Presentazione del romanzo 'Brevi dal Nord'
'In Brevi dal Nord non esiste un filo conduttore, una traccia, una sia pur esile indicazione che possa suggerire un senso generale e definitivo dell'opera. Non c'e' nemmeno una cornice che trasmetta almeno una vaga impressione di unita' al gran collage che vi trovate davanti; sembra piuttosto il lavoro di un facchino che ha accatastato in un sol luogo il contenuto di due o tre soffitte da sgomberare. E pensando a un facchino, viene in mente l'umilta'. Perche' c'e' umilta', in questa passione giocosa per le parole e per l'assurdo, assieme a un'inattuale convinzione che la liberta' si possa effettivamente costruire, magari solo nel mondo della parola, magari attraverso lo "sgangheramento" delle convenzioni letterarie. Ma c'e' anche del metodo, in questa pazzia: il lavoro di montaggio e' stato lungo e amorevole, e accurato, e il risultato e' un volume godibile e senza pretese.' dalla prefazione di Gisela Scerman.