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SKart Anno 3 Numero 9 ottobre-dicembre 2010



Giuseppe Penone

Asia Campana

Sulla natura, sulla vita



Pocket.Magazine.Arte Contemporanea.Design


SOMMARIO SKART N.9

2 ARTPOINT _ MICHELE COPPOLA

8 WHYART _ GIUSEPPE PENONE

12 ARTE PUBBLICA

14 RELAIS VILLA MATILDE

16 SKARTOUR _ ALESSANDRIA

20 TERME DI ACQUI

23 CALENDARIO MUSEI TORINO

34 ARTE IN BREVE MILANO

35 ARTE IN BREVE TORINO

37 CALENDARIO MUSEI MILANO

44 ARTISSIMA 17

46 SHENKER _ DE CHIRICO

48 CARAVAGGIO IN PIEMONTE

50 CLAUDIO PIERONI

52 TIMOTHY GREENFIELD-SANDERS

55 LOOKING FOR DESIGN

56 ADI

58 ULRICH RüCKRIEM

60 NICOLA EVANGELISTI

62 3 X 1 ALLA GAMEC DI BERGAMO

64 SKART ON THE SHELF
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Tra scorza e scorza

Rovesciare i propri occhi

Geometria nelle mani

I miei lavori mostrano, attraverso il linguaggio della scultura, l'essenza delle cose e cercano di rivelare la vita che si cela al loro interno


La natura, il rapporto dell'essere umano con ciò che lo circonda, la percezione del mondo e di come la nostra stessa esistenza sia in grado di modificare costantemente quella che definiamo realtà sono temi molto presenti e cari alla riflessione di Giuseppe Penone, artista piemontese di nascita ma internazionale di fama con il quale abbiamo avuto l'opportunità di fare una breve chiacchierata prima della sua partenza alla volta di Parigi, città nella quale ha ricevuto la Legion d'onore dalle mani del ministro della cultura Frederic Mitterrand.
Da Garessio in provincia di Cuneo, suo paese natale, al Padiglione Italia della Biennale di Venezia passando per Toronto, Toyota, Amsterdam e tante altre città sparse per il mondo, la carriera di questo artista umile e appassionato, esponente di spicco del movimento dell'Arte Povera negli anni '60, non ha conosciuto battute d'arresto.

Crescere immerso nella natura del cuneese, con un nonno scultore e un padre contadino e commerciante, ha probabilmente influito in modo determinante sul suo modo di relazionarsi alla scultura da un lato e alla natura e ai prodotti della terra dall'altro; una sorta di "doppia radice", se così si può dire, dalla quale sono scaturiti i frutti artistici che oggi si possono vedere nei più grandi musei del mondo così come nelle 12 installazioni che compongono il giardino delle sculture fluide, nella meravigliosa cornice del Parco della Reggia di Venaria.

Una fra tutte Tra scorza e scorza, un'opera nella quale fra due imponenti calchi in bronzo che riproducono la corteccia di un grande albero è stato piantato un albero più piccolo e più giovane che progressivamente, negli anni, andrà a riempire lo spazio che l'artista gli ha concesso fino a coincidere nelle dimensioni con la pianta che non c'è più. Un'opera dunque destinata a modificarsi continuamente che propone una riflessione sullo scorrere del tempo e sull'autonomia della natura dall'attività umana.
La scelta dei materiali è una delle chiavi di volta dell'universo di un artista che ricerca da sempre con le sue opere l'interazione con la realtà, senza riferimenti alla cultura e alla storia dell'arte che, se ci sono, sono indiretti: il legno innanzitutto, ma anche il bronzo, prediletto perchè in grado di essere influenzato dagli agenti esterni e di mimetizzarsi perfettamente con la vegetazione, e poi ancora il marmo, le foglie, i sassi.

É ancora lo stesso Penone a chiarire con un esempio semplice ma significativo quale sia la spinta primaria della propria produzione artistica: La mia è una riflessione sulla scultura nelle sue forme più semplici, ci spiega, se lei pensa che quando si respira si immette un volume d'aria che ha una composizione diversa rispetto all'aria che abbiamo inspirato, ecco che questa sacca d'aria è già un'azione scultorea, è un volume. Vitalità della materia, dunque, sia essa animata o inanimata, ma non solo. L'indagine di Giuseppe Penone è a tutto campo e coinvolge anche l'elemento umano, ed in particolare l'interazione fra corpo e mondo, la percezione di sè e l'identità.
Come nel caso di Rovesciare gli occhi, emblematico autoritratto con lenti a contatto specchianti, oppure della serie Geometria nelle mani, nella quale corpo e forma si fondono per dare vita a qualcosa di nuovo e inedito in un gioco di pieni e di vuoti.


Nel futuro di Giuseppe Penone è poi in programma un nuovo progetto, una sfida particolarmente carica di significato storico e simbolico: l'artista, infatti, dovrà creare un'opera da un pezzo dell'albero, recentemente abbattuto dal vento, che si trova nel giardino della casa museo di Anna Frank ad Amsterdam. Un compito quanto mai delicato ma che rientra perfettamente nella sensibilità di un artista che ha fatto dell'indagine sulla memoria, sullo scorrere del tempo e sulla vitalità della natura la propria impronta stilistica di maggiore rilievo. Il lavoro finito sarà poi conservato nel museo Kroller-Müller di Otterlo, in Olanda.