L'occhio di Narciso. La prima sala e' occupata da una maestosa scultura dell'artista, in bilico tra l'elegante leggerezza e la potenza fisica della materia di cui e' costituita, che si scontra con il pubblico quasi aggredendolo all'ingresso. Nella seconda sala, il lavoro a parete dalla tinta metallica viva e forte, nega la bidimensionalita' propria di un quadro. La terza sala, invece, e' caratterizzata da opere realizzate con diversi materiali e dal dialogo tra pittura e scultura.
Per la prima volta, la OTTO Gallery presenta nei suoi spazi una mostra personale di Giuseppe Maraniello. L’artista, napoletano di nascita e milanese di adozione, torna a Bologna con un ciclo di opere composto appositamente per questa occasione: lavori di piccole e grandi dimensioni che dialogano in una compenetrazione tra scultura e pittura.
In questa mostra non mancano i caratteri fondamentali della poetica di Maraniello: la prima sala è occupata da una maestosa scultura, in bilico tra l'elegante leggerezza e la potenza fisica della materia di cui è costituita, che si scontra con il pubblico quasi aggredendolo all'ingresso. Blocchi compatti si dissolvono in vuoti improvvisi, come getti di vitalità intrinseca della materia che si sprigionano per occupare quasi tutta la sala, costringendo lo spettatore a girargli intorno.
In seconda sala, il lavoro a parete dalla tinta metallica viva e forte, nega la bidimensionalità propria di un quadro. Estensione di un’opera pittorica diviene una struttura abitata da una piccola scultura in bronzo, simbolo di conflitto, che rimanda la memoria a quella di dimensioni più importanti presente nella recente mostra retrospettiva “Il gatto dorme rotondo” da poco conclusasi a Firenze al Giardino di Boboli. La terza sala, invece, è caratterizzata da opere realizzate con diversi materiali, quali il legno e il mosaico, e dal dialogo tra pittura e scultura, che si scambiano di ruolo per poi tornare ad essere loro stesse, più rafforzate e consapevoli di prima.
Anche in questa mostra viene confermata la grande classicità dell'opera di Maraniello che, pur azzardando sempre nella sperimentazione degli accostamenti materici, risulta di grande maturità e complessità dei temi trattati.
Giuseppe Maraniello si trasferisce a Milano nel 1971 dove inizia ad esporre fotografie nella galleria di Luciano Inga Pin. Abbandonato poi l’interesse per la fotografia favorisce linguaggi più tradizionali quali la pittura e la scultura. Tra le principali mostre personali ricordiamo: nel 1990 partecipa con una sala personale alla XLIV Biennale d’Arte di Venezia; nel medesimo anno espone al Palazzo di Cristallo di Madrid e al Matidenhohe Darmstadt in occasione della mostra “L’altra scultura” a cura di Renato Barilli. Nel 1993 la Galleria Civica di Trento e la Galleria d’Arte Moderna di Bologna – Villa delle Rose gli dedicano un’ampia retrospettiva, a cura di Pier Giovanni Castagnoli e Danilo Eccher. Nel 2009 tiene un’importante retrospettiva, a cura di Danilo Eccher, a Firenze in Piazza Pitti, nel Giardino di Boboli e nel confinante edificio Le Pagliere. Le sue opere sono presenti in importanti spazi pubblici e in collezioni private.
Inaugurazione 11 dicembre ore 19
OTTO Gallery Arte contemporanea
via D’Azeglio 55 Bologna
Orari di galleria: martedì-sabato 10:30/13-16/20
Domenica e lunedì su appuntamento