L'artista prosegue la sua ricerca sulla scultura portando il centro della riflessione sul mondo delle cose e delle relazioni che inevitabilmente si instaurano tra queste e gli esseri umani. 'Il catalogo delle cose', titolo dell'opera centrale della mostra, e' un lungo percorso scultoreo, composto da diversi nuclei indipendenti allestiti in sequenza.
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Giovedì 3 dicembre inaugurerà presso la galleria Ciocca Arte Contemporanea, la mostra Il catalogo delle cose, dell'artista Manuela Cirino, alla sua terza personale nello spazio della galleria milanese. L'artista prosegue la sua ricerca sulla scultura portando il centro della riflessione sul mondo delle cose e delle relazioni che inevitabilmente si instaurano tra queste e gli esseri umani.
Il catalogo delle cose, titolo dell'opera centrale della mostra, è un lungo percorso scultoreo, composto da diversi nuclei indipendenti allestiti in sequenza; la ceramica, incarnazione di suggestioni che l'artista coglie dal mondo letterario, diventa un pretesto per indagare il rapporto tra materia e tempo e tra scultura e racconto.
Il gruppo scultoreo Vi racconto è la muta voce narrante della mostra, mediatrice tra spettatore e i piccoli universi narrativi che si inseriscono attivamente nello spazio; così accade per le “isole” che ruotano intorno al loro asse come mondi in miniatura, o per la scultura I due amici, in cui il tempo è suggerito attraverso la rappresentazione simultanea del medesimo attimo, da due differenti prospettive. Tutte le opere costituiscono diverse declinazioni, proposte indipendenti di un unico progetto: quello di relazionare la scultura al tempo.
“Ho letto tanto Zavattini. Sempre gli stessi racconti.
Parlano di uomini, un po’ vittime e un po’ carnefici di cattivi pensieri.
Il male finisce nel bene, il bene finisce nel male. Senza soluzione di continuità.
Mi è rimasto di più: “E’ diabolico l’uomo o è profondamente umano il diabolico?”.
Guardo le cose. Mute.
Non sottoposte agli stessi giudizi.
Una pietra non è né buona né cattiva.
Ma anche noi siamo un po’ pietra. Stessi minerali, stessa materia. Sordi a volte come la pietra.
Guardo gli animali, le piante. Anche noi, un po’ come loro.
Raccontiamo il nostro bene e il nostro male, ma in più abbiamo una pena.
Dove comincia quella linea sottile che non ci fa cose?
Le cose, gli animali, le piante non hanno in sé la stessa domanda “cosa è bene, cosa è male”?
Esiste davvero un confine tra noi e le cose?” (M. Cirino 2009)
Manuela Cirino vive e lavora a Novara. Nel 2005 ha esposto presso la galleria Ciocca Arte Contemporanea con una personale dal titolo Infiniti e, nel 2000, con Secondo tentativo. Ricordiamo inoltre: Ella si vergogna di mettersi una rosa, Neon, Bologna, 1998; Galleria Valeria Belvedere, Milano, 1997. Tra le collettive: Storia di matite, Spazio Azimut, Torino, 2008; Attraversamenti, Mar & Partners Art Gallery,Torino, 2007, a cura di Olga Gambari; Il Guardiano e il Passero, Galleria 101, Ottawa, Canada, 2003; Art Fiction, Stadtgalerie, Kiel, 1998.
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On Thursday 3rd December Ciocca Arte Contemporanea welcomes you to Il catalogo delle cose, Manuela Cirino's third solo show at the gallery. The work draws on Cirino's on going research in sculpture focusing on the world of objects as things and the relationships that inevitabily become estabilished between these things and human beings.
Il catalogo delle cose, the title of the exhibition's main work, is a long sculptural path consisting of several free groups of objects put in succession. In this show Cirino's ceramics represent the incarnation of ideas lifted from literature that allow us the chance to study the relationship and cross over between material and time, and between sculpture and tales.
The sculpture Vi racconto is the dumb storyteller of the show, an intermediary between spectator and the little narrative universes that actively take up the space. We can find “islands” that spin around their axis like little worlds and, as the sculpture I due amici suggests, the idea of time within the simultaneous representation of the same moment, from two different points of view. All the works present different ways of approaching and suggesting the same idea throughh Cirino's focus on the relationship between sculpture and time.
“I read a lot Zavattini. Always the same short story.
They are about men, somewhat victims and somewhat executioners of bad thoughts.
Evil ends in good, good ends in evil. There is no end to this circle.
And also: “Is the human being bad, or is evil deeply human?”.
I look at things. They are dumb.
They aren't subject to the same judgement.
A stone isn't either bad or good.
But we are a little like stone. The same mineral, the same material. We are sometimes deaf like stone.
I look at animals and at trees. We are a little bit like them.
We tell about our good and our bad, but we also have pain.
Where is the thin line that separates us from things?
Do things, animals, trees share the same question “what is good, what is evil”?
Does a border really exist between us and things?” (M. Cirino 2009)
Manuela Cirino lives and works in Novara. In 2005 she was at gallery Ciocca Arte Contemporanea with a solo show titled Infiniti and, in 2000, with Secondo tentativo. Her exhibitions include also: Ella si vergogna di mettersi una rosa, Neon gallery, Bologna, 1998; a solo show at gallery Valeria Belvedere, Milano, 1997. Amongst her group show: Storia di matite, Spazio Azimut, Torino, 2008; Attraversamenti, Mar & Partners Art Gallery,Torino, 2007, by Olga Gambari; Il Guardiano e il Passero, Galleria 101, Ottawa, Canada, 2003; Art Fiction, Stadtgalerie, Kiel, 1998.
Closed from 19th december 2009 to 6th January 2010 for Christmas
Inaugurazione giovedì 3 dicembre 2009, ore 18.30
Ciocca Arte Contemporanea
via Lecco, 15 - 20124 Milano
Orario: 14.00 - 19.30 chiuso domenica e lunedì
Chiusura Natale: dal 19 dicembre 2009 al 6 gennaio 2010
ingresso libero