Libreria La Carmelina
Ferrara
via Carmelino, 22
340 1528803
WEB
Andrea Acerbi
dal 21/11/2009 al 12/12/2009
martedi' - domenica 16,30-19,30

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Libreria La Carmelina



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Andrea Acerbi
Lucia Boni



 
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21/11/2009

Andrea Acerbi

Libreria La Carmelina, Ferrara

Santi e Animali. Libri d'artista frutto di un'espressione per brevi scritti ed lavori calcografici in forma di incisioni su lastra, acquaforte e acquatinta o su altri materiali, come il linoleum. Il corredo di immagini ha carattere di unicita', nella cura ad esse dedicata in ciascuna copia. La tiratura e' limitata e le copie numerate.


comunicato stampa

Mostra in collaborazione con Galleria "del Carbone" ed il patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, partner associazione Gruppo Ferrara Parkinson

In questa esposizione alla Libreria "La Carmelina", sono raccolte alcune delle pubblicazioni d’arte dell’artista reggiano Andrea Acerbi.
È il frutto di un’espressione per brevi scritti ed lavori calcografici in forma di incisioni su lastra, acquaforte e acquatinta o su altri materiali, come il linoleum.
Si tratta di libri stampati presso la stamperia d’arte Mavida di Reggio Emilia, dove con Nicola Manfredi (che prosegue, nell’arte della stampa, l’opera del padre Alberto, pittore ed incisore lui stesso) Acerbi sceglie accuratamente le carte, i caratteri, la composizione, la legatura. Il corredo di immagini ha carattere di unicità, nella cura ad esse dedicata in ciascuna copia.
La tiratura è limitata e le copie numerate.
Ciò fa di ciascun libro un esemplare per intenditori e collezionisti.

Spesso nelle leggende, ascoltate prima di dormire, si narrava di animali e santi e passavano attraverso l’intuito bambino ragionamenti sull’ umanità e sull’ animalità.
Estremamente labili, in quelle storie, i limiti tra le due categorie, così come il rapporto tra istinto e ragione tanto che generavano supposizioni quasi filosofiche e ricerca di prove, ma con la leggerezza tipica di un territorio confinante con i sogni: la favola.
Se nelle fiabe, di orchi e fate, la natura e l’istinto sconfinano verso la bestialità intesa come mostruosità e malvagità e l’uomo deve necessariamente farsi eroe, per sopravvivere, o la donna diafana principessa perché, nel suo possibile martirio, si possa leggere una nobiltà del soccombere, i temi della favola, invece, sono solo alla porta della realtà, nello spazio neutro ed ancora lumeggiato a tratti dalla coscienza, che assomiglia al limbo tra sonno e veglia.
Si potrebbe collocare proprio in questo spazio la figura d’uomo e di artista che è Andrea Acerbi.
Lo studio in cui lavora è una casa fuori dalla casa e, in mezzo, il verde intenso, ed orizzonti sulla collina reggiana, fatto di lacerti di frutteto e giardino. Nello studio ciò che è vissuto, ed è esperienza viva, si fa memoria, che genera storie in parole e segno inciso, colore, forme. Una fucina di opere, prove, organici studi, armadi pieni di cose, ordinatamente riposte, che esplodono all’esterno non appena evocate dal racconto.
L’umanità di cui è portatore, con tutti i risvolti di tempeste e quieti che caratterizzano le vite di ciascuno, siano state eroiche o no, nello spazio-studio, per Andrea, si fanno "santità": una sintonia – simmetria – condivisione – osmosi con i caratteri, forti e piani, della natura e, soprattutto, degli esseri animali che la popolano.
Gli eccessi di un gallo arruffato o la leggerezza di una falena sublimano la vita, contesa tra la bestemmia scaturita dai momenti ineluttabili di dolore ed il calmo confronto, carezza e sorriso, che è cantico.
Il "santo", che è in ogni uomo, qui si racconta nelle piccole storie, nei versi, nel suo rapporto personale con le tante forme di animalità. E non sarebbe così se non possedesse anche altre storie: persona, figura d’uomo tra una folla di altri, di voci e di rumori.
Non potremmo apprezzare la dolcezza e la quiete con tanto struggimento senza aver vissuto anche la forza della passione, ambedue facce dello stesso amore per la vita.
La gestualità quasi istintiva di Acerbi nella sua pittura, ma più ancora il lavoro lento e raccolto della "costruzione" di un libro, sono il segno che ferma, anche per gli altri, le tante "favole" di uomini e natura.
Il cacciatore ha conosciuto la fitta vitalità del bosco, ora siede e l’ama in silenzio.

Lucia Boni

Immagine: Caccia grossa, Olio su carta fatta a mano, 2006 cm. 50x60

Inaugurazione Sabato 21 novembre ore 18.00

Libreria La Carmelina
via Carmelino, 22 Ferrara
Orari: dal martedì alla domenica dalle ore 16,30 alle ore 19,30

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