Accademia Nazionale di San Luca
Roma
piazza Accademia San Luca, 77
06 6798850 FAX 06 6790324
WEB
Jacopo Barozzi da Vignola
dal 11/6/2002 al 12/6/2002
06 6790324 FAX 06 6789243

Segnalato da

Ilaria Maggi




 
calendario eventi  :: 




11/6/2002

Jacopo Barozzi da Vignola

Accademia Nazionale di San Luca, Roma

La presentazione del volume Jacopo Barozzi da Vignola a cura di Richard J. Tuttle, Bruno Adorni, Christof L. Frommel e Christof Thoenes. Realizzato in occasione della prima grande mostra dedicata all'opera di Jacopo Barozzi da Vignola (Vignola, Palazzo Boncompagni dal 30 marzo al 7 luglio 2002).


comunicato stampa

... fu incaricato del progetto della chiesa madre dei Gesuiti a Roma e fu anche larchitetto della ricca e potente famiglia Farnese: supervisionò i lavori del Palazzo Farnese di Roma, e progettò e costruì lo spettacolare Palazzo Farnese a Caprarola

Mercoledì 12 giugno 2002 alle ore 18

a Roma presso l'Accademia Nazionale di San Luca, in piazza dell'Accademia di San Luca 77
si terrà la presentazione del volume Jacopo Barozzi da Vignola
a cura di Richard J. Tuttle, Bruno Adorni, Christof L. Frommel e Christof Thoenes, edito da Electa.

Interverranno Claudia Conforti e Francesco Paolo Fiore. Introdurrà Giorgio Cariani.

Realizzato in occasione della prima grande mostra dedicata all'opera di Jacopo Barozzi da Vignola (Vignola, Palazzo Boncompagni dal 30 marzo al 7 luglio 2002), il volume si inserisce nella collana Architetti Classici editi da Electa e propone un'ampia revisione scientifica dell'attività dell'architetto, emersa da recenti indagini all'interno di quel filone di studi riguardanti la teoria dell'architettura, il disegno, i modelli, le tipologie, le fortificazioni e le concezioni urbane dei grandi maestri del XVI secolo.

Universalmente conosciuto come uno dei principali architetti del Cinquecento italiano, Vignola (1507-1573) resta comunque una delle figure meno note del Rinascimento. Grandi studiosi come Hans Willich (1908), Wolfgang Lotz (1938), Maria Walcher Cassotti (1960) e Christof Thoenes (1974) hanno dedicato a Vignola, dall'inizio del Novecento, consistenti monografie. L'attuale pubblicazione dell'Electa presenta saggi a cura dei più autorevoli studiosi e offre un catalogo scientifico delle opere, con approfondite schede storico-critiche ampiamente illustrate. Tra le opere figurano numerosi disegni dell'architetto e dei suoi contemporanei oltre a dipinti, incisioni, manoscritti autografi, tavole. L'ambizione di questa pubblicazione è di riconsiderare e mettere in luce gli incarichi affidati al Barozzi, i processi progettuali e costruttivi da lui adottati, la loro funzione e i loro significati, sia in termini stilistici che teorici, proiettandoli sullo sfondo della società e dell'economia del secondo Cinquecento.

_____________

Jacopo Barozzi nacque a Vignola, presso Modena, nel 1507 e morì a Roma, dove fu sepolto nel Pantheon, nel 1573. Se la sua importanza è rivelata dagli straordinari interventi architettonici (palazzi, ville, chiese ) nell'Italia centro-settentrionale e a Roma, le pubblicazioni teoriche, riguardanti gli ordini e la prospettiva, la riconfermano. La padronanza e la compresenza di teoria e prassi professionale pongono così il Barozzi a fianco dei principali architetti rinascimentali come Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio Martini, Sebastiano Serlio e il suo diretto contemporaneo Andrea Palladio.
Iniziò la carriera formandosi come pittore a Bologna, raggiungendo un'eccezionale abilità nel disegno e una pari competenza nella scienza prospettica.
Trasferitosi a Roma alla fine degli anni '30 del Cinquecento, entrò nel circolo artistico associato alla famiglia Farnese e, sotto Paolo III, lavorò in Vaticano come pittore e collaboratore ai progetti in corso, dedicandosi anche al rilievo dell'architettura antica. Seguirono due anni al servizio del re di Francia, Francesco I, in cui potè prendere parte al più importante cantiere del regno.
Di nuovo a Bologna dal 1548, Vignola fu architetto della Basilica di San Petronio, dove realizzò il ciborio dell'altare maggiore ed importanti progetti per il completamento della facciata. Rinnovò anche il Canale Naviglio della città e fu coinvolto nella costruzione del Palazzo di Achille Bocchi.
Alcuni anni dopo modificò abilmente l'immagine della Piazza Maggiore con l'inserimento dell'imponente quinta del Portico dei Banchi. Nel 1550 Vignola si spostò a Roma dove raggiunse il culmine della sua professione.
La sua carriera fiorì sotto cinque successivi pontefici (Giulio III, Marcello II, Paolo IV, Pio IV, Gregorio XIII). E' di questo periodo la famosa villa di Papa Giulio, con il suo nobile fronte, l'elegante corte semicircolare e il ninfeo. Contemporanea a Villa Giulia è la cappella a forma di pantheon con volta ellittica di Sant'Andrea in via Flaminia. A questa chiesa seguì quella di Sant'Andrea dei Palafrenieri, prima chiesa ovale di Roma.
Dopo la morte di Michelangelo nel 1564, Vignola assunse l'incarico di architetto capo della Basilica di San Pietro in Vaticano.
Durante gli anni romani, Jacopo Barozzi fu anche l'architetto della ricca e potente famiglia Farnese: per il cardinal Ranuccio supervisionò i lavori del Palazzo Farnese di Roma, per il "gran cardinale" Alessandro progettò e costruì lo spettacolare Palazzo Farnese a Caprarola. Uno dei maggiori monumenti europei e suo supremo capolavoro, Caprarola abbraccia il tema delle fortificazioni e della progettazione urbana, del disegno dei giardini e dell'ingegneria idraulica, della decorazione interna, come pure del progetto architettonico d'ispirazione classica.
Grazie al cardinale Alessandro, inoltre, l'architetto fu incaricato del progetto della chiesa madre dei Gesuiti a Roma, il Gesù, il cui disegno avrebbe influenzato tutta l'architettura religiosa per ben tre secoli.
Per Ottavio Farnese e Margherita d'Austria, duchi di Parma e Piacenza, Vignola iniziò la colossale ed incompiuta residenza ducale di Piacenza.

Jacopo Barozzi da Vignola: la fortuna
Vignola, oltre che architetto, è stato pure un importante teorico. La sua fama si basa su due famosi libri, uno sugli ordini pubblicato nel 1562, quando era ancora in vita (Regola delli cinque ordini); l'altro sulla prospettiva (Le due Regole della prospettiva pratica), pubblicato postumo nel 1583. Il primo, il più influente dei due, è stato tradotto in tutte le lingue europee. La fama e la fortuna del Vignola, nel XIX-XX secolo in particolare, hanno avuto origine da quelle teorizzazioni che hanno portato alla codificazione dei vari ordini architettonici (tuscanico, dorico, ionico, corinzio e composito). In realtà lo scopo del Vignola, rendere facile la progettazione degli ordini architettonici a partire da misure ed ingombri prefissati, è stato completamente frainteso. Così l'emiliano è stato a lungo considerato un pedante accademico, nemico di ogni novità. Il disegno degli ordini "del Vignola" ha a lungo costituito il tirocinio di ogni apprendista architetto o studente d'Accademia; considerazione che ha spesso pesato sulla valutazione della sua opera architettonica, soprattutto quando, con il Movimento Moderno, lo studio degli ordini architettonici fu del tutto abbandonato, perché considerato sinonimo di impotenza e sterilità creativa.
La mostra in corso a Vignola e gli studi più recenti hanno invece rivelato il genio Vignola in continuità diretta coi i grandi artisti del Rinascimento maturo (Bramante, Raffaello, Serlio ), con Michelangelo e i manieristi, liberandolo dalle categorie in cui era stato relegato dalla critica. Hanno inoltre evidenziato le qualità che prevalgono nello stile dell'artista: la perfetta funzionalità, la tecnica impeccabile, la limpidezza dell'articolazione e il rigore del calcolo proporzionale da applicare alla costruzione degli edifici.

_____________

Profili biografici curatori
Bruno Adorni, docente di storia dell'architettura presso l'Universita' di Ferrara, si e' a lungo occupato di architettura cinquecentesca emiliana e lombarda. E' autore di numerosi volumi sull'architettura farnesiana a Parma e a Piacenza. Tra i suoi ultimi libri pubblicati è una monografia sull'architetto piacentino Alessio Tramello (Milano, Electa, 1998)
Christof L. Frommel è attualmente professore emerito della Bibliotheca Hertziana (Max-Planck Institut) di Roma, della quale è stato direttore per circa vent'anni. E' considerato uno dei massimi specialisti dell'architettura rinascimentale, in particolare di quella romana. Autore di numerosi libri e saggi scientifici, ha collaborato alle mostre su Raffaello architetto (1984) e su Borromini (1999).
Christof Thoenes, professore onorario dell'Università di Amburgo, e' stato per lunghi anni collaboratore scientifico della Bibliotheca Hertziana (Max-Planck Institut) di Roma. Insieme a Wolfgang Lotz e a Richard J. Tuttle ha organizzato nel 1973 una mostra su Vignola. E' autore di numerosi saggi sull'architettura cinquecentesca, in particolare sulla teoria architettonica rinascimentale, raccolti anche in traduzione italiana (Milano, Electa, 1998)
Richard J. Tuttle, docente della Tulane University, New Orleans, USA, si e' occupato in particolar modo di architettura e urbanistica bolognese del Quattro-Cinquecento. Insieme a Wolfgang Lotz e a Christof Thoenes ha organizzato nel 1973 una mostra sul Vignola. Recentemente e' stata pubblicata, in traduzione italiana (Venezia, Marsilio, 2001), una raccolta di saggi dedicata alla Piazza Maggiore di Bologna.
Informazioni: Ufficio Stampa Electa Tel. 02 21563456 - Fax 02 21563314

_____________

Info mostra
Orario: da mar. a ven: 10.00 - 12.00, 15.30 - 18.00. Sab e dom: 10.00-12.30, 15.00 - 19.00. Chiuso il lunedì, tranne quelli festivi. Ingresso libero.

Iinformazioni mostra: Abacus srl. Tel. 0536.810977 Fax 0536.801729 email jacopobarozzi@yahoo.it

Accademia Nazionale di San Luca,
piazza dell'Accademia di San Luca 77

IN ARCHIVIO [141]
Giuseppe Miano
dal 29/11/2015 al 29/11/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede