Grazie ad un originale approccio allo studio dei materiali, iniziato negli anni '80, e all'interesse per i fenomeni della 'riduzione' l'artista basa la sua indagine sulla 'manifestazione' dell'inafferrabile. Le sue opere diventano testimonianza della ricerca e della volonta' dell'artista di suggerire al visitatore 'una perdita di controllo'.
La galleria Alfonso Artiaco è lieta di annunciare l'inaugurazione
della mostra personale di Ann Veronica Janssens il 12 Febbraio alle
ore 19,30, in presenza dell’artista.
“Nulla è più bello della percezione individuale” (Ann Veronica
Janssens)
Grazie ad un originale approccio allo studio dei materiali, iniziato
negli anni ’80, e all’interesse per i fenomeni della
“riduzione” la Janssens basa la sua indagine sulla
“manifestazione” dell’inafferrabile. La diversità della materia
e delle sue possibili variazioni aiutano l’artista non a catturare
l’elusivo bensì a sperimentare le molteplici forme che questo può
assumere.
Dalle sue prime “costruzioni”, estensioni spaziali di architetture
esistenti (Villa Gillet a Lione, 1989) a Horror Vacui (padiglione
Belga alla Biennale di Venezia del 1999) o ai suoi interventi quali
Blue, Red and Yellow (2001) e Stella (2006) l’incontro tra lo
spettatore/corpo e lo spazio diviene un’esperienza sensoriale. Il
luogo modificato dopo l’intervento viene percepito dal fruitore da
principio in maniera “estranea” per poi assumere una
consapevolezza diversa dello stesso spazio e del movimento attraverso
esso.
Proprio per questo Ann Veronica Janssens descrive le sue proposte di
sculture come studi e esperimenti, basati su fatti tecnici o
scientifici. Le opere diventano testimonianza della ricerca e della
volontà dell’artista di suggerire al visitatore “una perdita di
controllo, l’assenza della prepotenza della materialità, il
tentativo di scappare dalla tirannia dell’oggetto” (Ann Veronica
Janssens). Le esperienza spazio-temporali, ottenute grazie ad
elementi quali la luce, il colore e/o il suono, sono più vicine alla
pratica dell’ipnosi ma con la volontà di ritornare alla realtà
piuttosto che scappare da essa.
Ann Veronnica Janssens torna alla galleria Alfonso Artiaco dopo la
prima personale tenutasi nel 2007 mostrando, proprio, l’evoluzione
dei suoi “esperimenti”.
Si può notare all’interno della sua mostra che anche quando il suo
lavoro tratta di sculture dove la plasticità è posta in primo
piano, come in Plastilon, Verre d’eau (2009), la forma e la materia
utilizzata raccontano, ancora, della rifrazione della luce e delle
possibilità plastiche insite nei materiali di uso quotidiano.
In IPN, 3 m (2010), una lunga trave di acciaio grezzo lavorata e
specchiata da un lato, è inclinata verso la luce, generando un
effetto simile alla liquefazione. Lo spazio viene così riempito da
una profondità ottenuta dal suo stesso riflesso.
I due video Oscar (2009) e La boule (2009) che accompagnano le
sculture raccontano ancora in maniera differente il modificarsi dello
spazio e del tempo.
Ann Veronica Janssens nasce nel 1956 a Folkestone in Inghilterra.
Vive e lavora in Belgio. Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel
1999 nel Padiglione belga con l’ installazione Horror Vacui. Si sono
svolte sue mostre personali: nel 2009 a WIELS Contemporary Art Centre
(Belgium), nel 2007 al Museum Morsbroich (Leverkusen, Germany), nel
2005 a The Institute Berlin of the Physikalisch-Technische
Bundesanstalt, a Berlino; nel 2003 al Openluchtmuseum voor
Beeldhouwkunst, Middelheim di Anversa, e al Musée d’Orsay a Parigi;
nel 2002 alla Ikon Gallery di Birmingham, alla Terrasse du Centre
International pour l’architecture, la ville et le paysage di
Bruxelles; nel 2001, alla Neue Nationale Galerie, a Berlino, alla
Kunstverein, di Monaco e nel 2000 alla Kunstverein, di Salisburgo …
Inaugurazione 12 Febbraio 2010, alle ore 19,30
Alfonso Artiaco
P.za dei Martiri 58, Napoli
ingresso libero