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Calle A.Maura 6 - 12001
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Minima et Marginalia
dal 28/5/2002 al 29/6/2002
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28/5/2002

Minima et Marginalia

Galleria Canem, Castello

Lavori di Laura Ambrosi, Irina Novarese, Luisa Raffaelli. In un mondo dalla consistenza fantasmatica, dove l'uomo e' diventato una fragile, impalpabile presenza, il recupero di elementi minimi, talora imperscrutabili, e di marginalita' infinitesime, puo' risultare importante.


comunicato stampa

LAVORI DI LAURA AMBROSI, IRINA NOVARESE, LUISA RAFFAELLI
A CURA DI TIZIANA CONTI

In un mondo dalla consistenza fantasmatica, dove l'uomo è diventato una fragile, impalpabile presenza, il recupero di elementi minimi, talora imperscrutabili, e di marginalità infinitesime, può risultare importante.

LAURA AMBROSI è attiva in un contesto artistico che mette alla prova il linguaggio della scultura, spingendolo verso un'idea di design, interpretabile nel senso inteso il filosofo Max Bense, luogo di incontro fra la necessità delle funzioni e l'innovazione estetica. L'oggetto si configura, di conseguenza, come un elemento capace di captare situazioni e di esprimersi attraverso nessi, primo tra tutti la polarità di assenza e presenza. Gli Appendiluce, ad esempio, palesano la luminosità come un catalizzatore che si confronta con il colore e lo spazio, richiamando altresì la memoria di un indumento, tanto da rendere estensivo il dualismo illusione-essenza. Tutti gli oggetti di Ambrosi si rapportano in modo dialettico con l'ambiente, mantengono una leggerezza intrinseca che li definisce: per esempio diventano "oggetti privati", indumenti intimi , trasposti dalla dimensione del quotidiano a quella di reperti della memoria e, successivamente, di indicatori situazionali. Non vi è mai reificazione, piuttosto si materializza in essi la fluidità del divenire.

Immagine: Laura Ambrosi " WELCOME CHINA " (2000) - Metacrilato colato, policarbonato, crystal. - Misure determinate dall'ambiente - - Methacrylate, polycarbonate, crystal -

IRINA NOVARESE si esprime attraverso la fotografia, per filtrare la frammentazione e la mutevolezza dell'essere. Sceglie una dimensione "estroversiva" del medium, lasciandolo penetrare all'interno delle intricate maglie esistenziali, tra assenza e presenza. Le sue immagini sembrano animate dalla volontà di verificare che cosa significhi oggi abitare lo spazio, adattarsi ad un contesto vitale diventato straniante . Le fotografie ripetono, talora in modo ossessivo, sequenziale, gli stessi elementi, facciate di edifici, scale antincendio, finestre con un taglio prospettico sghembo, superfici piatte, che generano un senso di precarietà, di dinamica implosivi. Sono tessere di un universo metropolitano costruito sulla ripetizione del sempre uguale: l'anonimato le trasforma in involucri vuoti, che potrebbero appartenere a qualsiasi tempo e a qualsiasi luogo. Il punto estremo del processo è la costruzione di "immagini in negativo", che lasciano in-tuire interni asettici, dalla consistenza effimera, giocata in un dualismo di trasparenze e oscurità, di esprimibile e sottaciuto.

Il concetto, già espresso da Paul Klee, che l'essenza dell'opera si identifica con l'enigma, caratterizza la ricerca di LUISA RAFFAELLI. L'aspetto ineffabile della comunicazione, l'idea che la parola sia la cifra enigmatica dell'essere, assume nel lavoro installativo e fotografico dell'artista una consistenza archetipale che, molto spesso, affonda le sue radici nella matrice letteraria dei personaggi di James Joyce. E' ricorrente una figura femminile, che appare nelle posture più diverse: sul fondo di un secchio, o imprigionata dentro una bolla di plexiglas, sospesa nell'aria, o, ancora, sulla superficie di una conca argentata, piena di acqua soffocante. Talora il volto, ricoperto da una massa di capelli che ne impedisce la riconoscibilità, sembra scrutare dentro una conca o in una borsa, alla ricerca di qualcosa che forse neppure esiste. Le immagini alludono all'ambiguità: sono evocative di uno stato afasico della comunicazione, laddove la parola ha cessato di essere quel che afferma Walter Benjamin, l'espressione dell'onnipotenza creativa dell'uomo e, al contempo, sono avocative, nel senso che richiamano a sé il bisogno di un recupero dell'equilibrio, se pure incerto, tra l'uomo e il mondo.

Progetto Maionese "Ricerca sulla creatività femminile".

INAUGURAZIONE 29 MAGGIO ORE 18

CATALOGO : A CURA DI TIZIANA CONTI,
testi di : JUAN MARIA CALLES, MAURO COMBA.

EDIZIONE "ANDENKEN" DI TIZIANA CONTI ILLUSTRAZIONI DI LENA LIV.

VIDEO A CURA DI WILLY DARKO

ASSESSORATO ALLA CULTURA CITTA' DI PINEROLO
REGIONE PIEMONTE
PROVINCIA DI TORINO

INSTITUTO CERVANTES DI Milano

ISTITUTO DI CULTURA ITALIANA DI Barcellona
COPEC di Catalunya

Galleria Canem
Calle A.Maura 6 - 12001 Castellò (Spagna)
tel 0034 964 228879 fax 0034 964223906

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