggio dell'artista si codifica nella tridimensionalita' dei suoi personaggi, individui non specifici, gente comune colta per strada.
More than Reality
30 sculture più vere del vero
Milano ospita per la prima volta in Italia la più grande retrospettiva dello scultore americano Duane Hanson, a sei anni dalla sua scomparsa. La mostra, dopo i successi presso la Schirn Kunsthalle di Francoforte e la Galerie der Stadt di Stoccarda, approda al Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano, dove rimarrà aperta al pubblico dal 29 maggio al 1 settembre 2002.
Attraverso le opere esposte, tutte realizzate tra il 1967 e il 1995, il messaggio dell'artista si codifica nella tridimensionalità dei suoi personaggi, individui non specifici, gente comune colta per strada, un mondo malinconico fatto di disincanto e abbandono, ma che riesce a provocare simpatia e sincera emozione: nei luoghi dell'arte, infatti, i racconti di vita di Hanson permettono di identificarci, a prescindere da quanto siano lontani nel tempo rispetto a noi.
Duane Hanson, nato nel 1925 ad Alexandria nel Minnesota, per oltre trent'anni si è preoccupato di raccontare la rassegnazione, il vuoto, la solitudine dei ceti medio-bassi americani, traducendo le sue osservazioni in sculture di vita.
"Ma poi ci mettevo sempre dentro un pezzetto di braccio o di naso" così ha commentato Hanson la propria incapacità di allinearsi alle tendenze artistiche dominanti negli anni della sua formazione, che subirà invece una svolta evolutiva fra il 1953, anno della scoperta delle opere in resina poliestere e fibra di vetro dello scultore tedesco George Grygo, e il 1965, con la realizzazione dell'opera Abortion (giovane donna coperta da un sudario, morta in seguito a un aborto clandestino).
Ciò gli permette di individuare nel realismo il veicolo della propria espressione artistica e lo avvicina al tema che lo accompagnerà fino agli anni settanta: il lato oscuro della società americana, con la sua miseria sociale, la sua violenza e la sua tensione razziale.
Hanson raggiunge il successo internazionale nel 1972 con Bowery Derelicts (1969) e Seated Artist (1971), opere che segnalano definitivamente il bisogno dell'artista di guardare alla vita di tutti i giorni.
L'artista crea le sue sculture prendendo a modello casalinghe, operai edili, cameriere, venditori d'auto, custodi, ovvero i rappresentanti dei ceti medi e bassi della società americana, le cui biografie scultoree evidenziano il "fiato corto" del sogno americano.
Hanson realizza figure a grandezza naturale, partendo da calchi di persone in carne e ossa, sui quali interviene modificandone artisticamente i particolari.
La sua ricerca dei soggetti è lenta e accurata, la loro essenza l'ordinarietà . Le stesse pose devono essere naturali, riflettere le loro tipiche attività . Hanson quindi sceglie pose statiche, con il corpo a riposo tra un'attività e l'altra, che assumono un'aria un po' sognante, che permette di catturarne il ripiegamento interiore e la malinconia.
Tutt'altro che copie della realtà , come qualche critico ha sostenuto. Duane Hanson ha sempre cercato un effetto realistico che andasse oltre la realtà , curando ogni aspetto in modo quasi maniacale: dall'incidenza della luce che è mutevole allo spessore psicologico che anche una maglietta o una macchina fotografica possono rimandare. Hanson "non riproduce la vita, ma fa una dichiarazione sui valori umani".
La mostra è accompagnata dal catalogo edito da Hatje Cantz Verlag (192 pagine con oltre 170 illustrazioni a colori, costo 25).
Nel 2002 il volume è stato premiato per la grafica dall'Art Directors Club Germany.
La retrospettiva su Duane Hanson proseguirà poi alla Kunsthall di Rotterdam, la National Galleries of Scotland di Edimburgo e la Kunsthaus di Zurigo.
La mostra itinerante è a cura di Thomas Buchsteiner e Otto Letze ed è organizzata dall'Institut für Kulturaustausch di Tübingen, Germania.
Immagine: Duane Hanson, Queenie II, 1988
Conferenza stampa: martedì 28 maggio, h. 11.30
Inaugurazione: martedì 28 maggio, h. 18.30
Orari: 9.30 - 19.00 da martedì a domenica - giovedì fino alle 22.00 - chiuso il lunedì
Ingresso: Intero 5,20 - Ridotti e studenti 2,60 - Scolaresche 1.80
Ufficio stampa: De Angelis Relazioni Stampa Via Ollearo 5 Mi tel 02324377 fax 023920 0578 info@outis.it
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