Apre la Rassegna di teatro lo spettacolo Medea, da Christa Wolf, traduzione di Anita Raja, con Elisabetta Pozzi. Musiche composte ed eseguite da D. D'Angelo. A cura di Walter Le Moli. Ecco gli altri appuntamenti.
Apre la Rassegna di teatro lo spettacolo "Medea"
Ha i toni di una tragedia moderna, questa Medea feroce di Cristha Wolf, in cui
Elisabetta Pozzi fa le sue invettive, le riflessioni, i dolori di un'eroina
fortemente dotata di ragionamento e da sempre capace di suscitare idee, nuove
interpretazioni e confronti.
Nella tradizione classica, la vicenda narrata da Euripide si snoda intorno ad
una "barbara della Colchide" che per vendicarsi del tradimento dello sposo
Giasone, uccide i propri figli dopo aver incendiato la città che la ospitava e
provocato la morte della rivale attraverso il regalo di nozze: un abito magico
che prende fuoco non appena indossato.
Cristha Wolf, la scrittrice tedesca che ha rivisitato miti classici adattandoli
alla sensibilità contemporanea, concentrandosi prevalentemente sui personaggi
femminili, nell'omonimo romanzo si riallaccia alle fonti antecedenti al testo di
Euripide ribaltando totalmente la figura di Medea. Una donna forte e libera che
a Corinto viene emarginata perché "diversa". E allora i veri barbari sono i
corinzi incapaci di comprendere o accettare una cultura diversa dalla loro:
annientano Medea negli affetti, fino a lapidarle i figli, schiacciandola sotto
il peso del suo dolore di straniera.
Elisabetta Pozzi, una fra le più grandi attrici italiane della seconda
generazione, così dice di questa Medea "mi ha colpito la possibilità di scoprire
Medea quale donna paradossalmente libera dall'immagine di infanticida per
eccellenza. Non più assassina dei figli ma una barbara lontana dalla Colchide e
privata anche della sua estrema vendetta".
Programmazione
5 Settembre
Chiostro del Duomo di Prato, 21.30 Rassegna di Teatro "Pensieri"
MEDEA
Da Christa Wolf- traduzione di Anita Raja
Con Elisabetta Pozzi
Musiche composte ed eseguite da D. D'Angelo
A cura di Walter Le Moli
INGRESSO LIBERO
7 Settembre
Teatro Metastasio, 21.00
10a RASSEGNA DI CANTI POPOLARI E DI MONTAGNA
Corale S. Martino
INGRESSO LIBERO
9 Settembre
Giardino del Teatro Guido Monaco, 21.30
VENDEMMIA E AMORE
Commedia di Giuseppe Giagnoni
Musiche di Giuseppe Fioravanti
Regia Alessio Pizzech
INGRESSO LIBERO
9 Settembre
Pieve S. Maria a Colonica, 21.00
CONCERTO D'ORGANO DEDICATO A J. S. BACH
Esecutore Antonio Galanti
INGRESSO LIBERO
10-16 Settembre
Castello dell'Imperatore
FESTA DELLA MONTAGNA
CAI
INGRESSO LIBERO
10-21 Settembre
Giardino del Teatro Guido Monaco, 21.30
OFFICINA TEATRO
INGRESSO LIBERO
18 Settembre
Piazza Duomo, 21.30
FRANCESCO GUCCINI
in concerto
INGRESSO £ 36000
Ellade Bandini, batteria - percussioni
Antonio Marangolo, sax - percussioni
Vince Tempera, pianoforte - tastiere
Ares Tavolazzi, basso
Juan Carlos "Flaco" Biondini, chitarre
Roberto Manuzzi, sax - armonica - fisarmonica - tastiere
Dopo più di trent'anni di successi- è del 1964 la canzone con cui entra nella
storia dalla porta principale, Auschwitz - e dopo esperimenti letterari
(Cròniche epifà niche, Vacca d'un cane.) e cinematografici (è lui l' oste del bar
di Radiofreccia di Ligabue) nel 1999 Francesco Guccini pensa, scrive e realizza
il suo ultimo album, Stagioni.
Sono stagioni del cuore quelle che da secoli
l'uomo di Pavana mette in calendario, perché accorda il ritmo del tempo alla
melodia delle emozioni e dei sentimenti. Guccini "cresciuto fra i saggi
ingnoranti di montagna, tirato su a castagne ed erba spagna", apre l'agenda del
Duemila raccontando vecchie e nuove avventure, sempre in bilico tra passato e
presente, evitando di tagliarsi con la lama del futuro. "Arrivato alla mia età ,
so che gli anni che mi rimangono sono meno di quelli già andati, per cui mi
tengo stretto il mio mondo e continuo a raccontarlo".
In Guccini il futuro non
esiste (e quando si materializza è spesso sotto forma di incubo, come
nell'allucinato paesaggio da disastro nucleare del Vecchio e il bambino), lo si
può al massimo progettare, ma svanisce quando è sul punto di realizzarsi (come
nell'Autunno struggente, dove l'io narrante pensa "confuso al mistero dei tanti
io sarò diventati per sempre io ero"). E' per questo che il CD appende al muro
l'Autunno, l' Inverno '60 e la Primavera '59, ma rifiuta di aprirsi all'estate,
la sola stagione non rappresentata. Anche nel suo ultimo lavoro, Guccini si
presenta come sa, "eterno studente perché la materia di studio sarebbe infinita
e, soprattutto, perché so di non sapere niente", incantato davanti al suo mondo,
disincantato verso l'esterno che non riconosce perché avanza con ghigno
arrogante, senza bussare, invadente come chi crede di essere impermeabile
persino al fluire implacabile delle stagioni. Realizzato con gli amici musicisti
di sempre, con cui Guccini si presenta anche a Prato, Stagioni non è il suo
primo album del millennio "perché il millennio parte dal 2001", ma il suo
ennesimo lavoro senza tempo né sbavature.
12 Settembre
Piazza del Comune, 21.30
YOUNG LYONS QUINTET
INGRESSO LIBERO
Il quintetto prende vita grazie allo spunto dei due giovani solisti Nico Gori e
Mirko Guerrini. Entrambi capaci di esprimersi su diversi tipi di strumento dal
clarinetto al sassofono si danno "battaglia" a colpi di blue notes e impennate
sonore sostenuti magistralmente da una ritmica d'eccezione quale Riccardo Onori
alla Chitarra, Ares Tavolazzi al basso e Andrea Melani alla batteria.
Un po' come accadeva nei locali di Kansas City e Chicago negli anni '30 - dove
tra un buon whisky di contrabbando e una mano a poker nella bisca clandestina si
ascoltavano i "giovani leoni" che sfogavano la loro adrenalinica ispirazione
fino a mattina - Gori e Guerrini danno vita a un dialogo che resuscita la voglia
di sfidarsi e duellare senza discostarsi dal piano delle emozionalità vere. Una
sorta di duello nobile dove nonostante si intuisca la forte voglia di vittoria
persiste un profondo rispetto dello sfidante e della sfida intesa come confronto
fra due individualità .
27 e 28 Settembre
Anfiteatro del Museo Pecci, 21.30
OFFICINA CINEMA
INGRESSO LIBERO