Tutto e' vanita'. La mostra e' costituita da 14 opere composte da tavole quadrate incise e dorate, eseguite da Peruz nell'arco di circa 11 anni di lavoro. Le opere fanno tutte riferimento ai testi sacri e alla loro trascrizione, alle parole, alle lettere e ai numeri.
La mostra “Tutto è vanità” è costituita da 14 opere composte da tavole quadrate incise e dorate, eseguite da
Guido Peruz nell’arco di circa undici anni di lavoro. Le opere fanno tutte riferimento ai testi sacri e alla loro
trascrizione, alle parole, alle lettere e ai numeri. Tutti i lavori sono composti da tavole quadrate incise e
dorate, un preciso riferimento voluto dall’autore alla descrizione che nell’Apocalisse (21-15,16) viene data
della Nuova Gerusalemme celeste: “La città è a forma di quadrato: la sua lunghezza è uguale alla
larghezza...la città è di oro puro, simile a terso cristallo...”. I quadrati che compongono ciascuna opera
possono essere disposti a piacimento, in modo diverso, come per un’istallazione.
L’opera “Silentium” puo’ essere presa a campione delle opere esposte perche’ condivide con gli altri lavori
lo spirito introspettivo e autoriflessivo: e’ un invito alla meditazione e alla preghiera, dove la parola silentium
viene ripetuta 66 volte sulle 22 righe che compongono la tavola, 22 come le lettere dell’alfabeto ebraico.
Se da una parte la Genesi, il primo libro, l’alfa, e’ tra le principali fonti che Peruz usa per reperire i testi che
costituiscono l’ossatura delle sue opere, dall’altra c’è l’Apocalisse, l’ultimo, l’omega, sempre in latino, che
da il titolo a un grande lavoro suddiviso in 22 tavole, ognuna riportante l’inizio dei ogni capitolo, come 22
sono le lettere dell’alfabeto ebraico.
Gli altri lavori sono le trascrizioni degli 8 salmi alfabetici, così detti perché ogni strofa inizia con una lettera
diversa dell’alfabeto ebraico, 22 per ogni salmo. A questi si aggiunge un proverbio, la donna ideale
(proverbio 31), anch’esso alfabetico.
Il lavoro intitolato “Qoelet” ha richiesto il maggior impegno in considerazione dell’elevato numero di tavole
che lo compongono: 64 pezzi di 40 x 40 centimetri ciascuno.
Il 14° lavoro è intitolato VANITAS. A differenza degli altri, che nascono come tanti mattoni per formare un
insieme duraturo, Vanitas nasce con l’intento di essere frazionato, a fine mostra, tra i critici e gli amici che
hanno aiutato e sostenuto l’artista in questa realizzazione. Finita la mostra, finirà anche Vanitas, non sarà più
un’opera sola, ma 9 opere diverse, ciascuna con le prime parole del Qoelet: PAROLE DI QOELET FIGLIO
DI DAVIDE RE DI GERUSALEMME VANITA’ DELLE VANITA’ DICE QOELET VANITA’ DELLE
VANITA’ TUTTO E’ VANITA’.
Guido Peruz è nato a Verona, da genitori cadorini il 1° dicembre 1941. Compie gli studi artistici a Venezia, Torino
(Albertina) e Milano (Accademia di Brera). Tiene la prima mostra personale alla Galleria Goethe di Bolzano nel 1969,
dopo aver partecipato al premio San Fedele a Milano. Nell’ottobre 1969 partecipa a “Civiltà scritta”, Fondazione
Europea Milano. Nel 1971 ha una personale a Merano. Partecipa in Austria, alla mostra itinerante “Aspekte aus Italien”
- Innsbruck Galerie in Taxispalais. La prima mostra personale milanese è nel 1969 alla Galleria Artecentro, “Le stelle
indecifrabili ti” (G.P. Fazion). 1993-94: personale a Genova, Diario con presentazione di Arturo Schwarz La geometria
dei ricordi e testo poetico di Emilio Isgrò Versi per Guido Peruz pittore. 1994: “Book d’Ingres” - Libri d’Artista.
Ammiraglio Acton, Milano.
1994-95: “Le Temps de l’Ailleurs” - Galerie Lara Vincy, Parigi. Aprile 1995: Anni ’90 a
Milano, Mai più ripararsi dietro le virgole Editori d’Arte e libri d’Artista - Milano1940-1995 - Biblioteca Nazionale
Braidense, Milano. Nel gennaio 1996 realizza i bozzetti per le copertine de “Il classico dei tre caratteri” per l’Editore
Bocca di Milano (Giacomo Lodetti). 1997: partecipazione alla Mostra “Silenzio e parola” - Segmenti d’arte per il
Giubileo del duemila. Dicembre 1997/marzo 1998: Europe-USA “Unimplosive Art” (di Carmelo Strano) - Palazzo
Osterio Magno, Cefalù (Palermo). Nel 1998 è uscito, nella collana “Le carte nascoste” il volume L’apocalisse secondo
Peruz - Campanotto Editore (testo di Emilio Isgrò). Dicembre 1998/Gennaio 1999: Personale alla Galleria Vismara -
Milano Pateravegloria. 1999 Studio Ghiglione - Genova “L’oratoire e le laboratoire” (testo di Pierre Restany). 2002:
Omaggio al Sacro - Comune di Noci.
Inaugurazione giovedì 4 febbraio 2010 - ore 18.30
Fondazione Mudima
via Tadino 26, 20124 Milano
orari: lun.-ven. - 15.00/19.30 - chiuso sabato e festivi
ingresso libero