L'artista "e' diventato pittore per interrogarsi riguardo i limiti della pittura; nel suo percorso ha sviluppato un particolare stile in base al quale i suoi lavori presentano caratteristiche talmente tecniche che li rendono assimilabili a dei poster stampati meccanicamente." (B. Moreschi)
Il triangolo e la sfumatura
di Bruno Moreschi
All’inizio del 2009, l’artista brasiliano Rodolpho Parigi mi confessò, nel suo studio, che uno dei suoi lavori, tutto figure geometriche e colori vibranti, presentava alcune volute sfumature.
Spiegò questo fatto come se si trattasse di un errore che, in qualche modo, avrebbe voluto tenere segreto; non è difficile comprendere la timidezza di fronte alla mano dell’uomo.
Ancora oggi, il più loquace degli artisti non dice una parola quando vede l’opera di uno dei suoi pittori preferiti, Peter Paul Rubens, sebbene egli non si sia avvicinato al mondo delle belle arti per dipingere come il pittore fiammingo del XVII secolo.
Parigi è diventato pittore per interrogarsi riguardo i limiti della pittura; nel suo percorso ha sviluppato un particolare stile in base al quale i suoi lavori presentano caratteristiche talmente tecniche che li rendono assimilabili a dei poster stampati meccanicamente.
Raggiungere questa precisione con la propria mano è uno degli aspetti più interessanti che ha analizzato finora.
Era sufficiente per lui continuare questa ricerca; ed è ciò che fece nei primi mesi della sua residenza alla Cité Internationale des Arts a Parigi, tra il 2009 e il 2010.
Abstact Nerveux, il lavoro che dà il titolo a questa sua prima personale europea è stato realizzato durante questo periodo, quando Parigi si stava ancora dilettando con assoluta precisione in quello che è il suo lavoro più tecnico mai realizzato. Lo scheletro di un’esplosione ancora incompleta.
Ma l’artista non è una macchina. E non avrebbe senso realizzare altri dipinti uguali a quest’ultimo.
Dopo tanto virtuosismo, nei successivi mesi trascorsi in Europa, Parigi ha affrontato anche altri aspetti più profondi dell’incessante ricerca di precisione. Il suo desiderio è ora quello di limitare il suo lato virtuoso, che gli permette di avere il controllo sul colore in una maniera mai vista nel panorama della pittura brasiliana degli ultimi tempi.
Inoltre esiste anche l’aspetto puramente umano della sua pittura che lo ha fatto conoscere come l’autore di disegni molto sensuali che hanno segnato i suoi studi artistici presso la Fondazione Armando Alvares Penteado, a San Paolo.
Tutto ciò fissato in un unico spazio pittorico.
Answer Me Or Call Me sintetizza perfettamente questo insieme di aspetti: forme geometriche dai colori sfavillanti accostati alle viscere di un apparato uditivo estratto dalle pagine di un libro di anatomia molto caro all’artista. Dove dovrebbe collocarsi il ritratto compare la macchia grigia di un cervello umano, che è tutto tranne che preciso.
In Madame Butterfly, Parigi copre la tela con forme geometriche acute. Tuttavia alcuni spazi non sono riempiti dal colore ma da forme astratte, a dimostrazione che l’artista non cerca di essere un odierno Joseph Albers, il pittore tedesco che dedicò gran parte della sua vita allo studio dei colori ma mira a sperimentazioni più ardite.
La grande sorpresa di questo artista è che ha saputo affrontare il suo lato umano traendone vantaggio.
I triangoli verdi, gialli e rossi possono sembrare "scomodi" in presenza di forme organiche presumibilmente dipinte da mano umana; ma nessun altro artista sarebbe in grado di creare una tale "scomodità"
Opening 4 Febbraio h 19.00
AMT - Torri & Geminian
via Fratelli Bressan, 15 - 20126 Milano
Orari: da martedì al venerdì ore 15.00/19.00