C'e' una figura ricorrente nei primi lavori di Emanuela -nel suo periodo bianco- una figura slanciata, dai contorni netti, corti capelli al vento, pantaloni a zampa di elefante, stagliata su paesaggi bianchi, solitamente notturni: un personaggio incastrato fra l'infanzia e l'adolescenza, in perenne indecisione far Corto Maltese ed il Piccolo Principe.
Emanuela Santarini
Sabato 1 giugno 2002, ore 18, alla Galleria dell'Immagine di Rimini, si
inaugurerà una mostra di opere recenti di Emanuela Santarini.
Emanuela Santarini, dopo gli studi al Liceo Artistico di Ravenna, comincia a
dedicarsi alla pittura e nel 1967 apre uno studio a Rimini assieme a Taty
Vernocchi. Nel 1969 e nel 1970 è presente in mostre collettive alla Sala delle
Colonne (febbraio '69) ed al Grand Hotel di Rimini. Si dedica anche alla
fotografia e alla grafica: del 1970 è il servizio fotografico per un LP prodotto
dalla Rifi Record; nel 1975 avvia una collaborazione con l'attore di prosa
Giovanni Poggiali, per il quale cura le fotografie e l'impaginazione del 1° LP,
La sciarpa di lana. Nel 1971 Santarini partecipa, con altri artisti riminesi,
all'incontro Sincron Rimini, presso il Palazzo del Podestà . Nel 1972 partecipa
alla Prima Mostra d'Arte Figurativa A.I.O.M., alla "Galleria D'Arte" di Roma.
Nel 1975 partecipa alla X Quadriennale di Roma. Nel 1980 e nel 1987 cura per
l'autrice e attrice Lisa Pancrazi di Roma, i manifesti degli spettacoli
teatrali: Io sono un nome Emily Dickinson ed Elettra Oscura. Nel 1989 progetta
per il Comune di S. Leo il manifesto ed il programma della rassegna Itinerari
musicali 1989.
Bibliografia:
Regesto 70. Percorsi della ricerca artistica in Emilia Romagna. Catalogo della
mostra, Bologna 1981.
X Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma. Catalogo della mostra, Roma 1975.
53/85. Ricerche artistiche a Rimini nel secondo Novecento. Catalogo della
mostra, Rimini 1998.
C'è una figura ricorrente nei primi lavori di Emanuela -nel suo periodo bianco-
una figura slanciata, dai contorni netti, corti capelli al vento, pantaloni a
zampa di elefante, stagliata su paesaggi bianchi, solitamente notturni: un
personaggio incastrato fra l'infanzia e l'adolescenza, in perenne indecisione
far Corto Maltese ed il Piccolo Principe. Un logo più che un personaggio.
E dando dunque al logo l'importanza significante che gli compete, si pone da
subito (almeno per me) la possibilità di una doppia interpretazione di quel
personaggio: sarà Corto Maltese, che vive mille avventure in mille terre
straniere, o il Piccolo Principe, che cura la sua unica rosa confinato nel suo
solitario asteroide? Mi sembra che quel primo periodo dell'artista sia da
ascrivere totalmente all'influenza del Piccolo Principe, per l'amore maniacale
alla purezza, alla perfezione delle forme, delle linee, per il rigore e la cura
nel trattare l'oggetto di uso quotidiano (penso alle sue Porte, ai telai di
Finestra, alle icone cuspidate) del quale affina le forme fino a trarlo fuori
dalla quotidianità per farlo diventare pura idea, e come dimenticare quei
piccoli bianchi bambini-bambolotto, stesi sul filo ad asciugare, fra camicie
svolazzanti e fazzoletti? Feroce obiettività degli artisti.
Perché Emanuela non è solo artista, ma anche artigiano, esperto delle proprietÃ
fattuali dell'oggetto, del quale studia ogni minimo dettaglio e funzionalità ,
così che quell'oggetto, isolato dal suo contesto, può, come costretto dal gesto
consapevole dell'artista-artigiano, prendere il suo posto nella realtÃ
dell'arte. Un'arte che non ha più bisogno di trovare idee astratte che la
nobilitino, ma che si appropria della realtà quotidiana rendendo quella stessa
nobile.
Un atteggiamento così rigoroso paga solitamente un prezzo alto e può portare al
progressivo allontanamento dell'artista dalla scena, sia pure per
autoesclusione. Ma allo stesso tempo questo isolamento, per un'artista come
Emanuela, è semplicemente uno stand by della vita per riflettere, per guardare
le cose, pensare il colore e, come il seme sotto la neve (penso a un ampio
mantello di neve, di quel bianco di cui Emanuela conosce ogni vibrazione), darÃ
prima o poi nuovi frutti. Ed ecco apparire, prima timidamente annunciato in
qualche lavoro sporadico, poi sempre più presente, il rosso, un rosso netto,
sanguigno, vitale. E' Corto Maltese che ha deciso di uscire allo scoperto, che
finalmente si è rimesso in cammino. Si addentra adesso in rosse stanze
strindberghiane: potrebbe domani, forse, raggiungere il pianeta rosso (che sia
in quei paraggi il piccolo asteroide? Ci sarà un'incontro? Nulla è impossibile
per chi ha deciso di riprendere il viaggio). Non resta dunque che augurarle una
buona navigazione negli attuali rossi spazi della mente. (Lisa Pancrazi)
Inaugurazione: sabato 1 giugno 2002, ore 18
Ingresso: libero
Orario apertura: 9,30-12,30/16-19; sabato 10-12
Info: 0541.55082
Galleria dell'Immagine,
Palazzo Gambalunga,
Via Gambalunga 27, Rimini