Migranti. Il rispetto delle tradizioni culturali d'appartenenza, insieme alla capacita' d'adattamento e dialogo con realta' socio-antropologiche differenti costituiscono il trait d'union delle 30 fotografie esposte.
a cura di Ezio Pagano
Sabato 21 novembre 2009, negli spazi espositivi dell’ E.C.A. Espacio Contemporàneo de Arte di Mendoza (Argentina), s’inaugura Migranti, personale di fotografia del siciliano Angelo Pitrone. La mostra, ideata e curata da Ezio Pagano, direttore del Museum di Bagheria, è promossa dal CRASES - Centro Regionale Attività Socioculturale all’Estero ed in Sicilia, finanziata dall’Assessorato al Lavoro ed all’Emigrazione della Regione Sicilia e patrocinata dal Consolato italiano di Mendoza.
Il rispetto e il mantenimento delle tradizioni culturali d’appartenenza, insieme alla capacità d’adattamento e dialogo con realtà socio-antropologiche differenti, costituiscono il trait d’union delle trenta fotografie esposte.
Immagini di medio formato (63x43 cm), rigorosamente in bianco e nero, raccontano, tra precisione documentaristica e affascinata curiosità, la complessità e l’eterogeneità culturale di un’isola, come la Sicilia, da secoli crocevia di molteplici civiltà, e di un fenomeno, costante e doloroso, come quello dell’immigrazione. Angelo Pitrone, originario d’Agrigento, osserva e descrive la vita dei “migranti” presenti tra Palermo, Mazara del Vallo, Lampedusa e Agrigento. I suoi scatti, segnati da contrasti chiaroscurali intensi, raccontato storie vere: uomini, donne e bambini che, fortemente legati agli usi, i costumi e le tradizioni dei paesi d’origine, vivono con orgoglio e tenacia la propria diversità in un paese straniero.
“In queste foto – sottolinea nel testo in catalogo Ignazio De Francisci - non vi è la disperazione, il dolore di chi viaggia fuggendo da guerre e fame, di chi è costretto a gettare in mare il cadavere dei compagni di viaggio, a volte dei figli neonati. La scelta dell’Autore è stata diversa: ha privilegiato il migrante “arrivato”, salvato dalle acque del Mediterraneo e finalmente sereno”. Immagini autentiche ed incisive, inquadrature dalla forte capacità comunicativa testimoniano la presenza della comunità ivoriana a Palermo, l’esistenza della moschea senegalese ad Agrigento, il fascino esotico della danza tamil e la sentita ed allegra partecipazione alla festa di compleanno della comunità filippina di Palermo. Una sequenza di fotografie è dedicata inoltre all’incontro interculturale “Sconfinare”, svoltosi nel 2006 presso la Biblioteca Comunale di Palermo, in cui il dialogo concreto tra etnie differenti e la compresenza gioiosa di più bandiere sintetizzano il fil rouge di tutta la mostra.
L’esposizione s’inserisce nell’ambito delle diverse attività socio-culturali promosse in tutto il mondo dal CRASES. L’associazione, in sinergica collaborazione con la competenza del Museum-Osservatorio dell’Arte Contemporanea della Sicilia di Bagheria, si è definita nel corso di questi anni come un ponte di raccordo, saldo e duraturo, tra la Sicilia e i suoi cittadini residenti all’estero. Il CRASES, consolidatasi come realtà culturale attenta e ricettiva, è interessata, attraverso la realizzazione di eventi culturali e mostre di risonanza internazionale, ad incrementare la divulgazione dell’arte siciliana nel panorama mondiale e rafforzare il legame con la numerosa comunità degli emigrati siciliani.
Catalogo in mostra: “Migranti”, testi di Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento, e Ignazio De Francisci, Procuratore aggiunto della Repubblica di Palermo, collana I Tascabili dell’arte n. 74, Edizione Ezio Pagano, 2009.
ANGELO PITRONE
Nato ad Agrigento nel 1955, vive e lavora tra Palermo e Agrigento. Fin dagli anni settanta si è dedicato alla fotografia di paesaggi e luoghi siciliani, usando spesso le immagini come commento figurativo a celebri opere letterarie di Pirandello (Viaggio nella Sicilia di Pirandello, edizioni Valsecchi 1984), Sciascia e Tomasi di Lampedusa (I luoghi del romanzo, edito nel 2004 da Salvatore Sciascia di Caltanissetta). Nel 1997 pubblica l’album fotografico Palermo Bandita, con un testo di Giuseppe Tornatore, nel 1998 Pirandello e i Luoghi del Caos, con testo di Matteo Collura, nello stesso anno i due volumi Solarium, raccolta d’immagini a colori sul paesaggio e sulla costa della Sicilia. E’ del 2005 L’isola del mito, studio sui temi essenziali del paesaggio siciliano e Linea di terra. Viaggio in Sicilia per treni e stazioni (Casa Editrice Linea di passaggio). Nel corso degli ultimi anni ha realizzato reportage che documentano la siccità nell’area mediterranea (Viaggio d’acqua, edizioni di passaggio, 2006) ed altri che affrontano il dramma dell’emigrazione clandestina (Migranti, edizioni Epos 2006). Ha partecipato alla documentazione di campagne di scavo archeologiche internazionali in Libia e ha curato molti cataloghi di mostre archeologiche e architettoniche. Numerose le mostre fotografiche personali a cui ha partecipato all’estero (Francia, Stati Uniti, etc.) e in Italia. Ha insegnato Storia e Tecnica della Fotografia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Palermo.
Ufficio Stampa
Giulia Gueci
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Inaugurazione 21 novembre ore 18
E.C.A. Espacio Contemporaneo de Arte
Neocochea 712 - Mendoza