niArt Gallery
Ravenna
via Anastagi, 4a/6
338 2791174 FAX 0544 463228
WEB
Felice Nittolo
dal 26/1/2010 al 1/3/2010
mart, merc, sab 11-12.30, giov, ven, sab 17-19
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Felice Nittolo



 
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26/1/2010

Felice Nittolo

niArt Gallery, Ravenna

L'artista nella giornata della memoria dedica alcune sue opere al tema dell'Olocausto. Egli utilizza tessere di vetro tagliente per realizzare opere sanguinanti impregnate di memoria.


comunicato stampa

Il Giorno della Memoria

Sessantacinque anni fa, il 27 gennaio 1945, venivano aperti i cancelli di Auschwitz. Le immagini che apparvero agli occhi dei soldati sovietici che liberarono il campo sono impresse nella nostra memoria collettiva. Ad Auschwitz, come negli innumerevoli altri campi di concentramento e di sterminio creati dalla Germania nazista, erano stati commessi crimini di incredibile efferatezza. Tali crimini non furono commessi solo contro il popolo ebraico e altri popoli e categorie oppressi, ma contro tutta l’umanità, segnando una sorta di punto di non ritorno nella Storia.

L’uomo contemporaneo, con il suo grande bagaglio di conoscenze, nel cuore del continente più civile e avanzato, era caduto in un baratro. Aveva utilizzato il suo sapere per scopi criminali, tramutando quelle conquiste scientifiche e tecnologiche, di cui l’Europa era allora protagonista indiscussa, in strumenti per annichilire e distruggere intere popolazioni, primi fra tutti gli ebrei d’Europa. Da quel trauma l’Europa e il mondo intero si risvegliarono estremamente scossi. Si domandarono come era stato possibile che la Shoah fosse avvenuta. E, soprattutto, quali comportamenti e azioni mettere in atto per scongiurare che accadesse di nuovo.

Dalla consapevolezza dei crimini di cui il nazismo si era macchiato nacque, nel 1948, la Dichiarazione universale dei diritti umani, promulgata dalle Nazioni Unite allo scopo di riconoscere a livello internazionale i diritti inalienabili di tutti gli uomini in ogni nazione.

Il 27 gennaio 2010 si celebrerà in Italia per la decima volta il Giorno della Memoria. Dieci anni sono passati da quando fu chiesto all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane di partecipare all’attuazione delle iniziative, promosse dalle istituzioni dello Stato italiano e in particolare dal Ministero dell’Istruzione, che avrebbero caratterizzato lo svolgimento di questa giornata. Oggi il Giorno della Memoria è diventato un’occasione fondamentale, per le scuole, di formare tanti giovani tramite una importante attività didattica e di ricerca.

Da allora l’ebraismo italiano si è a più riprese interrogato sul modo di proporre una riflessione che non fosse svuotata dei suoi significati più profondi, riducendosi a semplice celebrazione. Al di là delle giuste, necessarie parole su Shoah e Memoria, crediamo infatti che occorra cercare di perpetuare il senso vero di questo giorno. Molti sono stati in questi anni gli studi, gli articoli, le riflessioni e le pubblicazioni di studiosi e intellettuali che hanno tentato di definire e ridefinire costantemente il senso della Memoria.

Esiste infatti una problematica della relazione tra Storia e Memoria. La Shoah è ormai consegnata ai libri di Storia, al pari di altri avvenimenti del passato. Pochi testimoni sono rimasti a raccontarci la loro esperienza. Si potrebbe ipotizzare una Memoria cristallizzata nei libri, come un evento importante ma lontano nel tempo, da studiare al pari di qualsiasi altro capitolo di un libro scolastico, con il rischio di rendere distante il significato e la ragione vera per cui il Giorno della Memoria è stato istituito per legge.

L’umanità esige che ciò che è avvenuto non accada mai più, in nessun luogo e in nessun tempo. E’ di enorme importanza che le nuove e future generazioni facciano proprio questo insegnamento nel modo più vivo e partecipato possibile, stimolando il dibattito, le domande, i “perché” indispensabili per la comprensione di quei tragici eventi Favorendo noi una riflessione vivace nei ragazzi, renderemo forse il servizio migliore a questo Giorno che, per essere vissuto nel modo più autentico, necessita di un pensiero non statico, non nozionistico.

Occorre fornire alle nuove generazione gli strumenti, anche empirici, per riflettere su cosa l’umanità sia stata in grado di fare, affinché non accada mai più.

Questo, forse, è il senso più vero del Giorno della Memoria, ed è un bene prezioso per tutti.
Renzo Gattegna
Presidente Unione Comunità Ebraiche Italiane
Felice Nittolo non dimentica lo sterminio di milioni di ebrei e nella giornata della memoria dedica alcune sue opere al tema dell’OLOCAUSTO. Egli utilizza tessere di vetro tagliente per realizzare opere sanguinanti impregnate di memoria.

Felice Nittolo.
Nato a Capriglia Irpina, ravennate per amore del mosaico,
è uno dei principali artisti nel panorama internazionale dell’arte musiva contemporanea.
E’ relatore in accademie d’Arte in Italia e all’estero. Ricercatore di nuove forme espressive nel campo del mosaico contemporaneo.
Nell’arco di quarant’anni di attività artistica si è imposto all’attenzione nazionale ed internazionale con una serie di proposte fortemente provocatorie come i manifesti de l’Aritmismo (Università di Louvain-La-Neuve Belgio)del 1986 e Nuova tradizione (accademia di San Pietroburgo Russia)del 1992.
Pur difendendo l’autonomia del linguaggio musivo egli ha intuito le intime corrispondenze tra mosaico e teatro, mosaico e musica, mosaico e poesia, mosaico Arte.
Ha al suo attivo numerose mostre personali in Italia, Europa, Stati uniti e Giappone.
Del suo lavoro sono stati pubblicati numerosi cataloghi monografici.
Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.

Vernissage giovedì 27 gennaio ore 18

niArt gallery
via Anastagi, 4a/6 - Ravenna
orari mostra: martedì mercoledì sabato 11,00-12,30 / giovedì venerdi sabato 17,00-19,00- fuori orario 338 2791174
Ingresso libero

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Luca Barberini
dal 10/10/2015 al 30/10/2015

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