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Napoli è un crocevia di impulsi, di odori vividi e di esperienze immersive. La bellezza ridondante di alcuni scorci della città fa da contrappunto al caos materico di altri. Del pari, la stratificazione di forme e storie di alcuni quartieri si oppone - quasi impunemente - all'anomia e alla selvatichezza di luoghi che paiono senza tempo, senza identità, senza radice. Data questa condizione, Hub Labs e Memenest, due gruppi di creativi nati e cresciuti a Napoli, ha deciso di "iniziare" un'opera d'arte plurale e aperta all'accesso, N.EST (Discrete Vision of Urban Spaces), partendo dalla realtà e dalla contemporaneità del loro intorno fisico, sociale e produttivo. Leggono il loro intorno come un concetto discreto, un flusso territoriale da riscrivere con infinite mani, per preparare una nuova interpretazione.
Hub Labs, nasce, vive e lavora a Via Galileo Ferraris, uno stradone affollato e disordinato di uno dei rioni di Napoli Est. Est è la più vasta zona industriale di Napoli ed include anche i quartieri Poggioreale, S. Giovanni, Barra, Ponticelli.
E' un territorio - cerniera con i paesi vesuviani - condizionato da caos e degrado ambientale. Tuttavia la vicina presenza dell'aeroporto e dell'area portuale, di collegamenti stradali, ferrovie regionali e nazionali, del Centro Direzionale (la city napoletana) e di una non trascurabile densità imprenditoriale, rendono Napoli Est un luogo d'importanza strategica.
Napoli est è anche però una zona della città in perenne attesa di uno sviluppo, un'area urbana marginale che il 1900 ha inciso con profondi segni di metamorfosi incontrollata e devastatrice. Dopo i falliti tentativi di governance ottocenteschi, la zona orientale ha preso forma sotto la spinta prevalente di interessi e contingenze economiche e politiche senza che per tutto il secolo nessuna amministrazione fosse riuscita a renderne coerente e vantaggioso lo sviluppo.
100 anni spezzano la continuità del tessuto urbano e moltiplicano il degrado ambientale, la mancanza di sostenibilità, la perdita d'identità.
Grandi lotti industriali, infrastrutture di trasporto - come il rilevato ferroviario, gli oleodotti e le bretelle autostradali - ingabbiano, fratturano ed isolano Poggioreale, Barra, Ponticelli, S. Giovanni. Tutta l'area è tenuta distante dal fronte del mare, occupato dallo scalo merci del porto e dal fascio dei binari che corre sulla costa.
Insieme a Memenest, collettivo che darà vita ad un magazine aperiodico, Hub Labs crea N.EST Napoliest. Ma cos'è Napoli Est veramente e come nasce? Per Behind partiamo per un viaggio che lo descrive.
N.EST è nato per una sfida dei componenti i due gruppi (con background molto diversi - dall'architettura, al graphic design, alla fotografia e alla composizione di musica contemporanea ed elettronica). Ed anche grazie ad un invito prezioso. Gigiotto del Vecchio, curatore e critico campano, nel luglio 2004 cura una collettiva di artisti campani che facesse da contrappunto alla tappa napoletana di Sensi Contemporanei, operazione del Ministero dell'Economia e della Cultura per spostare alcune sezioni della 50ma Biennale Arte al Sud Italia.
A Napoli è toccata una parte, rivisitata, di Stazione Utopia e Gigiotto del Vecchio ha proposto Incursione Vesuviana, una mostra insieme intensa e rapsodica che ha ben spiegato l'orizzonte creativo partenopeo - caratterizzato da stili e mezzi espressivi che spaziano dal readymade, al graffiti composition e grafica, alla musica elettronica, passando per i database e le installazioni. Gigiotto conosceva da tempo i componenti di Hub Labs, che è anche una giovane media agency napoletana: la wave dei party house e la scena elettronica della città li ha accomunati per tutti gli anni 90 - alcuni componenti di Hub erano dj e produttori o grafici ed organizzatori di one night mentre il curatore (ed anche diversi artisti in mostra) si dividevano tra pubblico affezionato e musicisti delle stesse one night.
Grazie all'invito di Gigiotto, Hub Labs ha esposto in mostra un database vuoto di contenuti, all'opening del 26 luglio 2004 che è anche la data di nascita di N.EST. Un computer collegato in rete, il sito internet www.napoliest.it, una mappa gigante della zona orientale di Napoli, un mare di stickers e la promessa della creazione di uno spazio di relazione ed un party in settembre, alla chiusura di Incursione Vesuviana e di Stazione Utopia Revisited. All'opening, il governatore della Regione, Antonio Bassolino, ha reagito positivamente alla proposta, così come Alberto Versace, presidente di Sensi Contemporanei - incoraggiando simili letture del territorio con mezzi affini all'arte e alla creatività.
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