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SMALL ZINE Anno 2 Numero 8 ottobre-dicembre 2013



Anna Capolupo

Luca Cofone

Stratificazioni di emozioni



Magazine di Arte contemporanea


SOMMARIO N.8

TALENT TALENT
OMBRE CINESI | Vania Elettra Tam di Loredana Barillaro

INTERVIEWS
SPERIMENTAZIONE, SIMBOLISMO E SERIALITA' | Alessio Delfino di Teodora Malavenda
LA CARNALITA' INDAGATA | Giorgio Pignotti di Loredana Barillaro

PEOPLE ART
L'ARTE. SENZA PREGIUDIZIO | Caterina Cuda

SPECIAL
IL MERCATO DELL'ARTE IN ITALIA con Silvia Anna Barrilà | Guido Candela | Rocco Guglielmo |Andrea Carlo Alpini  di Gregorio Raspa

SHOWCASE
COSIMO PIEDISCALZI | IL BAMBINO A PALLINA. Piccola cosa sull'Universo di Cosimo Piediscalzi a cura di Pasquale De Sensi

SMALL TALK
STRATIFICAZIONI DI EMOZIONI | Anna Capolupo di Luca Cofone
PELLE DIGITALE | Felice Gualtieri di Loredana Barillaro
ARTICOLI DAGLI ALTRI NUMERI

De Rerum Natura
Valentina Tebala
n. 16 ottobre-dicembre 2015

L'ombra lunga del secolo breve
Gregorio Raspa
n. 15 luglio-settembre 2015

Una libera associazione di idee
Cristina Abbruzzese
n. 14 aprile-giugno 2015

Un consunto gesto quotidiano
Loredana Barillaro
n. 13 gennaio-marzo 2015

Era Vulgaris
Valentina Tebala
n. 12 ottobre - dicembre 2014

L'essenziale è invisibile agli occhi
Martina Adamuccio
n. 11 luglio-settembre 2014


BERLING SPRING 2011, 2011. tecnica mista su carta intelaiata, 24X18 cm.

CAVALLINA IN BAGNO, 2010. Tecnica mista su tavola, 20X25 cm.

Ordine, 2010, inchiostro, acrilici, gessi su carta incollata su tela, cm 180 x 200

Luca Cofone/ Dipingi contesti ricchi di dettagli, apparentemente caotici, che sembrano racchiusi in un certo tempo, quasi cristallizzati…

Anna Capolupo/ Piuttosto che fermi in un certo tempo, parlerei nel mio caso di un modo differente di guardare e di vedere. Unire diverse percezioni dello spazio e del tempo, di sensazioni e di memorie di luoghi o di oggetti che appartenevano a qualcuno. Possono sembrare caotici, ma sono invece un tentativo di racchiudere un’esistenza, per evocarla non per raccontarla, creare delle suggestioni e delle atmosfere che non hanno un tempo ma che sono stratificazioni di emozioni.

LC/ Utilizzi una cromia intensa, che talora stenta a ritrovarsi in molta arte contemporanea, forse un “bisogno” che accomuna solo una parte della pittura attuale. Nel tuo lavoro c’è più tradizione o innovazione?

AC/ Non so se esiste una pittura attuale, esistono forse tante maniere di “fare” e tutte molto autoreferenziali.
Se si guarda attentamente e si osserva meglio, si possono trovare molti riferimenti alla mia cromia nella pittura del passato. Nel mio lavoro c’è molta tradizione, che è insita nello strumento utilizzato. Parto quasi sempre da un disegno in bianco e nero, il disegno è il linguaggio più antico che esista.
E nello stesso modo ci sono artisti contemporanei che stimolano molto la mia immaginazione, e il mio approccio alla pittura non può che essere moderno e attuale.
Credo non stia a me definire se il lavoro è innovativo. Penso che non ci sarebbe innovazione senza tradizione, non possono che camminare insieme.

LC/ Come definiresti le tue opere, forse il risultato di una moderna pittura di paesaggio?

AC/ Di certo negli ultimi anni ho affrontato molto il tema del paesaggio, soprattutto urbano, proprio perché ho l’esigenza di rappresentare il mio tempo, ciò che vivo è quello su cui posso esprimere direttamente un parere, ma non mi piace definire le cose, quando definisci chiudi dentro un perimetro specifico che comprende solo una piccola sfaccettatura di un lavoro che è molto più vasto e ci si allontana molto dalla verità.