Maria Grazia Cavenaghi-Smith - Milano European Parliament
''L'idea di approvare la Costituzione europea nel secondo semestre e' una trappola nella quale il progetto potrebbe perdersi e che farebbe correre seri rischi all'Europa allargata''. (Giuliano Amato).
PARLAMENTO EUROPEO, UFFICIO A MILANO
Bruxelles, 18 Febbraio 2004
Il PE adotterà formalmente il progetto di Costituzione europea redatto dalla Convenzione?
L'ex vice-Presidente della Convenzione, Giuliano Amato, non ha fatto mistero dei suoi timori, ieri, di fronte agli euro-deputati della commissione Affari Costituzionali del Parlamento europeo (PE): "L'idea di approvare la Costituzione europea nel secondo semestre è una trappola nella quale il progetto potrebbe perdersi e che farebbe correre seri rischi all'Europa allargata". In assenza del Presidente, Valery Giscard d'Estaing, bloccato a Parigi a causa di uno sciopero dei trasporti aerei, i deputati hanno fatto il punto della situazione sulla Conferenza Intergovernativa (CIG) con i due vice-Presidenti, Amato e Dehaene, come avevano fatto lunedì col commissario Michel Barnier.
Amato e Barnier hanno appoggiato l'idea, avanzata da numerosi deputati secondo la quale il Parlamento europeo potrebbe adottare formalmente il progetto di Costituzione elaborato dalla Convenzione, per evitare che questo testo fondamentale non venga annacquato dal tempo e dai compromessi. Diversi intervenuti hanno appoggiato anche l'idea di una "clausola di rendez-vous", che permetterebbe di sbloccare la CIG riportando ad una data successiva il passaggio al nuovo sistema di maggioranza qualificata.
Per il commissario Barnier, è "possibile e necessario" giungere ad un accordo sulla Costituzione europea prima delle elezioni di giugno. Non restano da risolvere che poche questioni , "che conosciamo a memoria". Si è felicitato del fatto che la Presidenza abbia lavorato "intelligentemente" e "senza riaprire il vaso di Pandora". Quanto alla doppia maggioranza proposta dalla Convenzione per le decisioni del Consiglio - maggioranza di stati, rappresentanti almeno i tre quinti della popolazione - Barnier non ne fa una questione d'onore. A suo avviso, il passaggio a questo nuovo sistema potrebbe essere rinviato, per esempio al 2009 o al 2014. Bisogna evitare, in ogni caso, di "offrire ai cittadini lo spettacolo di una disputa insolubile e senza fine". Come Amato, anche Barnier si è preoccupato del tempo che passa e che "offusca e corrode lo spirito" della Convenzione. A suo parere, non sarà più facile giungere ad un accordo a Novembre piuttosto che ad Aprile.
Per Amato, "è importante giungere ad un accordo, ma la chiarezza dei testi e le disposizioni sulle quali si cerca di conseguirlo sono non meno importanti". Del resto, la Costituzione europea non è solamente un simbolo, ma uno strumento per governare. Amato si è dichiarato favorevole ad una soluzione transitoria per la maggioranza in seno al Consiglio, che potrebbe prevedere una soglia della popolazione superiore al 60% per certe materie sensibili.
Jean-Luc Dehaene ha sottolineato che, anche se fosse raggiunto un accordo sulla Costituzione prima del 1 Maggio, l'Unione allargata dovrebbe iniziare a lavorare sulla base del Trattato di Nizza. A suo avviso, l'importante è sapere che una decisione può essere presa a maggioranza qualificata, piuttosto che stabilire il metodo di calcolo di questa maggioranza, anche se - ha aggiunto - il sistema elaborato dalla Convenzione ha il vantaggio di essere chiaro e comprensibile.
Inigo Mendez de Vigo (PPE-DE, E), che ha presieduto la delegazione del PE alla Convenzione e ha rappresentato il PE all'inizio della CIG, si è interrogato su quale evento potrebbe accadere da qui a maggio che permetta di giungere ad un accordo. Più il tempo passa, più sarà difficile convincere i cittadini che la Costituzione è l'atto fondatore dell'Europa. Anche Mendez de Vigo ha proposto che si adotti la Costituzione tale quale è stata approvata dalla Convenzione, rinviando al 2009 qualsiasi decisione sulla maggioranza qualificata.
17.02.2004
Commissione Affari Costituzionali
Presidente : Giorgio Napolitano (PSE, I)
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