Argillateatri
Roma
via dell'Argilla, 18

Musiche di pace
dal 14/12/2001 al 5/1/2002
06 6381058

Segnalato da

Isabella Moroni



 
calendario eventi  :: 




14/12/2001

Musiche di pace

Argillateatri, Roma

Gli artisti che partecipano a questa rassegna appartengono (o ricercano) generi musicali e tradizioni diverse. Tutti hanno in comune il desiderio di andare oltre gli schemi quotidiani ed offrire a chi ascolta una possibilita' in più. Vivere con il cuore aperto.


comunicato stampa

''Il progetto di unire in un percorso ideale di pace e interiorità, musiche diverse prende forma nel momento in cui soffermarsi all'ascolto di noi stessi e dell' ''altro'' è diventato una necessità. Per tutti. Nel momento della creazione, infatti, le differenze si annullano e resta soltanto l'impulso vitale che scatena all'interno di ciascun artista il momento della luce.
Ogni evento del genere è un percorso spirituale, è un tocco ''soprannaturale'', è -in quanto creazione pura- una dichiarazione di pace.
Gli artisti che partecipano a questa rassegna appartengono (o ricercano) generi musicali e tradizioni diverse. Tutti hanno in comune il desiderio di andare oltre gli schemi quotidiani ed offrire a chi ascolta una possibilità in più. Vivere con il cuore aperto.


IN PROGRAMMA

15 dicembre ore 21.30
ONS Musica orientale classica e tradizionale
TAWIL SALEH (liuto) ABDULLAH MOHAMMED (flauto nay e percussioni) HOSSEIN (canto) KARAN (violino) GABRIELE GALLERINI (tabla e darbuka)

La musica araba privilegia la costruzione melodica e la libertà d'improvvisazione dell'artista. Improvvisare non è però facile, perché la struttura tonale araba non è libera. Non tutte le forme della musica araba sono accompagnate da una formula ritmica. La musica colta tradizionale produce solo una linea melodica alla volta; quando due o più strumenti suonano contemporaneamente, suonano la stessa melodia un'ottava sopra o un'ottava sotto o all'unisono.

16 dicembre ore 21.30
IL VENTO DELL'EST
(Una produzione YAALED)
ALESSANDRO MENGALI (chitarra, voce, percussioni) HANNA IGIEL (voce, percussioni) CARLO COVELLI (violino) DARIO VATALARO (violino, percussioni) CORINNA ENDERS (violino)

Dai Balcani al Caucaso attraverso la Polonia, l'Ucraina, la Bielorussia, la Bulgaria, la Russia. Qui vi sono etnie come gli zingari o culture come quella yiddish o lemko. La convivenza, non sempre pacifica, ha portato nei secoli a reciproche influenze culturali interessanti e valide. La canzone popolare, pur nella sua grande semplicità, documenta molto bene questo fenomeno e consente di esplorare ed attuare tutti gli intrecci e le forme di interazione possibili.
22 dicembre ore 21.30
SARAWAN
Tamburi dall'Iran
SIAMAK GURAN (voce, tambur, tar, daff) - MOHSEN KASIROSSAFAR (zarb, daff) - PAOLO MODUGNO (dohol, daff, dairè, morchang)

L'ensemble si avvale degli strumenti tradizionali della musica delle provincie dell'Iran per condurre gli spettatori in un viaggio sonoro attraverso territori poco esplorati. Ritmi e melodie eseguiti in occasione di cerimonie sacre pre-islamiche(repertorio Kalam nella tradizione Yarì curda), di pratiche Sufi come lo Zikr, e musiche profane come i canti di mietitura, canti di matrimonio e le musiche del Nowruz (il capodanno zoroastriano)

23 dicembre ore 21.30
MISHMASH
MARCO VALABREGA (violino, viola, kemang, voce) DOMENICO ASCIONE (chitarra, oud) MOHSEN KASIROSSAFAR (zarb, daff) BRUNO ZOIA (doublebass)

Mishmash, ovvero ''confusione'', un'itinerario musicale intorno a varie tradizioni che vanno dalla musica klezmer a quella classica persiana e medio-orientale, da brani della tradizione yiddish a quella sefardita con rigore filologico e contaminazione tra i diversi linguaggi musicali…

28 dicembre ore 21.30
TANTRA
NANAK GROUP

Dall'esperienza del kundalini yoga un'antica e ricca tradizione di suoni e mantra, ballo e tecniche di combattimento che vogliono rappresentare una parafrasi dell'Esistenza Umana.L'ultima parte dello spettacolo è l'antico rito scaimanico della ''terapia della spada'' che viene usata per eliminare stress e paure dal corpo aurico…

29 dicembre ore 21.30
FINDHORN SACRED DANCES
GRUPPO DANZATONDA

Il cerchio simboleggia il tutto, l'infinitoe la ciclicità della vita. Danzando in cerchio si sperimenta un senso di profonda armonia: da sempre gli esseri umani hanno danzato insieme per celebrare i momenti importanti della propria vita. Nate dallo straordinario lavoro del coreografo tedesco Bernard Wosien che ha voluto raccogliere le danze tradizionali (sacre, simboliche, di meditazione, di lavoro, di festa…) che rappresentano la cultura di una gran parte di paesi del mondo: dalla Grecia alla Croazia, dalla Galizia al Kurdistan, Irlanda, Sud America, Lettonia ed altre ancora.

30 dicembre ore 21.30
IL CORPO CHE CANTA
Concerto per voce hang e ..
MAURO TIBERI (voce, hang, tamburi) - MARINA FRANCESCONI (voce, tampura)

L'improvvisazione, la percezione intuitiva, il suono. La vocalità tra oriente e occidente il canto estatico e i suoni di lingue primordiali, il canto Qawali e Katak, il canto siberiano, gli armonici vocali e le altre tecniche di modulazione sonora accompagnati dal suono ipnotico dell' Hang un innovativo ed arcaico strumento, una sorta di disco armonico fra lo steel drum e il gatam
indiano...

4 gennaio ore 21.30
OSMANLI
Percorsi nelle tradizioni di musica e poesia Sufi d'epoca ottomana
GIOVANNI DE ZORZI (ney, canto) FERNANDO DEL VERME (ney, bendir, canto) AMEDEO MORABITO (ney, bendir, canto) GIOVANNI TUFANO ('ud, bendir, canto)

Ascolta il ney com'esso narra la sua storia… è il verso con cui si apre il ''Poema Spirituale'' del poeta persiano Jalal ud-Din Rumi e rappresenta l'inizio del prcorso musicale tra recitazione di poesie e canto di liriche in lingua ottomana. Gli strumenti sono il ney (flauto di canna tipico delle tradizioni musicali colte persiana-araba-ottomana), il bendir (tamburo a cornice di area iranica) e l' ud (liuto a manico corto della tradizione araba).

5 gennaio ore 21.30
LAUDI DI HILDEGARD VON BINGEN
SUSANNA CASTELLI (canto) ANDREA QUAGLIERINI (ney, voce e percussioni) ALESSANDRO VANTINI (letture)

Il canto di Ildegarda può essere considerato come tardo canto gregoriano anche se la sonorità e lo stile si distinguono per la struttura musicale caratterizzata da formule melodiche ripetitive all'interno di un canto. Il movimento melodico oscilla dalla tonica alla dominante per ritornare alla tonica in virtù del principio di unità per cui si ha sempre un ritorno all'origine. La musica di Hildegard è strettamente legata al testo e ne esalta il senso ed il suo linguaggio è ricco di immagini tratte dall'osservazione della natura e dalla relazione fra questa e l'uomo. In questo modo la badessa di Rupertsberg esprime la grande visione medievale dell'uomo inteso come microcosmo.

ore 21.30
15 - 16 - 22 - 23 - 28 - 29 - 30 dicembre 2001
4 e 5 gennaio 2002

INFO: Isabella MORONI - 06.6381058

Argillateatri
via dell'Argilla, 18 (Gregorio VII), Roma
tel. 066381058

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