Attraversare le contingenze allargando le prospettive

11/06/2013
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Jesper Just, Intercourses (2013). Installazione video su 5 canali. Padiglione Danimarca, Giardini



I Giardini di Venezia costituiscono il cuore storico della Biennale, tuttavia percepisco un non-luogo in cui le relazioni di territorialità nella territorialità sono minime e dove le migliaia di individualità coinvolte transitano confuse sfiorandosi appena. Più lavori hanno catturato la mia intenzione, ma mi piacerebbe condividere, a questo proposito, il parallelismo sul quale ha lavorato l'artista danese Jesper Just. L'artista si è confrontato con la natura intrinsecamente paradossale dello spazio che lo ospita, riflettendo sulla rappresentazione fisica di un paese in un altro, sia architettonicamente e sia culturalmente. Intercourses, allora, è un film multicanale su 5 schermi in cui l'ambiente è protagonista e mediatore tra i personaggi che compaiono. Sembra di essere a Parigi, ma in realtà i personaggi si muovono in una città-replica nella periferia di Hangzou, in Cina. La città sembra abbandonata e in rovina, ma è funzionale e agibile, in contrapposizione agli esclusivi Giardini (pubblici) di Venezia, chiusi ai suoi cittadini nei periodi in cui non vi sono esibizioni.

Stefano




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