Patrick Tuttofuoco
Pantani-Surace
Alberto Garutti
Lelio Aiello
Sergia Avveduti
Paolo Parisi
Generazioni! Uno sguardo al panorama artistico italiano. La rassegna quest'anno propone un'incursione su piu' livelli generazionali focalizzando l'attenzione sul fenomeno della contaminazione fra gli ambiti: incontri con Patrick Tuttofuoco, Pantani-Surace e Alberto Garutti.
A cura di Lelio Aiello, Sergia Avveduti, Paolo Parisi
déja.vu in collaborazione con Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e l’Accademia di Belle
Arti di Bologna, presenta Ren Con Tre, lo spazio che il Network Culturale Aritmia dedica annualmente
al panorama artistico italiano.
Ren Con Tre, a cura di Lelio Aiello, Sergia Avveduti e Paolo Parisi, dopo essersi occupato a lungo (4
edizioni) della generazione che ha iniziato negli anni 90 propone per il 2011 un incursione su più livelli
generazionali focalizzando l’attenzione sul fenomeno sempre più evidente della contaminazione fra gli
ambiti. L’invito, infatti, è stato rivolto ad artisti appartenenti a generazioni diverse e reduci da un
esperienza di collaborazione con personalità provenienti da altri ambiti.
Si parte quindi il 24 febbraio al MAMbo con il più giovane dei tre artisti invitati, Patrick Tuttofuoco
(giovedì 24 febbraio h 18.00), che attualmente resiede a Berlino. E' uno tra i più interessanti giovani
artisti del momento, oltre ad essere una delle personalità più interessanti della nuova generazione
italiana. Tuttofuoco vive in un Mondo che non sembra reale, ma un mondo di materiali plastici e
coloratissimi, carte rifrangenti e smalti industriali, ma soprattutto perché l'arte, per lui, è una questione
di stati d'animo, di reazioni epidermiche e immediate. Interpreta le tematiche attuali, con un lavoro
carico di energia, il riflesso di una cultura giovane, tecnologica e soprattutto collaborativa, in perenne
evoluzione. Affascinato dai paesaggi urbani, li reinventa in modo fantastico, attraverso suggestioni
inaspettate. Usa la luce e il colore per creare atmosfere ed emozioni, dando vita a veri e propri spazi
fisici di impronta POP che sembrano usciti da un videogioco in 3D.
Il duo Pantani-Surace (giovedi 3 marzo h 18.00), residenti in Toscana, collaborano dal 1995 e sono
interessati alla processualità delle cose e alla mutevolezza dei fenomeni naturali. Nelle loro opere è
sempre presente un ritmo fluttuante, una mutazione di stato, una trasformazione che genera nuovo
senso. Il tempo gioca un ruolo fondamentale nella loro produzione. Il consumarsi, l'esaurirsi o il
modificarsi in una nuova forma: un'estetica dell'instabilità in grado di far cogliere l'unicità di un attimo.
Le loro opere sono quasi sempre intensamente legate alla fisicità e alla storia dell'ambiente espositivo e
a volte è lo stesso spettatore che mette in moto un processo di cambiamento. Una poetica, la loro, che
condensa e riassume il tutto nell'essenziale, nel transitorio, nell'attimo che di continuo rinnova se stesso.
Chiude la serie di incontri Alberto Garutti (giovedì 10 marzo h 18.00) Artista e Docente
all'Accademia di Brera di Milano e professore per la cattedra di Arte 2 presso la Facoltà di Design e Arti di
Venezia, IUAV. Il lavoro di Alberto Garutti esplora le strategie, i metodi e i processi della produzione di
un'opera d'arte, che essa si collochi nello spazio privato o cerchi una relazione con il territorio. Temi
come il dialogo con la committenza ed i sistemi economici e politici della città, il rapporto con la natura e
l'incontro con lo spettatore caratterizzano la ricerca di Garutti.
Oggetti, conversazioni private e
conferenze pubbliche, grandi ed enigmatici disegni astratti, mobili, installazioni luminose, fliers, progetti
editoriali e campagne pubblicitarie compongono l'etereogeno e multiforme panorama dell'opera
dell'artista milanese. Tra i suoi lavori recenti "Temporali" (2008) un grande oggetto luminoso in
collegamento con il Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano (CESI).
Programma
giovedì 24 febbraio
Patrick Tuttofuoco
Di fronte e dietro i tuoi occhi / Talk
giovedì 3 marzo
Pantani-Surace
Voglio sentire il rumore di tutte le cose / Talk + performace con il gruppo musicale Kiddycar
giovedì 10 marzo
Alberto Garutti
L'artista come primo spettatore / Talk
Location
MAMbo, Bologna
ore 18
Déjà.vu, in bilico tra didattica ed esposizione, si pone principalmente come progetto di ricerca, con
laboratori volti ad esplorare modalità operative recenti e sperimentazione sui linguaggi, con una
particolare attenzione rivolta al fenomeno che ha visto le arti visive, in questi ultimi anni, sconfinare in
altri ambiti artistici come il cinema, il teatro, la musica, l’architettura e il Graphic design.
Alberto Garutti (Galbiate, 1948)
Artista e Docente, è titolare all'Accademia di Brera di Milano e professore per la cattedra di Arte 2 presso
la Facoltà di Architettura di Venezia, IUAV. Invitato a grandi manifestazioni internazionali, come la
Biennale di Venezia nel 1990 o il M.A.R.T.A, Museum di Herford nel 2001, è spesso chiamato a realizzare
opere pubbliche per città e musei: a Ghent in Belgio per il Museo S.M.A.K.; per la Biennale di Istanbul
sul ponte del Bosforo; nel 2002 a Kanazawa, in Giappone, in collaborazione con il 21st Century Museum
of Contemporary Art e a Bolzano per la città e il Museion, Nel 2009 vince il Premio Terna 02 ed il Premio
per la Cultura della città di Gent e, nello stesso anno, prende parte al ciclo espositivo MAXXI - Dialoghi
con la città, a cura di Laura Cherubini. Numerose le mostre personali e collettive di cui è stato
protagonista, tra cui quelle presso Galleria Paul Maenz a Colonia; Galleria Locus Solus a Genova; Galleria
Ugo Ferranti a Roma; Galleria Minini a Brescia; Studio Guenzani e Galleria Marconi a Milano; Museo
S.M.A.K. a Ghent; Magazzino d'Arte Moderna a Roma; Arte all'Arte 2000 e 2005; Associazione culturale
Zerynthia, Certosa di Padula; Villa Manin a Codroipo; ITALICS, Arte italiana fra tradizione e rivoluzione
1968-2008,Palazzo Grassi a Venezia e al Museum of Contemporary Art of Chicago; Fondazione Sandretto
Re Rebaudengo con una mostra personale; al museo Hangar Bicocca di Milano.
Pantani-Surace
Lia Pantani (Firenze, 1966). Giovanni Surace (Vibo Valentia, 1964)
La partecipazione a mostre collettive inizia nel 1999 con l'installazione site-specific In giardino, presso la
casa di Piergiorgio e Gabriella Fornello a Prato. Tra le numerose partecipazioni: N°1, Museo Laboratorio,
Città Sant'Angelo (Pescara), 2002; Working Insider, a cura di Sergio Risaliti, Stazione Leopolda, Firenze,
2003; 7sieben, a cura di Lelio Aiello, Galleria Rachel Haferkamp, Colonia, Germania, 2003; B Y O. Bring
Your Own, opere collezione Teseco, a cura di Saretto Cincinelli e Alberto Mugaini, MAN, Nuoro, 2005;
Mobili, a cura di Elisa Del Prete e Lelio Aiello, Nosadella due, Bologna, 2007. Tra le mostre personali: Se
la memoria mi dice il vero, a cura di Ilaria Mariotti, Certosa Monumentale di Calci, Pisa, 2001; Eco e
Narciso, a cura di Sergio Risaliti e R.De Marchi, Villar Pellice (Torino), 2003; Non spiegatemi perché la
pioggia si trasforma in grandine, Galleria Nicola Fornello, Prato, 2004;Ti amo, a cura di Laura Culpan,
Galleria Madder 139, Londra, UK, 2008.
Patrick Tuttofuoco (Milano nel 1974)
Lavora con lo Studio Guenzani di Milano ed ha partecipato a diverse esposizioni collettive a livello
internazionale tra cui ricordiamo la I Quadriennale di Arte Contemporanea allo Stedelijk Museum voor
Akt voor Aktuelle Kunst di Gent; Le Rire d'Echo presso il Centre d'Art Contemporain di Ginevra, Hops!
all'interno del Festival di Visual e Performing Arts, Link di Bologna. Tra le più recenti, Plus Ultra. Opere
dalla collezione Sandretto Re Rebaudengo, Macro Testaccio, Roma; Etat de Choses, Dersa Comfort,
Zurigo; Sindrome Italiana, a cura di Yves Aupetitallot, Magasin, Grenoble; Linguaggi e Sperimentazioni,
a cura di Giorgio Verzotti, MART, Rovereto; 21 x 21. 21 artisti per il 21° secolo, a cura di Francesco
Bonami, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Ibrido. Genetica delle forme d'arte, a cura di
Giacinto di Pietrantonio e Francesco Garutti, Padiglione d'Arte Contemporanea, Milano; Italics, a cura di
Francesco Bonami, Palazzo Grassi, Venezia; Tarantula, Fondazione Nicola Trussardi, Milano; Focus on
contemporary italian art, MAMbo, Bologna; Il futuro del futurismo, Galleria d'Arte Moderna e
Contemporanea, Bergamo; Space for your future, Recombining the DNA of Art and Design, Museum of
contemporary art, Tokyo; Apocalittici e integrati, a cura di Anna Mattirolo e Paolo Colombo, MAXXI,
Roma; Ou? Scènes du sud: Espagne, Italie, Portugal, Carré d'art, Musée d'art contemporain de Nîmes,
Nîmes, France; Camera con vista, a cura di Claudia Gian Ferrari, Palazzo Reale, Milano
Kiddycar formato da Valentina Cidda, Simon Chiappelli, Paolo Ferri e Stefano Santoni, la creatività del
gruppo si sviluppa attraverso la contaminazione, quella operata negli influssi di Gainsbourg, nelle
influenze del rock e post rock nordico-scandinavo, oppure in quelle di un Sufjian Stevens che,
nonostante la sua esagerata vena creativa, ha molto da insegnare nella composizione di brani arrangiati
con la pazienza e la precisione di un orafo.
Col supporto di Accademia di Belle Arti di Bologna, MAMbo –Museo d’Arte Moderna di Bologna, Regione
Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte. Media partners: UndoNet , Exibart, Città
del Capo-Radio Metropolitana, Radio Fujiko, Edizioni Zero.
Con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Provincia di Bologna.
MAMbo press
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Immagine: Patrick Tuttofuoco, Ice Mask. Stampa a getto d'inchiostro | 2009
MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna
Via don Minzoni 14, Bologna