Una mostra che mette insieme persone con vissuti diversi e che si compone di due opere entrambe esito di un work-in progress. La prima, composta da disegni su acetato cuciti fra loro, e' il risultato del workshop tenutosi alla Triennale di Milano nel 2008. La seconda, che prende l'avvio con questa mostra, e' composta da decine di figure collocate sul gradino del foyer.
a cura di Manuela Gandini e Andrea Dall’Asta S.I.
Non c’è opera d’arte che non faccia appello
a un popolo. (G.Deleuze)
Wurmkosfigure è una mostra che mette insieme
persone con vissuti diversi.
Si compone di due opere, una chiusa e una aperta:
entrambe esito di un work-in progress.
L’ampiezza di tempo e spazio in cui Wurmkos
si muove sono divenute caratteristiche qualificanti
dell’operare del gruppo.
La prima, composta da disegni su acetato cuciti fra
loro in lunghe strisce, è il risultato del workshop
tenutosi all’interno di Wurmkosbau,
contenitore/opera presentato alla Triennale
di Milano nel 2008, nell’ambito
di incontemporanea, la rete dell’arte.
L’atto del cucire insieme è la forma visiva
della coesistenza.
La seconda, che prende l’avvio con questa mostra
alla galleria San Fedele, è composta da decine
di “figure” collocate sul gradino del foyer.
Una moltitudine di sagome umane formano
un popolo dissidente, manifestano nella propria
presenza un atto di resistenza, in cui non è
possibile non fare una scelta.
La scelta non è
perentoria, non si cristallizza su convinzioni
assolute, non è un modello, non ha una direzione
ma crea un disturbo, una stonatura, alla realtà
controllata, in antagonismo alle “vuote certezze”
dominanti per dar luogo a flussi di relazione.
Non c’è nessun “controllo estetico” del progetto le
figure semplicemente “prendono posto”; si esprime
così quell’aspetto della vita che la distruzione dello
spazio sociale ha cercato di isolare e soffocare.
La differenza di processo tra le due opere consiste
appunto nel tempo in cui sono state prodotte,
concentrato in tre giorni, la prima, dilatato
in settimane e non ancora concluso, la seconda.
Lo spazio di entrambe, invece, è spazio metaforico
più che fisico. Il coinvolgimento di diversi gruppi
di persone - scuole, comunità di persone
con disagio psichico - ma anche di singoli - artisti,
curiosi, critici, docenti, ragazzi - dà la misura
dello spazio: una rete potenzialmente infinita
distesa sul mondo.
Comitato per la Fondazione Wurmkos, Milano
Inaugurazione lunedì 18 gennaio 2010 ore 18,30
Galleria San Fedele
via Hoepli, 3 a/b Milano
Orari: 16-19 dal martedì al sabato (chiuso festivi)
ingresso libero