Opere grafiche della pittrice triestina Renata Mattia dedicate al poeta Virgilio Giotti (Trieste, 1885 – 1957), autore di delicate liriche intimiste e sensibile interprete, attraverso il nostro vernacolo, della poesia del quotidiano, il quale inizio' per altro il proprio percorso artistico come fine disegnatore.
S'inaugura sabato 25 gennaio alle ore 18 la rassegna di opere grafiche che la pittrice triestina Renata Mattia dedica al poeta Virgilio Giotti (Trieste, 1885 – 1957), autore di delicate liriche intimiste e sensibile interprete, attraverso il nostro vernacolo, della poesia del quotidiano, il quale iniziò per altro il proprio percorso artistico come fine disegnatore.
La mostra, che sarà introdotta dal critico Marianna Accerboni e rimarrà visitabile fino al 7 febbraio, propone, grazie ad una sorta di accurato racconto parallelo, 23 poesie in dialetto composte da Giotti nel corso della sua vita e reinterpretate dalla De Mattia mediante una delicata ed incisiva sequenza di altrettante opere realizzate a vernice molle, acquetinte, puntesecche ed acqueforti, di cui alcune arricchite con interventi a mano. Nel corso dell’inaugurazione verrà presentato il volume intitolato, così come la mostra, “…dai versi di Giotti†ed edito dalla casa editrice “Hammerleâ€, in cui sono riprodotte le immagini e le liriche esposte nella rassegna.
“La De Mattia†- scrive Accerboni nella presentazione – “dimostra di possedere il necessario equilibrio compositivo e la perizia per sostenere, grazie ad un segno d’ispirazione naturalistica e tradizionale eppure capace di librarsi, quando serve, verso un’opportuna sintesi, i versi del poeta. Appassionatasi alle sue liriche una quindicina di anni fa, dopo averne ricevuto una raccolta da Tanda, la figlia di Giotti - che in realtà si chiamava Virgilio Schoenbeck ed aveva iniziato il proprio percorso artistico frequentando la locale Scuola Industriale ed i coetanei Guido Marussig ed Umberto Saba – la De Mattia ha saputo interpretare con la precisione tecnica che la contraddistingue, l’anima di lui, favorita da un’istintiva ed intima identità del sentire, che ha portato ambedue gli artisti alla contemplazione della natura, del paesaggio o di un particolare del quotidiano, espressi dal poeta e descritti dalla pittrice attraverso un’apparente semplificazione, che nasconde, al contrario, un coacervo di sentimenti, di pulsioni e di, a volte un po’ sottaciute, emozioni…â€.
Galleria Cartesius di via Carducci 10, Trieste
Per informazioni: 3356750946