SMALL ZINE Anno 2 Numero 8 ottobre-dicembre 2013
Stratificazioni di emozioni
Luca Cofone/ Dipingi contesti ricchi di dettagli, apparentemente caotici, che sembrano racchiusi in un certo tempo, quasi cristallizzati…
Anna Capolupo/ Piuttosto che fermi in un certo tempo, parlerei nel mio caso di un modo differente di guardare e di vedere. Unire diverse percezioni dello spazio e del tempo, di sensazioni e di memorie di luoghi o di oggetti che appartenevano a qualcuno. Possono sembrare caotici, ma sono invece un tentativo di racchiudere un’esistenza, per evocarla non per raccontarla, creare delle suggestioni e delle atmosfere che non hanno un tempo ma che sono stratificazioni di emozioni.
LC/ Utilizzi una cromia intensa, che talora stenta a ritrovarsi in molta arte contemporanea, forse un “bisogno” che accomuna solo una parte della pittura attuale. Nel tuo lavoro c’è più tradizione o innovazione?
AC/ Non so se esiste una pittura attuale, esistono forse tante maniere di “fare” e tutte molto autoreferenziali.
Se si guarda attentamente e si osserva meglio, si possono trovare molti riferimenti alla mia cromia nella pittura del passato. Nel mio lavoro c’è molta tradizione, che è insita nello strumento utilizzato. Parto quasi sempre da un disegno in bianco e nero, il disegno è il linguaggio più antico che esista.
E nello stesso modo ci sono artisti contemporanei che stimolano molto la mia immaginazione, e il mio approccio alla pittura non può che essere moderno e attuale.
Credo non stia a me definire se il lavoro è innovativo. Penso che non ci sarebbe innovazione senza tradizione, non possono che camminare insieme.
LC/ Come definiresti le tue opere, forse il risultato di una moderna pittura di paesaggio?
AC/ Di certo negli ultimi anni ho affrontato molto il tema del paesaggio, soprattutto urbano, proprio perché ho l’esigenza di rappresentare il mio tempo, ciò che vivo è quello su cui posso esprimere direttamente un parere, ma non mi piace definire le cose, quando definisci chiudi dentro un perimetro specifico che comprende solo una piccola sfaccettatura di un lavoro che è molto più vasto e ci si allontana molto dalla verità.