Paul Ferman
dal 24/6/2002 al 30/7/2002
Segnalato da
galleria il ponte contemporanea
24/6/2002
Paul Ferman
Il Ponte, Roma
Nella sua ultima produzione, il fotografo lavora sul grande formato e scatta una serie di fotografie di fiori secchi in primo piano. Le camelie sono trasformate in simboli di un mondo altro che riacquista la vita nello scatto fotografico, al limite tra la bellezza sublime e la vana mondanita', sostiene Jonathan Turner.
Inaugura il 25 Giugno alla Galleria Il Ponte Contemporanea la mostra del fotografo australiano Paul Ferman, con un testo a cura di Jonathan Turner.
In quest'ultima produzione, il fotografo lavora sul grande formato e scatta una serie di fotografie di fiori secchi in primo piano. Le camelie sono trasformate in simboli di un mondo altro che riacquista la vita nello scatto fotografico, al limite tra la bellezza sublime e la vana mondanità , sostiene Jonathan Turner .
Il fiore non é considerato un'icona romantica ma piuttosto un 'oggetto trovato', centrato in primo piano e sospeso sullo sfondo bianco; colorata con argento metallizzato e pittura industriale, nella serie di fiori appare una camelia dipinta ad inchiostro che emerge dal buio della notte.
I temi che l'artista vuole sottolineare in modo allusivo sono la transitoreità della vita, la trasformazione e la cancellazione di un paesaggio in cambiamento. Un mondo ridotto progressivamente al bianco e nero, tradotto nella fragilità del fiore ormai morto. Paul Ferman lavora sul concetto di fotografia come traccia della memoria e il fiore diventa la metafora di un discorso sul gender o sull'abuso subito dalla natura, argomenti già affrontati dall'artista nelle mostre organizzate alla Wessel & O'Connor Gallery di New York, alla Roslyn Oxley9 Gallery di Sydney (1999/2001), al Ponte Contemporanea di Roma e al Museo di Vasto (1998), dove comparivano le immagini simboliche dei Cactus.
La serie si conclude con gli stessi fiori, fotografati sullo sfondo di fogli scritti, dedotti da testi di varia natura, dal Dizionario della Lingua Inglese all'analisi di Susan Sontag 'Sulla Fotografia', creando un senso supplementare di analogia. L'allestimento é strutturato secondo una linea di principio: le foto non hanno cornice in quanto l'artista vuole riprodurre la visione diretta dell'occhio attraverso l'obiettivo della macchina fotografica, basata sulla differente apertura dell'otturatore, mentre lo spazio bianco lasciato tra un'opera e l'altra, rappresenta la scrittura della luce dalla quale nasce l'immagine fotografica.
In contemporanea, la galleria Dina Carola di Napoli inaugura il 18 Giugno un'altra personale dell'artista.
Inaugurazione: Martedì 25 Giugno 2002, ore 18:30.
Orario di galleria: dal Lunedì al Venerdì, dalle 12:00 alle 19:00
Il Ponte
Via di Montoro, 10 -00186 Roma
tel: 06 68801351/fax: 06 68211084