V dizione. Un centinaio di illustratori, provenienti da 35 Paesi del mondo, hanno interpretato, ciascuno con la propria sensibilita', le suggestioni della Terra, vista come luogo del sacro, come forza generatrice, grembo accogliente che riceve la vita e la alimenta.
“Terra!” è stato il grido lanciato nel 1492 da un marinaio di Colombo in vista del nuovo mondo. Quel grido, scelto come titolo per la quinta edizione de “I colori del Sacro”, ci invita oggi a scoprire un vecchio mondo, il nostro meraviglioso pianeta, così “ovvio” da essere spesso dimenticato se non addirittura considerato come cosa di nessun interesse e, quindi, da sfruttare senza remore o regole.
In questa magnifica mostra la Terra non è solo un ambito materiale ma è vista come luogo del sacro, la Grande Madre che molte tradizioni, a cominciare dalle più remote, riecheggiano. Con i suoi tre regni, minerale, vegetale e animale, è considerata da molte tradizioni il più sacro e divino tra gli elementi. È materna e nutriente, concreta, solida e potente. È la sostanza universale che genera tutte le forme viventi, racchiude in sé le caratteristiche di grembo accogliente che riceve la vita e la alimenta. E da sempre l’uomo la venera in quanto in essa si manifesta l’Assoluto, prende forma il Divino.
Infinite le valenze religiose che i popoli le hanno attribuito, innumerevoli i riti a lei dedicati, eterni i sogni di conquista che gli uomini hanno riversato su di lei, in quanto terra da dominare, da possedere, da sfruttare. E ora, resa un po’ più fragile dall’uomo, anche da rispettare ed amare.
Un centinaio di illustratori, appartenenti alle culture più diverse (provengono da 35 Paesi del mondo), hanno interpretato, ciascuno con la propria sensibilità, questi temi. I loro lavori sono riuniti nella grande mostra allestita nelle Gallerie del Museo Diocesano di Padova dal 27 novembre 2009 all’11 aprile 2010.
“Terra!”, curata da Andrea Nante e Massimo Maggio, è promossa dal Messaggero di Sant’Antonio e dalla Diocesi di Padova insieme alla Regione del Veneto e alle Istituzioni locali. Dopo Padova, “Terra!”, così come è avvenuto per tutte le precedenti edizioni della rassegna “I colori del Sacro”, girerà l’Italia e l’Europa per portare nei diversi luoghi, grazie alla magia dei grandi illustratori, una nuova attenzione per la nostra vecchia, magnifica, forse anche un po’ stanca, Madre Terra.
Quanto questo pianeta sia madre e casa, origine e forza dell’uomo lo si vedrà nelle opere ospitate sotto le bianche volte delle Gallerie del Museo Diocesano: un luogo di rara suggestione, carico di storie e memorie e forse anche per questo singolarmente “giusto” per ospitare le colorate storie di tradizioni diversissime. Come quelle africane che raccontano di una terra che si mangia: lo fa colui che pratica i sacrifici ma anche la donna incinta: dalla terra ingoiata nasce il fuoco, il calore della vita e “il ventre s’illumina”.
A quelle vediche che raccontano di una terra sacra che accoglie, come una madre, l’uomo alla fine del suo percorso. In molte culture è una terra contrapposta ed unita al cielo, come gli elementi femminili e maschili, che simboleggia la funzione materna: essa dà e si riprende la vita. Simbolo di fecondità e di rigenerazione, “partorisce” tutti gli esseri, li nutre e poi li riceve nuovamente dopo la morte, cosicché il germe fecondo si rinnovi. Secondo la teogonia di Esiodo, Gaia, la Terra, partorisce anche il Cielo (Urano), che successivamente la avvolge per generare tutti gli dei.
Per certe etnie in Africa e in Asia la donna sterile rischia di rendere sterile anche la terra dove vive, spesso l’unica forma di sostentamento dell’intera famiglia, e per questo motivo il marito ha la facoltà di ripudiarla. E se è una donna incinta a seminare, il raccolto sarà più cospicuo, in quanto frutto del lavoro di una “sorgente” di fecondità. Le vostre donne, dice il Corano, sono per voi come i campi. È in un solco seminato che Giasone si unisce a Demetra. Nella Bibbia Dio “plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente”. Dal punto di vista antropologico la terra “fa” l’uomo. Egli, cioè, è fatto di terra. Nella creazione di Dio la terra non è esterna all’uomo, non è solo il luogo dove egli è collocato, ma ne costituisce l’essere. Offendere la Terra è un po’ come offendere l’uomo, quindi.
Temi profondi, affascinanti attuali quelli proposti dalla mostra. Temi che i più giovani sono invitati ad approfondire nei laboratori che sono uno dei punti di forza della proposta padovana: visite guidate da esperti e dagli stessi illustratori, atelier di lavoro, incontri. Un progetto che si estende anche ad un gruppo di bambini e ragazzi che non potranno venire al Museo per godere di questa magnifica rassegna. Sono i piccoli ricoverati nel Centro di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Padova. Per loro, nei reparti sono previsti laboratori didattici collegati all’evento espositivo.
Catalogo Edizioni Messaggero Padova, a cura di Massimo Maggio e Andrea Nante, euro 25, pagg. 250.
Uffici stampa:
Studio ESSECI Sergio Campagnolo tel. 049.663499 info@studioesseci.net
Ufficio Stampa «Messaggero di sant’Antonio»
Cristina Sartori tel. 049.8225926, 348.3200109 ufficiostampa@santantonio.org
Ufficio Stampa della Diocesi di Padova
Sara Melchiori tel. 049.8771757, 049.8771755 ufficiostampa@diocesipadova.it
Informazioni e prenotazioni: tel. 049.652855 – 049.8761924
info@icoloridelsacro.org
http://www.icoloridelsacro.org
Inaugurazione: venerdì 27 novembre 2009, ore 11
Museo Diocesano
Palazzo Vescovile, Piazza Duomo 12, Padova
Orario: tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 9 alle 18 (orario continuato), chiuso il giorno di Natale, 1 gennaio e Pasqua
Biglietti Bambini 0-6 anni: ingresso gratuito
Bambini dai 7 ai 13 anni: € 1,50
Dai 14 anni: € 3,00
Visita guidata (prenotazione obbligatoria): € 60,00
La biglietteria chiude alle 17.30