Attraverso un'indagine sul mondo delle piccole etichette indipendenti attive anche sul territorio regionale, il progetto riconnette all'ambito dell'arte visiva quell'area di ricerca nel campo del suono che da qualche anno trova sempre piu' spesso spazio anche nelle grandi mostre internazionali. Oggi e' presentata l'etichetta Incudine.
SUONI REMOTI_LABELS affronta un altro ambito della ricerca
artistica, quello musicale, focalizzando l'attenzione principalmente
sulle realta' produttive. Attraverso un'indagine sul mondo delle
piccole etichette indipendenti che sono numerose e molto attive anche
sul territorio regionale, suoni remoti riconnette concretamente
all'ambito della ricerca artistica quell'area di ricerca nel campo
del suono che da qualche anno trova sempre piu' spesso spazio anche
nelle grandi mostre internazionali. Tuttavia generalmente in queste
circostanze emergono soltanto i nomi degli artisti, mentre qui si
vuole rendere visibile anche il lavoro progettuale che rende
possibile la realizzazione del prodotto finale.
Per evidenziare
questo processo il progetto e' articolato in una serie di incontri,
senza una cadenza prefissata (spesso legati alla presenza dei
musicisti e ai loro impegni); nel corso degli incontri una prima fase
e' dedicata alla presentazione del progetto generale, cui segue una
fase di ascolti guidati attraverso le produzioni dell'etichetta;
infine, quando sia possibile, vi saranno interventi live di uno o
piu' musicisti.
martedi' 10 marzo alle 19:00 neon>campobase ospitera' la presentazione
della label INCUDINErecords.
Durante la presentazione, mini set elettroacustici di Salvatore
Arangio, Francesco Cavaliere, Seiji Morimoto e Dominique Vaccaro.
Introduce Gino Dal Soler
Incudine records. Nuova label bolognese curata da Francesco Cavaliere, Luciano Maggiore, Stefano Pilia e Dominique Vaccaro. L'etichetta focalizza la propria produzione su materiali di difficile collocazione: field.recording, elettro-acustica, sound-art ed elettronica.
Iniziata la propria produzione con l'uscita in vinile di Musique pour Judith (Dominique Vaccaro e Luciano Maggiore), edizione limitata a 10 copie di una composizione per una tela di Domenico Grenci, ha poi spostato la propria attenzione sulla pubblicazione di uscite in cd-r.
Ha all'attivo 4 uscite:
Inc.01 Bastille - Dominique Vaccaro (2008)
Inc.02 On grey - Luciano Maggiore (2008)
Inc.03 Your hair in my trail - Francesco Cavaliere (2008)
Inc.04 Ex-alto - Salvatore Arangio (2008)
http://www.incudinerecords.com
recensioni:
Luciano Maggiore // Francesco Cavaliere, Enzo Cimino
elettro-elettronica: tra l'incudine e il martello
x e. g. (no ©)
Questo piccolo marchio bolognese tenta di risollevare le sorti di una città che, dopo i fasti vissuti a cavallo fra i due millenni, oggi appare musicalmente in decadenza. E non solo musicalmente: mister Cofferati ha ottenuto successo pieno laddove lo stesso sindaco di destra aveva fallito. Appiattimento totale!!!!!!!! I cervelloni di Forza Italia dovrebbero pensarci attentamente quando si tratterà di creare un successore al loro dux, forse la persona giusta è proprio quella che oggi dirige con pugno di ferro la capitale emiliana.
Ma torniamo a noi, e alla piccola Incudine Records, della quale ci eravamo già occupati recensendo la sua prima uscita, “Bastille” di Dominique Vaccaro, per mano di Marco Carcasi.
Se quel disco appariva a suo modo dark-ambient, un’esperienza oscura e quasi religiosa, “On Grey” di Luciano Maggiore (nastri, armonica e altri dispositivi) è un’esplosione di ferocia repressa. Una compatta di armonici che può far pensare ad alcune opere di Merzbow o di John Duncan. È onde tempestose che si frangono su una scogliera viste da dietro, dalla parte del mare, e la loro veemenza sembra veramente in grado di risucchiarti, ma non prima che il loro fascino ti abbia conquistato e ti abbia convinto a seguirle spontaneamente per i primi passi. Sirena malefica.
“Your Hair In My Trail” di Francesco Cavaliere è invece il disco più diversificato di questa prima terna, a partire dal fatto non marginale che lo spazio a disposizione è occupato da tre piste e non da un unico monolite. Movimenti di/nell'aria, sollecitazioni sulle corde di un pianoforte, vibrati di chitarra e pochi tocchi di percussione indonesiana, questi scarni elementi sono comunque sufficienti a rendere il mini-CD particolarmente riuscito e interessante.
La Incudine Records si cala in una situazione di stallo, quindi, ma non solo a livello bolognese. Anche nel panorama nazionale è infatti evidente come la fioritura avutasi all'inizio del decennio sia in netto declino, e realtà come questa sono importanti, anche indipendentemente dal valore intrinseco ai dischi che producono, perché contribuiscono a mantanere viva l'attenzione su una scena musicale che rischia di invecchiare ed impoverisi precocemente, in un circolo vizioso che finisce con il riproporre sempre gli stessi nomi.
Chiedo scusa ai 'fabbri' bolognesi se ho approfittato di questa rece per dire anche altre cose, ma mi sembrava importante dirle ed ho approfittato dell'occasione che mi s'è presentata. E voi che state leggendo non tiratevi indietro, continuate a sostenere queste piccole realtà indipendenti e chissà che così facendo non mettiate le mani sopra quelle che saranno ricordate come le 'nuggets' elettro-elettroniche di questi giorni bacati.
http://www.sands-zine.com/recensioni.php?IDrec=1191
Dominique Vaccaro - BASTILLE
Nastri in dissolvenza
x Marco Carcasi
Diciotto minuti non son poi tanti, ma Dominique Vaccaro, in questo breve tempo, riesce comunque ad offrire un parziale e convincente spaccato della propria arte.
Il suo è uno studio attento sulle possibilità offerte dalla manipolazione di nastri magnetici. Musicista autodidatta e curioso, lo ritroviamo (anche) sotto la sigla LUM, impegnato in performance per chitarra e nastri e, come fondatore e membro dell’esperienza noise, Gjak.
“Bastille” è una passeggiata veloce dalle parti di un universo alieno; cupo ed angoscioso. Esposizione filmica la sua, dove l’esser compositore per video e performance deve aver aiutato non poco.
Vaccaro, con parsimonia di suoni, riesce (quasi del tutto…) ad evitare l’appiattimento stilistico su modelli precedenti di genere.
Una visione convinta è quel che ci offre, un veloce biglietto da visita che è piacevole rigirarsi fra le mani.
E la brevità del lavoro diventa in questo caso punto di forza effettivo riuscendo ad evitare prolissità ed autocompiacimenti vari.
Indicazioni ed ipotesi; lo slancio futuro ad occhio e croce parrebbe quello giusto.
Elettroacustica per nastro che ci lascia sperare in più corpose emissioni future.
Potrebbe riservarci acusmatiche sorprese.
Questo intanto funziona.
http://www.sands-zine.com/archiviorec.php?IDrec=1121
Salvatore Arangio
elettro-elettronica: basso profilo ma ottima qualità
x e. g. (no ©)
Mentre incombe la nuova edizione di Netmage (22-24 Gennaio) con le presenze di Keiji Haino e Black Dice, sempre in quel di Bologna la Incudine Records continua a mantenere il basso profilo che gli è ormai consono: CD-R dalla confezione spartana distribuiti solo attraverso alcuni canali molto specializzati. Questo “ExAlto” (che in realtà è in circolazione già da qualche mese e che la solita mancanza di tempo mi ha impedito di recensire prima) è ben dimostrativo dell’alta qualità perseguita dal piccolo marchio, ad iniziare dalla bella ed elegante confezione. Ne è autore quel Salvatore Arangio (conosciuto anche come ‘ootchio’) che negli anni passati ha collezionato un buon numero di collaborazioni, fra le quali quella davvero eccelsa con i ¾ HadBeenEliminated di “The Religious Experience”. E la delicatezza delle sue strutture mi ha fatto pensare proprio a Stefano Pilia nonché a certe opere di Eliane Radigue. Il viaggio “ExAlto”, che risale al 2002, è stato intrapreso dall’autore con l’unica compagnia di un Casio SK-1 e di un registratore Tascam a 4 piste, in un percorso durante il quale hanno preso forma questi 5 bordoni che trasudano, dall’incedere delle loro modulazioni, ariosi afflati melodici. Magari si tratta di un disco minore (ma rispetto a cosa?) del quale è comunque facile innamorarsi.
Aprite i vostri cuori (e i vostri borsellini…) e fatevi un bel regalino per il prossimo Natale.
http://www.sands-zine.com/recensioni.php?IDrec=1279
recensione cd ExAlto, Blow Up n.127 - Dicembre 2008
ExAlto * CD-R Incudine * 5t- 21:26
"Con poco si può molto, lo so non è la prima volta che lo dico, ma è pur vero che Salvatore Arangio - ExAlto con il solo ausilio di un Casio SK-1 e di un quattro piste a cassette Tascam, crea cinque pezzi dove il subliminimale confina con il sublime. Accarezzare un tono, sondarne le possibilità armoniche (anche terapeutiche) e d'ascolto, cercarne la perfezione. Non è così facile come potrebbe sembrare, come certi grandi minimalisti insegnano. E qui sono solo 21 minuti, ma 21 minuti di eternal music. (7/8)"
Gino dal Soler
Dominique Vaccaro "Bastille"
Incudine
Dominique Vaccaro is a sound artist from Bologna, Italy. For his eighteen minute piece "Bastille," he claims to incorporate tapes, vocals, and "detonations." Huh. Tapes and vocals are certainly at use in this piece, but detonations? Well, it does SOUND like explosions. Maybe he blew stuff up and taped it. . . The world may never know. All kidding aside, these sounds (and many others) do ultimately enhance the piece. With his interesting sonic palette Vaccaro does create an altogether strong work.
While "Bastille" consists only of one long track, the entire affair seems to be broken into three separate movements. In the first section, we get what sounds like manipulated sounds of cars passing on a highway, eerie keyboard tones, industrial pops and clangs, and yes, some explosion sounds. The entire section builds up to a piercing electronic squeal, before dropping out entirely following yet another detonation. For the second part, Vaccaro opens with the chipmunk sounds of rewinding tape then moves back and forth between that and industrial and radio noises. This section ends with a heavy dose of tape noise and some distorted bomb noises. In the third and final section, Vaccaro brings in vocals for the first time, with disembodied hums and moans over a background of more blasts, squeals, and tape hiss. Plain and simple, "Bastille" is a great headphone piece worthy of repeated, close listening.
Really, there's a lot more going on than I could ever hope to explain, but hopefully the short version of the events of "Bastille" will be enticing enough to get some people to pick this one up. Overall, "Bastille" is a pretty solid piece. Vaccaro creates some interesting sounds that are worth revisiting and absorbing. Really, by the time it ends, I'm ready to hear more and I just wish he had given us a bit more to digest on this outing. With everything he was able to do on this short release, I am definitely curious to hear what other tricks he has up his sleeve. -- Matt Blackall (18 June, 2008)
http://www.digitalisindustries.com/foxyd/reviews.php?which=3450
Ufficio Stampa: Comunicattive tel. 051.6493772
ufficiostampa@comunicattive.it http://www.comunicattive.it
neon>campobase
via Zanardi, 2 - Bologna
Ingresso libero