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Ipso Facto (1999 - 2000) Anno 2 Numero 6 Gennaio-Aprile 2000



Editoriale

E.G.



Rivista d'arte contemporanea
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Compresenza e disponibilità
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n. 6 Gennaio-Aprile 2000

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Victor I. Stoichita
n. 6 Gennaio-Aprile 2000

Rapporti schermo
Nicolas Bourriaud
n. 5 Settembre - Dicembre 1999

Plight di Joseph Beuys
Marion Hohlfeldt
n. 5 Settembre - Dicembre 1999


Edouard Manet, Ritratto di Mallarmé, 1876. Olio su tela, 27,5 x 36 cm.

Max Ernst, Les ciseaux et leur père, 1922. Collage, 13,3 x 12 cm.

Marco Mazzucconi.

Editoriale


Come avevamo anticipato, questo sesto numero inizia con un ampio percorso all’insegna di un certo modo di guardare dentro la storia, ai dettagli, agli aspetti meno frequentati, meno evidenti. A partire da Pierre Schneider, che continua con la sua metafora del naufragio come rapporto tra figura e fondo/sfondo, qui attraverso la celebre amicizia tra Mallarmé e Manet. E di amicizia resta questione nel testo seguente, quella che legava scrittori e pittori surrealisti. Ludger Derenthal comincia a parlarcene attraverso l’affascinante tema dei “quadri d’amicizia”.
E che rapporti ha un’arte così apparentemente slegata dalla storia, tutta protesa alla cultura di massa, come quella di Andy Warhol? Victor Stoichita ce lo mostra come nessuno aveva ancora fatto, seguendo un tema suggestivo come quello dell’ombra. Di Warhol poi resta questione nel testo che troviamo più avanti, di Jean Louis Schefer, dove criticamente è di nuovo in gioco l’uomo, preso tra superficie e morte, dell’arte e della vita.
Ma veniamo ancora più vicini a noi: che eredità lascia un artista così “discreto” come Felix Gonzalez-Torres, che ha segnato tanto alcuni protagonisti delle ultime generazioni di artisti internazionali? Nicolas Bourriaud lo illustra a sua volta con grande tatto e chiarezza insieme.
Restano in fondo sul filo dello stesso discorso anche gli altri testi raccolti sotto la rubrica “Opere, immagini, scrittura”. Da quello dell’ospite d’eccezione di questo numero, il grande poeta Andrea Zanzotto, che, parlando del paesaggio e in particolare di Corot, parla anche di una storia “minore” che carica a suo modo di significato e di grande pathos. E Giuseppe Zuccarino ci parla di una figura eccentrica e troppo poco celebrata della cultura artistica italiana, quell’Emilio Villa unico nella scrittura come nel comportamento, ancora tutto da scoprire.
Prosegue l’indagine di Angela Madesani sulla Video Arte in Italia, passando al decennio anni ’80: protagonisti Fabrizio Plessi e Studio Azzurro, con varie esperienze e problematiche tutte intorno.
La presenza degli artisti con i loro interventi originali è segnata in questo numero da ben tre novità: Loris Cecchini, Marcello Maloberti e Vincenzo Cabiati, il quale ci propone una particolare operazione di mimetismo: un brano che egli ha selezionato per noi da un’intervista a Gerhard Richter è accompagnata dal “rifacimento” di sua mano, a disegno, delle illustrazioni fotografiche originali del libro da cui il testo è tratto.
Due interventi di “Letture, recensioni, attualità” chiudono questo numero: Matteo Donati rilegge il convegno di Prato “Au rendez-vous des artistes”, ma non solo; Dario Bellini rilegge anche lui qualcosa, un’intera generazione in fondo, quella che ha segnato in Italia gli anni ’90, ma la cui eredità resta ancora da definire, basata com’è, secondo Bellini e non senza critica da parte sua, su una certa strategia della “sparizione”.
Anche la copertina di questo numero merita due parole più del solito, perché segna l’entrata di “Ipso Facto” nel sito Undo.net, i cui creatori hanno disegnato questa copertina con i materiali del sommario del numero stesso.
Come non ricordare allora ruffianamente ai nostri lettori, ai nuovi che finalmente infoltiscono le fila degli amici, i multipli prodotti a sostegno di “Ipso Facto” e i suoi numeri arretrati che attendono impazienti le loro richieste? Vedano dunque le ultime pagine e ne approfittino senza esitazione!