L'edicola digitale delle riviste italiane di arte e cultura contemporanea

::   stampa  

Segno Anno 33 Numero 223 gennaio-febbraio 2009



Marco Gastini

Maria Marinelli

Nel volo … attorno



Attualità internazionali d'arte contemporanea


46 Artista in copertina?
Marco Gastini. Nel volo… attorno di Maria Marinelli

2/27 Anteprima Mostre&Musei?
Anteprima - news/worldart - news italy?
Appuntamenti e attività nei grandi musei, istituzioni, gallerie private, spazi alternativi in Italia e all’estero a cura di Lucia Spadano e collaboratori

28/45 tematiche critiche / recensioni e interviste?
Michelangelo Pistoletto Castello Svevo di Bari, di Pietro Marino?
Arte Ambientale, fattoria di Celle, a cura di Veronica Caciolli?
Marco Pallanti Castello Ama Gaiole in Chianti, a cura di Veronica Caciolli?
Loghi d’Italia Castel Sant’Angelo Roma, di Paolo Balmas?
Bill Viola Palazzo Esposizioni Roma, di Ilaria Piccioni
?Louise Bourgeois Museo di Capodimonte Napoli, di Eugenio Viola?
Nouveau Realisme PAC Milano, di Matteo Galbiati?
YOUnivers da Siviglia a Granada, di Fabrizio Sartori?
Carla Accardi & Gianna Nannini Auditorium Roma, di Paolo Aita
?Jan Fabre Premio Pascali, di Marilena Di Tursi?
Nuovi Musei, nasce il PAV a Torino, di Gabriella Serusi?
Arte e Collezionismo intevista a Bruno Bischofberger, a cura di Viana Conti

52/94 Attività espositive / recensioni & documentazioni
• Fiere d’arte: Frieze Art Fair, Artforum Berlino (Veronica Caciolli), Fiac Parigi (Lucia Spadano), Artecinema (Stefano Tacconi)

• Personali: Peter Greenaway (Maria Vinella), Shozo Shimamoto (Viana Conti), Vanessa Beecroft (Paola Nicita), Alvaro Siza (Francesco Maggiore), Gregory Crewdson (Alessandra Nappo), Robert Rauschenberg (Fuani Marino), Gian Marco Montesano (Stefano Taccone), Agostino Bonalumi (Giorgio Bonomi), Vasco Bendini (Stefano Taccone), Liliana Moro (Viviana Guadagno), Paolo Radi (Matteo Galbiati), Francesco Guerrieri (Cinzia Folcarelli), Elena Monzo (Leda Lunghi), Beatrice Pediconi (Nicola Agerame), Toni Costa (Stefano Taccone), Giuseppe Caccavale (Maria Vinella), Franco Angeli (Enzo Battarra), Giuseppe Spagnulo (Gabriele Sassone), Lia Drei (Maria Marinelli), Gianni Cuomo (Gabriele Sassone), Nicolaj Pennestri (Roberto Gramiccia), Melissa Kretschmer (Stefano Taccone), Carlo Bernardini (Leda Lunghi), Giorgio Cattani (Massimo Marchetti), Perluigi Pusole (Nicola Angerame), Christiane Lohr (Matteo Galbiati), Robert Jack (Antonello Tolve), Lamberto Pignotti (Irene Catalfamo)?

• Group Show: XXV Biennale di scultura a Gubbio (Marinella Caputo), Fernando Garbellotto & Nelio Sonego (Lorena Gava), Salud Deporte y Control (Mara de Falco), Surreale 2008 (Gabriele Sassone), Election Day (Nicola Cecchelli), Un certain renard sur Turin (Gabriella Serusi), Via Amati 13 (Stefano Taccone), A Sud del Mondo (a cura di Lucia Spadano), Via Oliveto Scamacca (Laura Coppa), Giovani Artisti Pugliesi (Maria Vinella), La sindrome di Icaro (Stefano Verri), Sprigionie (Dario Ciferri), Jam Session 1 (Stefano Verri)

??95/97 attività espositive /documentazione / leggere d’arte?
a cura di Lucia Spadano e Umberto Sala
ARTICOLI DAGLI ALTRI NUMERI

Il Piedistallo Vuoto
Luciano Marucci
n. 248 aprile-maggio 2014

Andy Warhol.“Profondamente superficiale”
Lucia Spadano
n. 239 febbraio-marzo 2012

In dialogo con Giacinto Di Pietrantonio
Luciano Marucci
n. 237 ottobre-novembre 2011

La potenzialita’ della cultura
Luciano Marucci
n. 236 maggio-giugno 2011

Donato Di Zio
Matteo Galbiati
n. 235 marzo-aprile 2011

Oliviero Toscani
Luciano Marucci
n. 234 gennaio-febbraio 2011


Marco Gastini
Soffio, 2008
240x184

Non vedo con gli occhi: le parole sono i miei occhi … viviamo tra i nomi … ciò che non ha nome, non esiste ancora”.
Le parole di Octavio Paz che aprono il dialogo in catalogo tra il critico Marco Vallora e Marco Gastini offrono un’ importante chiave di lettura della ricerca dell’artista e delle sue opere, soprattutto quelle più recenti, esposte in una mostra presso la Galleria dello Scudo di Verona, in corso fino al 28 febbraio.
Una poetica in evoluzione che ha mantenuto negli anni una costante: l’analisi sullo spazio quale luogo di epifanie fisiche e mentali.?“
Rimbalzo tra gli echi del blu” del 1996 è una testimonianza della volontà “di uscire dalla gabbia della pittura e giocare con lo spazio”, un gesto calcolato, ma allo stesso tempo privo di limiti, più vicino a Fontana che a Paolini di cui l’artista non condivide le griglie fredde e astratte.
Sette tele, separate l’una dall’altra da un breve intervallo, come le sette note musicali, si rincorrono su una parete-spartito in un gioco di pieni e di vuoti, di colore e di non colore, di silenzio e di suono sulla sottile soglia tra l’eterna dispersione e l’apoteosi del ritmo.?Da qui ha inizio la mostra che si dipana nelle sale espositive attraverso assonanze e contrappunti, soffermando l’accento proprio su quelle pause tra una tela e l’altra che ne determinano la straordinaria riuscita.?Colpisce in Gastini quel desiderio di coniugare l’apollineo e il dionisiaco, ragione e sentimento, i materiali pesanti e sporchi con la leggerezza del pennello, creando un equilibrio di forme e di toni che ben si accordano con le pareti bianche, nate per accogliere le sue opere. L’idea di recuperare gli oggetti dai fondi di magazzino o dai luoghi di scarto gli deriva dalla cultura degli anni sessanta e settanta, una sorta di nobilitazione dell’oggetto, lungi da qualsiasi forma di protesta o provocazione, quanto piuttosto con uno scopo estetico.?A differenza dei primi lavori, il bianco sembra non essere più il colore predominante: tocchi sparsi di un blu vibrante invadono le tele, blu come un mondo lontano dalla superficie delle cose, un’immersione nella profondità del cielo o della terra le cui gravità, spesso risultano essere stravolte.
Nei suoi cieli albergano pesanti nuvole costituite da lastre in ardesia confitte nella tela, schegge non impazzite, bensì contenute nei limiti di una macchia. In basso una leggera lingua di colore evoca la terra che, a fatica, riesce a controbilanciare il peso delle masse, piazzate lassù dall’artista all’estremità superiore della tela, per stravolgere le certezze acquisite. Il passato incontra il presente: ancora una volta i due estremi si ricongiungono ed è l’arte antica con i suoi fregi, triglifi e metope ad offrire lo spunto, mentre quella contemporanea ne permette la realizzazione, grazie all’utilizzo dei materiali più disparati e alla contaminazione di pittura e scultura.

Un’opera finita sì, ma che lascia sempre spazio a nuovi interventi, se non da parte dell’artista, da parte dello spettatore che con i suoi pensieri rielabora le idee che ne stanno alla base. Da qui scaturisce l’energia, da questa continua incertezza e messa in discussione, da questo senso di precarietà che spaventa, ma allo stesso tempo attrae. E’ la forza la protagonista indiscussa della ricerca di Gastini, una tensione che si intensifica proprio in quel lasso di tempo e di spazio tra un’opera e un’altra, “nel volo … attorno” - come suggerisce il titolo della mostra- tra lo spettatore e l‘opera, come tra il fronte e il retro della tela. I materiali, i gesti e la tela in Gastini ridisegnano i profili di una storia universale, ma allo stesso tempo personale, ricca di spunti provenienti anche da episodi quotidiani che spesso si rivelano risposte a domande di carattere esistenziale. Un linguaggio astratto ma non asettico, analitico ma capace di “dare e forma e sostanza di rappresentazione alle emozioni, alle sensazioni, alle impressioni …”, come sostiene il curatore della mostra PierGiovanni Castagnoli. Un lessico che si ritrova anche nei titoli che entrano a far parte delle sue opere o che riecheggiano alcuni momenti vissuti durante la gestazione dell’opera stessa: parole che non descrivono, ma come echi lontani suggeriscono un soffio, uno sguardo, un gesto, sospesi nell’aria.?