Questa ottava edizione della Biennale di Berlino riunisce decine di artisti provenienti da tutto il mondo che con le loro ricerche esplorano l'intersezione tra le grandi narrazioni storiche e la vita dei singoli individui.
Il curatore di quest'anno è
Juan A. Gaitán, classe '73, scrittore e critico di origine colombiana, nato a Toronto, di base in varie città d'Europa ma principalmente a Berlino.
Gaitán ha chiamato a sé un team di artisti e curatori, con cui ha scelto i 53 autori internazionali che partecipano alla mostra, ma anche le principali direttrici teoriche su cui la Biennale si sviluppa.
La lettura della Storia è qualcosa di radicalmente politico, in grado di influire sulla memoria delle storie individuali. Il team curatoriale della
IIX Biennale d'Arte Contemporanea di Berlino
ha identificato nel movimento e nell'immobilità le due categorie principali della soggettività moderna, ma ha strutturato tre diversi approcci speculativi anche rispetto ai modi di raccontare e percepire la città di Berlino.
Gli artisti che sono stati invitati nella capitale tedesca hanno realizzato nuove opere, spesso pensandole appositamente per uno dei quattro diversi spazi museali che costituiscono il circuito: la Haus am Waldsee e i Musei di Dahlem (Berlino Ovest) e il KW e il Crash Pad (Berlino Est).
Il primo lavoro commissionato da quest'edizione si intitola
Crash Pad, un'installazione dell'artista e architetto Andreas Agelidakis inaugurata lo scorso 25 gennaio.
Una stanza polivalente ispirata al salone del 19mo secolo inteso come luogo di conversazioni culturali e politiche (con riferimento alla prima bancarotta greca nel 1893).
Il secondo è il progetto di Zachary Cahill "USSA Wellness Center" - iniziato nel 2012 e inaugurato a inizio maggio sempre al KW - che esamina il concetto di "benessere" tra arte, terapia, fatica e crisi economica...
9 Plus 1 (titolo riferito al numero di settimane in cui la Biennale sarà visibile) è un progetto per il quale un certo numero di artisti ha pensato a poster e manifesti presenti in tutti i musei del circuito.
Excursus è invece una pubblicazione "visiva" che servirà da catalogo alla Biennale pur nascendo come una sorta di spazio espositivo in più, costituito da una compilation di centinaia di immagini scelte dagli artisti.
A Berlino, tra collezioni etnologiche, ostalgia e Yankee's mood, le opere degli artisti troveranno un proprio ruolo nei racconti dei tantissimi cronisti dell'opening e nei successivi articoli dei più diversi critici d'arte.
A proposito di Zeitgeist: dal 29 maggio al primo giugno si svolge il
Berlin Documentary Forum 3 , quattro giorni di performance, discussioni, proiezioni e presentazioni live che si svolgeranno utilizzando vari media e format occupando tutti gli spazi del HKW.
Questa terza edizione indaga tensioni e paradossi nella produzione di narrazioni insieme al ruolo che esse giocano nel plasmare la realtà sociale e il vissuto personale. Perchè la narrazione non riflette semplicemente la realtà, ma è un modo con cui la realtà viene costruita.
La narrazione assolve molteplici funzioni: può preservare la tradizione e creare identità nazionale, cementare la gerarchia sociale, stabilire la verità e autenticità e frenare o arricchire l'immaginario collettivo e individuale.
Se, come sostiene Jacques Rancière, il reale deve essere romanzato per poter essere pensato, i contributi del Berlin Documentary Forum 3 sviluppano questo processo con grande creatività e spirito critico.
Questa piattaforma riunisce curatori come Catherine David e Sylvère Lotringer, gli artisti Rabih Mroué o Jimmie Durham, il film maker Harun Farocki, il regista Eduardo Thomas, il teorico Ayako Saito insieme a una miriade di invitati non meno importanti, che danno vita a uno spaccato di nuove pratiche tra le discipline.
Tra il 30 aprile e il 4 maggio scorsi, si è svolto in città un lungo Gallery Weekend a cui hanno partecipato 50 gallerie e spazi espositivi che hanno proposto incontri, proiezioni ed inaugurazioni.
Chi sara' a Berlino in giugno avraà un numero improbabile di mostre da vedere, solo alla
Berlinische Galerie
sono ben 6 le esposizioni in corso, tra avanguardia e contemporaneità.
E tra le tantissime gallerie private per esempio c'è la gigante
Spruth Magers
con le tre mostre di Philip-Lorca diCorcia, Peter Fischli and David Weiss e Reinhard Mucha, oppure
Kow
con la personale di Chris Martin, ma anche la nostrana
Supportico Lopez
con Julian Beck (in collaborazione con Fondazione Morra), così come
me Collectors Room - Olbricht Foundation
con
Stanze/Rooms: opere della collezione Sandretto Re Rebaudengo.
Comunque potete anche scegliere da soli facendovi un'idea della
panoramica completa delle
mostre visitabili a Berlino
nelle pagine di UnDo.Net.