Parole sulla montagna. La carta abrasiva composta di carbonio e silicio, elementi che compongono anche le stelle, diventa per l'artista sia strumento di lavoro che supporto pittorico, su cui vengono utilizzate campiture di un solo colore, in prevalenza blu reale o bianco.
Matteo Montani torna allo Studio Giangaleazzo Visconti con una personale dedicata agli ultimi lavori della sua ricerca artistica. Parole sulla montagna segna un’ulteriore tappa di un percorso poetico che negli anni è passato da un processo creativo, frutto dell’influenza degli stimoli esterni raccolti nella città e dai muri delle strade di Roma - dunque da un cercare per creare - ad una produzione frutto di una ricerca interiore. Uno studio che nel corso del tempo si è concentrato sempre di più attorno alla natura processuale dell’opera, fondendo tra loro aspetti materici e concettuali. Dall’appropriarsi di luoghi esterni Montani è passato a dare vita a nuovi spazi interiori. La sua indagine si concentra sulle molteplici modalità di espressione che portano l’artista a muoversi a proprio agio in un incrocio continuo ed articolato di tecniche e riflessioni.
La carta abrasiva composta di carbonio e silicio, elementi che compongono anche le stelle, diventa per Montani sia strumento di lavoro che supporto pittorico, su cui vengono utilizzate campiture di un solo colore, in prevalenza blu reale o bianco. I lavori del ciclo Parole sulla montagna richiamano ambienti fluttuanti che rimandano a forme geologiche e a paesaggi dell’arte orientale. Il colore, in questi casi, compone montagne appuntite, che sembrano galleggiare nello spazio, circondate da nebbie fittissime, fragili come cristalli sospesi. Le “Parole sulla montagna” sono quindi gli echi dei nostri pensieri, le riflessioni inconsce che portano ad esplorare i luoghi più remoti dell’essere. Nel ciclo A cielo aperto, invece, il colore dà vita ad un universo fluido che tratteggia visioni lunari attorniate da un alone di spiritualità. Il cielo, che è il comune segno denominatore di quest’ultima produzione, diviene il luogo che non riguarda più l’immagine come forma consegnata allo spettatore, ma descrive il suo farsi in un movimento che sembra contenere il pensiero stesso.
Inaugurazione 3 marzo ore 18
Studio Giangaleazzo Visconti
corso Monforte, 23 - Milano
lunedì-venerdì 11.00-19.00
ingresso libero