La vicenda del Castello di Rivoli, dalla nomina a sorpresa di Minoli, alla falsa conferma di Jens Hoffman, passando per le pubbliche accuse imbarazzanti di Minoli nei confronti di Hoffman fino al successivo ripiego su Beatrice Merz, è una delle tante storie che suscitano dubbi e incertezze sulla serietà e professionalità del sistema dell'arte contemporanea italiano.
Come molti, Cecilia Guida ha deciso di denunciare un'incongruenza. La Lettera su Rivoli è stata scritta il 23 dicembre poi appoggiata e pubblicata su UnDo.net dal 27 dicembre dove procedono le sottoscrizioni.
La lettera è stata il mezzo attraverso cui si è creata un'opinione pubblica che ha parlato e discusso facendo in modo che la gravità dell'evento non passasse inosservata durante il periodo natalizio, ma è stata anche un'espressione d'indignazione nei confronti di un sistema ormai saturo di episodi di questo tipo.
L'ingerenza della politica nella cultura che si cela dietro alle figure istituzionali molto spesso porta a modalità e decisioni lavorative che prescindono da criteri necessari per elaborare pareri validi e di una certa criticità.
Attraverso una scrittura accessibile e una diffusione per canali informali (web, email e telefono), la lettera da' voce a coloro che non si riconoscono in metodologie e processualità che mancano di rispondere a standard di competitività in un contesto sia nazionale che internazionale.
La lettera ha riscontrato una grande risposta e ha messo in difficoltà molte figure dell’ambiente artistico, svelando contraddittorietà interne. Lo "scandalo" della sua diffusione rileva la reale presenza di accordi interni incongruenti con l'etica lavorativa. Coloro che hanno firmato la lettera con consapevolezza e serietà scelgono una posizione forte e chiara, cercando di scardinare l'accezione negativa del "pasticcio all'italiana".
La lettera su Rivoli è una delle iniziative, già attive o ancora in fase progettuale, che segnano una volontà di riflettere criticamente sulle molte incongruenze riscontrate, ma anche di promuovere un pensiero nuovo, una proposta, che si basa su principi di competenza e trasparenza.
La lettera, appoggiata da UnDo.net, darà spazio ad un discorso critico e reattivo per mettere le basi per una ristrutturazione di un contesto in cui potenzialità creative possano essere promosse per la loro qualità. Sotto forma di rubrica, si continua l'azione di resistenza all'identificazione in modelli ormai obsoleti, ricontestualizzandoli in un discorso critico. Collaborando con un network di professionisti si cercherà di attivare una reale proposta alternativa e di ricreare una situazione di livello.
Aria Spinelli
Lettera aperta
Caro/a,
la maniera con cui è stata gestita la selezione per la nuova direzione del Castello di Rivoli lascia tutti amareggiati e indignati. In queste ore numerosissime sono le critiche su forum, portali d'arte, facebook, via sms, telefono, ecc. In modo che la nostra opinione e il nostro disappunto non si disperdano, uniamo le forze e facciamoci sentire!
Qui sotto trovi una lettera aperta sull'intera vicenda. Ti chiedo di leggerla e, se lo ritieni oppurtuno, dare il consenso per la firma a questo indirizzo e-mail:
lettera_rivoli@undo.net
La conclusione della vicenda per la nuova direzione del Castello di Rivoli lascia tutti gli addetti ai lavori dell'arte contemporanea, oltre che stupiti, amareggiati e delusi. Anche indipendentemente da un giudizio di merito su qualità professionale, curriculum e progetti proposti dai due nuovi condirettori, il metodo seguito per la nomina ha purtroppo confermato le preoccupazioni da piu' parti emerse in precedenza.
1) la ripetuta, pubblica pressione esercitata dall'assessore alla cultura Oliva ha pesantemente condizionato tutto l'andamento della procedura di nomina;
2) la nomina di Giovanni Minoli a Presidente del Consiglio di Amministrazione è stata evidentemente ispirata non da criteri di professionalità e conoscenza del settore, ma per garantire con un nome di grande impatto mediatico le decisioni del Consiglio stesso;
3) le procedure di selezione dei candidati e di valutazione dei loro progetti non sono state ispirate a trasparenza e, soprattutto, la decisione finale e' stata presa da una sola persona (Minoli stesso) che ha candidamente ammesso, fra l'altro, di essere stato a Rivoli l'ultima volta nel 1985 e di non parlare l'inglese (ciò che evidentemente non rende possibile un'analisi approfondita ed oggettiva dei progetti presentati da candidati non italiani);
4) la gestione della comunicazione seguita alla nomina della coppia Bellini-Hoffmann e soprattutto le pesanti, gratuite e non smentite dichiarazioni di Minoli secondo le quali Hoffmann, con la sua rinuncia, si sarebbe comportato come "un bandito" o come "un calciatore di terza categoria" gettano un'ombra sulla statura morale e sull'adeguatezza umana e gestionale dell'attuale Presidente del Consiglio di Amministrazione del Castello di Rivoli.
Visto tutto ciò i sottoscritti ritengono che, per dimostrare dignità e correttezza, l'unica cosa che Giovanni Minoli potrebbe a questo punto fare è di rassegnare le dimissioni da Presidente del Consiglio di Amministrazione del Museo di Arte Contemporanea Castello di Rivoli.
Parimenti i due nuovi direttori Beatrice Merz e Andrea Bellini, per sgomberare il campo da ogni sospetto di nomina pilotata e non ispirata a valutazione di merito, dovrebbero anch'essi rassegnare le dimissioni cosicchè un nuovo Consiglio di Amministrazione possa finalmente procedere alla nomina di una giuria internazionale e ad un reale concorso per la nuova nomina del Direttore, finalmente con criteri di trasparenza e di meritocrazia.
Solo in tal caso le sgradevoli e imbarazzanti vicende delle ultime settimane potranno dar luogo ad una vera opportunità e potranno essere di esempio per le procedure di nomina anche nel resto del Paese.
You can find the english version below. Please read it and if you comply with it's issues, we kindly ask you to sign by sending an email to:
lettera_rivoli@undo.net
The recent events surrounding the nomination of the new Director of the Castello di Rivoli Museum of Contemporary Art leaves all those working in the art world surprised as well as disappointed and disillusioned. The experience, capability and aptitude of the two new co-directors aside, the method followed for the appointment has unfortunately confirmed concerns raised by various parties in the past.
1) The repeated, public pressure exerted by the Minister of Culture, Gianni Oliva, has heavily influenced the course of the nomination procedure;
2) The appointment of Giovanni Minoli as President of the Board of Trustees was clearly inspired not by a criteria of professionalism and knowledge of the industry, but rather to ensure that there would be a name which would draw the attention of the media to the process;
3) The procedure for selecting the candidates and evaluating their merit has not been inspired by transparency. The final decision was taken by a single individual, Minoli himself, rather than the appointed Board of Trustees. Giovanni Minoli has candidly admitted that the last time he visited the museum was in 1985 and that he does not speak English, an impediment to pursuing a thorough and objective analysis of the non-Italian submissions;
4) The handling of the communication of the appointment of duel directors, Jens Hoffman and Andrea Bellini, which ultimately led Hoffmann to resign, brings into question the competency of Minoli as the official head of the committee. Especially the President's statements accusing Hoffman to use "infantile methodologies" and "not be a serious person" after Hoffman's resignation, which have cast a shadow over his character and professional standing.
Given this situation, those who undersigned the letter believe that in fairness to all of the candidates in the process and to restore dignity to one of the most important museums of contemporary art in Italy, the only option is for Giovanni Minoli to resign as Chairman of the Board of Directors of the Castello di Rivoli Museum of Contemporary Art .
Consequently, the two new Directors, Beatrice Merz and Andrea Bellini, in order to clear any suspicion that their appointment was based on anything other the assessment of merit, should also resign so that the Board of Trustees will be able to appoint an international jury which can finally conduct a true competition for the new appointment of a Director, based on the criteria of transparency and meritocracy.
Only in this way can the unpleasant and embarrassing events of recent weeks give rise to a real opportunity for the institution to move forward as well as set an example for the nomination procedures in the rest of the country.
Al 13 gennaio 2010 hanno firmato 146 persone
Le firme sono ora aggiornate al 25 gennaio:
Giampaolo Abbondio
Antonia Alampi
Yuri Ancarani
Marcella Anglani
Bianca Aravecchia
Nicola Arrigoni
Emanuela Ascari
Micol Assael
Lino Baldini
Luca Bertolo
Lapo Binazzi
Elena Biserna
Sofia Boffardi
Massimo Bonato
Paola Bortolotti
Valentina Briguglio
Graziella Busso
Manuela Buttiglione
Elisa Caldana
Antonella Campisi
Jacopo Candotti
Daniele Capra
Andrea Caretto
Letizia Cariello
Maria Grazia Carpaneto
Rossella Caruso
Cecilia Casorati
Francesco Cassata
Francesca Castiglia
Giulia Casula
Anna Cestelli Guidi
Benedetta Cestelli Guidi
Viviana Checchia
Francesca Chiacchio
Giovanni Chiaramonte
Vincenzo Chiarandà
Francesca Cigardi
Giulia Cilla
Rossana Ciocca
Giulia Coccia
Claudia Colasanti
Gianluca Collica
Giacomo Colosi
Nelli' Cordioli
Martina Corgnati
Rita Correddu
Ermanno Cristini
Annarita Curcio
Dario Cusani
Paola D'Andrea
Luigi D'Eugenio
Marina Dacci
Anna Daneri
Roberto Daolio
Brunetto De Batté
Agnese De Donato
Tiziana Di Caro
Ute Diehel
Bruno Di Lecce
Cristina Dinello
Micol Di Veroli
Sara Enrico
Al Fadhil
Emilio Fantin
Eleonora Farina
Cleo Fariselli
Flavio Favelli
Ettore Favini
Andrea Ferri
Daria Filardo
Luisa Filippi
Roswitha Flaibani
Marta Fumagalli
Alberto Gasparri
Raffaele Gavarro
Silvia Giambrone
Michele Graglia
Eleonore Grassi
Viviana Gravano
Francesco Graziosi
Francesca Guerisoli
Cecilia Guida
Michele Guido
Michela Gulia
Andia Afsar Keshmiri
Caterina Iaquinta
Flavia Lanza
Angelo Liberati
Claudio Libero Pisano
Andrea Lissoni
Elena Lotti Astolfi
Matteo Lucchetti
Francesco Lucifora
Teresa Macrì
Roberto Maggiori
Simone Mair
Silvano Manganaro
Federica Marangoni
Massimo Marchetti
Luciano Maria Marocco
Lisa Mazza
Pietro Mele
Barbara Meneghel
Federica Menin
Anna Mecugni
Gianluca Meo
Rossella Moratto
Liliana Moro
Enrico Morsiani
Jasa Mrevlje
Alessandro Nassiri Tabibzadeh
Arabella Natalini
Luigi Negro
Giuditta Nelli
Giancarlo Norese
Laura Nozza
Amerigo Nutolo
Alek O.
Francesca Orsi
Manuela Pacella
Francesca Pagliuca
Massimo Palazzi
Federico Palazzoli
Primo Pantoli
Francesca Pasini
Maria Pecchioli
Vincenzo Pennacchi
Daniele Perra
Carlotta Pezzolo
Emanuele Piccardo
Cesare Pietroiusti
Roberto Pinto
Alessandra Poggianti
Adriana Polveroni
Lydia Pribisova
Agnese Purgatorio
Daniela Quadrelli
Domenico Quaranta
Marco Rambaldi
Alessandro Ratti
Anni Ratti
Maria Cristina Reggio
Francesca Rivetti
Mili Romano
Stefano Romano
Andrea Rosada
Riccardo Rosati
Luca Rossi
Emiliana Sabiu
Anna Santomauro
Lidia Sanvito
Emanuele Sbardella
Silvia Sbordoni
Massimo Scaringella
Marco Scotini
Mirko Smerdel
Gianna Solmi
Giorgia Soncin
Paola Sosio
Raffaella Spagna
Franco Speroni
Aria Spinelli
Ivana Spinelli
Dino Spreafico
Anna Stuart Tovini
Stefano Taccone
Lorena Tadorni
Maurizio Temporin
Cecilia Tirelli
Paola Tognon
Barbara Tomassi
Diego Tonus
Gabriele Tosi
Alessandro Trabucco
Rosanna Tripaldi
Julia Trolp
Andrea Tugnoli
Silvana Turzio
Luisa Valeriani
Valentina Valentini
Emilia Valenza
Elvira Vannini
Sabrina Vedovotto
Marinella Venanzi
Cosimo Veneziano
Maria Villa
Angela Viola
Jason H Waite
Amalia Zordan
Agostina Zwilling