Vom Gedachtnis / Della Memoria. L'artista raccoglie in modo associativo frammenti del ricordo collettivo, brandelli di storia e tradizioni, sia dal mondo nascosto che da quello accessibile, dell'immenso bagaglio letterario.
Le opere di Annette Lucks chiedono al pubblico una percezione attenta e la disponibilità a lasciarsi trasportare dal percorso dell’artista. Essa opera sul fondamento di un terreno preziosissimo: la memoria. L’artista attinge dal suo universo personale e dall’infinito archivio culturale. Da qui raccoglie in modo associativo frammenti del ricordo collettivo, brandelli di storia e tradizioni, sia dal mondo nascosto che da quello accessibile, dell’immenso bagaglio letterario. Questo il punto di partenza per le sue riflessioni estetiche che convergono in assemblaggi complessi. La ricerca sulla memoria come strategia artistica si manifesta in intrecci immaginifici, in tessuti delicati e poetici, composti da disegni e testi con l’uso preponderante della metafora.
Annette Lucks è nata nel 1952 a Ratisbona ed ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Monaco con il Prof. Mac Zimmermann, uno dei più importanti surrealisti e incisori tedeschi del dopoguerra. Verosimilmente questa scuola l’ha stimolata ad accettare l’esistenza di mondi paralleli nell’arte. Non è il design figurativo, nel senso di una costruzione surreale provocatoria e proclamata, che conta per Annette Lucks, ma la sensibile consapevolezza della memoria e delle sue condizioni, della loro dimensione spaziale e temporale e della complessità di questa ricchezza umana.
Lucks è affascinata dalle connessioni che la mente e l’anima creano, dal meccanismo inesauribile la cui sostanza si genera e degenera continuamente riempiendosi con nuovi contenuti e messaggi. Un processo mutevole di massima vitalità in cui l’artista agisce e ricerca il dinamismo tra emozioni e razionalità. Il vissuto, il sentito, l’ascoltato, il letto e il sognato, il presentimento e il concreto accendono il fuoco e portano alla nascita di storie che si sviluppano nelle opere di Lucks.
Le confessioni di Sant’Agostino hanno ispirato l’artista a lungo dando forza e nutrimento alla sua curiosità sul mistero del ricordo. L’autore di indimenticabili parole sul fenomeno della memoria l’hanno incantata e hanno confermato la sua intenzione estetica. Inoltre ha passato, insieme a Norbert Eberle, quasi vent’anni nella culla della cultura occidentale, la Toscana. Certamente questo soggiorno ha contribuito alla sua sensibilità per un ponderato equilibrio tra storia e contemporaneità, tra la presenza e l’oblio. L’Italia è rimasta cara a Lucks, da alcuni anni lavora regolarmente ad Albisola nella Bottega di San Giorgio per creare le sue opere pittoriche su ceramica. La nostra mostra espone queste ceramiche per la prima volta, insieme a quadri e opere grafiche, documentando così questo nuovo capitolo nel percorso dell’artista.
Inaugurazione 6 febbraio ore 18.30
Galleria Maurer Zilioli
via Trieste, 42b - Brescia
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