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Vegetali Ignoti (2003 - 2004) Anno 6 Numero 15



Maria De Medici

Riccardo Paracchini



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Maria De Medici


Quando Ella parla, emana spirali di luce, traiettorie che delineano le forme delle parole.

Capisci che le parole hanno un corpo, esiste un prima e un dopo, perché la vedi, quella forma.

Quando gli altri parlano sa ascoltare e quando Ella parla, tutti la ascoltano e pendono dalle teorie delle sue labbra, ipotesi di giardini all'italiana, di paesi di campagna, di colline e sale affrescate come in un libro aperto.

Ella, l'artefice impeccabile di effetti ideali, palladiana risorsa di incantevoli serate ballando al buio, sotto le stelle accese, il firmamento dei suoi capelli, il briccicore dei suoi occhi, la via rosea delle sue labbra lucenti.

Si direbbe, è poesia. Ma non è così. Ella è una donna. È vera. È reale. Sa sposare il parmigiano con la pasta al pomodoro e la fogliolina di basilico fresco. E non è poco.

È una tradizione di affreschi perfetti, di dolci fatti in casa e panni stesi al sole, ch'Ella stira paziente avvolta nelle arie sonore, come consapevolezza dell'esistere. E quando la vedi, oltre quel vetro, capisci che tutte queste cose sono in Lei.

Ella, un'isola morale nel mare della quotidiana realtà.

Ella non è bella bellissima. Ella è Meravigliosa, giacché sa esprimere il senso dello stupore e della meraviglia incantata.

Così, Ella sa tramandare ancora il senso dei viaggi spaziali e la coltivazione dei fiori "ai suoi occhi di ragazza" Che non sono occhi. Ma una via più profonda. Una Via Lattea. L'inizio di un viaggio...

I suoi occhi, accogliente soglia, sono due fili di lana, isole nella bianca sabbia bagnata dal turchese mare senza fine. E nel cammino allora l'aria intorno si fa leggera, ti sembra come di volare: i sogni si fanno pensieri i pensieri sussurrano parole d'amore ad alta voce come fiati raggomitolati giunti da un viaggio lontano dove confuso non capisci più quello che dici. È la sua dimensione gioiosa, posizione di tutte le cose: rappresenta il confortevole vivere libero dal tempo, punto di rifrazione della storia, dove comincia l'infinito.

Ella è una donna che sa di essere una donna. Come il suo profumo. E quello è poesia, giacché è tutto quel che non puoi vedere, ma solo immaginare.

E allora senti il Suo profumo oltre quel vetro, i passi farsi nel Giardino, le chiare e fresche acque, le rose aulentissime, il tramonto del sole e il che fai tu luna, in ciel, silenzïosa luna.

Sono ipotesi, lo so, non sono vere, ma credo esistano veramente, ov'Ella c'è. Dipingerla, è trattenerla oltre il tempo d'un respiro.

Perché Lei sì e un'altra no? Me lo chiese anch'Ella («Perché Io sì e un'altra no?»).

Ella, dicevo, a volte ha i capelli sciolti, a volte raccolti. Sono due modi di raccontarsi al mondo.

«Quando si mangia la televisione si deve spegnere» diceva sempre mio nonno.

Per cui io la vedo solo nel tempo dell'apparizione: Ella, il profilo dal manto rosa.

Il resto, è desiderio di vederti ancora.


(PS: questo testo fu scritto per Maria De Medici, quando Ella appariva nella trasmissione "Telesogni", su Raitre. Attualmente Maria Rosaria De Medici la vedo nel TG3. La sua nuova veste, il suo nuovo comportamento, la discostano da tutto quello che ho affermato su di Lei)