Pinacoteca Nazionale
Bologna
via delle Belle Arti, 56
051 4209411 FAX 051 251368
WEB
Leonardo Cremonini
dal 14/2/2003 al 21/4/2003
051 243222

Segnalato da

Studio Pesci



approfondimenti

Leonardo Cremonini



 
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14/2/2003

Leonardo Cremonini

Pinacoteca Nazionale, Bologna

Antologica retrospettiva 2003 ­ 1953. Dopo La Seyne-sur-Mer e Milano, giungono ora a Bologna, importanti dipinti dell'artista: circa 120 opere, esposte alla Pinacoteca Nazionale e all'Accademia delle Belle Arti di Bologna, provenienti da collezioni private americane, dalla collezione Dreyfuss di Parigi e da istituzioni pubbliche italiane.


comunicato stampa

antologica retrospettiva
2003 ­ 1953

Inaugura il 15 febbraio presso la Sala Francesco Arcangeli della Pinacoteca Nazionale di Bologna, via delle Belle Arti 56, la mostra ' Cremonini.
antologica retrospettiva 2003 -1953' curata da Adriano Baccilieri, Vittorio Mascalchi e Peter Weiermair, e promossa dalla Galleria d'Arte Moderna di Bologna, dall'Associazione Amici della Galleria d'Arte Moderna di Bologna, dal Comune di Bologna, dall'Accademia delle Belle Arti e dalla Soprintendenza per i Beni Storico ­ Artistici ­ Demoantropologici.

Dopo La Seyne-sur-Mer e Milano, giungono ora a Bologna, importanti dipinti dell'artista: circa 120 opere, esposte alla Pinacoteca Nazionale e all'Accademia delle Belle Arti di Bologna, provenienti da collezioni private americane, dalla collezione Dreyfuss di Parigi e da istituzioni pubbliche italiane.

Leonardo Cremonini, artista italiano residente ormai da tempo a Parigi dove ha raggiunto una fama internazionale, è fra i più grandi pittori 'figurativi' del secondo Novecento.
Nella sua città, Bologna, dove Cremonini periodicamente ritorna per brevi soggiorni, nel 1969 gli è stata dedicata una mostra presso il Museo Civico Archeologico, curata dalla Galleria d'Arte Moderna. Sue opere erano presenti anche in due importanti rassegne collettive quali 'Pittura iconica' nel 1999 presso la Galleria d'Arte Moderna, e 'Figure del Novecento 2. Oltre l'Accademia', nelle sale dell'Accademia delle Belle Arti e della Pinacoteca Nazionale, evento compreso nel cartello di 'Bologna 2000'.
Con questa mostra antologica, arricchita di ulteriori e diverse opere, la capitale emiliana vuole rendere un ulteriore importante omaggio al suo illustre figlio e cittadino.
Nato nel 1925, Leonardo Cremonini si diploma all'Accademia di Belle Arti e giovanissimo si trasferisce a Milano, dove frequenta l'ambiente artistico di Brera. La svolta decisiva della sua vita e della sua carriera pittorica avviene nel 1951, quando decide di stabilirsi a Parigi. Da questo momento, il pittore diviene uno dei rappresentanti di spicco della 'nuova figurazione' internazionale. Tiene mostre personali alla Catherine Viviano Gallery di New York nel 1952, 1954, 1957 e 1962, alla Galleria L'Obelisco di Roma nel 1954, alla Hanover Gallery di Londra nel 1955. Nel 1960 è alla Galleria del Milione di Milano con una personale, nel 1962 alla Galerie du Dragon di Parigi e, due anni dopo, ha una sala alla Biennale di Venezia. Da allora e per più di 40 anni esporrà in tutto il mondo con mostre personali e collettive.

Da Louis Althusser, filosofo francese allievo di Bachelard, che provocatoriamente definiva Cremonini 'peintre de l'abstrait', tanti sono stati gli illustri esegeti della sua opera: da Rubin a Briganti, da Moravia a Calvino, da Umberto Eco a Paul Gaudibert e Regis Debray, fino a Carluccio, Valsecchi, Crispolti, Solmi, Sgarbi, ed altri ancora.
'Il lessico della pittura di Leonardo Cremonini - scrive Adriano Baccilieri nella sua presentazione - nell'affascinante, ambivalente ambiguità della sua formulazione, fra figurazione e figuralità, fra figuralità ed astrazione, fra forma ed informe, fra pennellata definita o indefinita, fra disegno o segno, può davvero essere inteso come un esemplare 'canone inverso'. In altre parole, siamo in presenza di un'opera la quale sfugge ad ogni possibile definizione grazie alla complessità 'contraddittoria' che magistralmente ostenta nel nesso 'tableau-peinture'; per affidare poi alla sola trasparenza iconografica della superficie dipinta il compito di dissimularla, tutto ammantando di un'apparente calma sovrana, dove la simbiosi dialettica immagine-pittura resta sospesa come un enigma d'olimpo.' La qualità della pittura di Cremonini è felicemente ambigua, alta e trasmutante fra effetti realistici, libertà astratte, invenzioni informali.
Una tastiera ricca e virtuosa messa a disposizione degli spartiti più complessi. Il mare, la porta-finestra, le sedie, il treno, le donne, i bambini, il cane, questi i temi più cari a Leonardo Cremonini, il quale opera su un'economia cromatica rappresa tra i grigi e i bruni dominanti e i celesti e i rossi dissonanti.
Le carrousel, 1954-'55, Les balcons d'Italie, 1953-'55, Le bain parmi les rochers, 1955-'56, Maternité, 1956, Femmes à la plage, 1956-'58, Conversation, 1957-'60, Mère à l'enfant, 1956, rimandano, in modo diverso, alle lezioni più alte della pittura: Paolo Uccello, Piero, Pontormo, Caravaggio, Georges de La Tour ed altri; oltre i 'classici' antichi, anche quelli della modernità, come Georges Seurat, sono chiamati in causa: Sens obligés, 1964-'65, Les codes d'un jardin, 1965, Colin-Maillard, 1965-'67, Le jardin à tatons, 1996-'97.

Celebre il suo ciclo di spiagge che si apre nel 1965-'66 con Les parenthèses de l'été: irreali nella loro assolata, implacabile realtà, surreali nell'artificio prospettico, pop-iperrealista, di un trompe l'oeil-trompe l'ésprit che lascia spiazzato l'osservatore, invaso nel suo spazio dalla pittura, o, viceversa, risucchiato dalla pittura nello spazio del dipinto. 'Una prerogativa di magnetica attrazione e 'déplacement'- scrive ancora Baccilieri - possiedono altre sue opere della serie (la maggior parte dittici, e di grandi dimensioni: quasi a ribadire, nella scansione duale e nella misura virtualmente illimitata, il senso della sequenza proprio del progetto antico di 'decorazione), e sono, scegliendo solo due titoli: Au coin du plein air, 1967, Les abris futiles, 1986-'87'.
L'arte di Cremonini è poi capace di evocare altre e diverse atmosfere: enigmatiche, cariche di 'suspense'. Sono i 'soft thrillers' degli scompartimenti ferroviari o degli abitacoli dei bus, delle fermate in stazione, dei finestrini affrontati di due convogli (fermi, in movimento affiancato, sfilanti in direzioni opposte? o situati solo nel non-luogo della pittura?). Altri enigmi ancora in quell'affascinante 'rebus', così secco e chiaro, così chiuso e 'svelato', che è La chaleur à carreaux, 1981-'82, o nelle immagini che si moltiplicano, si frammentano, si riflettono, in un gioco ingannevole d'identità, che fa lievitare anche le mille inflessioni cromatiche delle sue rifrazioni; ma tutto lasciando affidato all'unità imperturbabile del dipinto, come nella serie degli specchi, iniziata nel 1963.

CURATORI:
Adriano Baccilieri, Vittorio Mascalchi, Peter Weiermair

INAUGURAZIONE:
Aula Magna dell'Accademia di Belle Arti di Bologna, sabato 15 febbraio 2003, ore 18,00 (con proseguimento fino alle ore 22,00)
ORARI:
feriali e festivi 9.00 / 19.00. Lunedì: chiuso.

BIGLIETTO:
8 euro
4 euro ridotti dai 18 ai 25 anni
gratuito sotto i 18 e sopra 65 anni

ENTI PROMOTORI:
Comune di Bologna
Accademia delle Belle Arti
Soprintendenza per i Beni Storico ­ Artistici - Demoantropologici
Galleria d'Arte Moderna di Bologna
Associazione Amici della Galleria d'Arte Moderna di Bologna

CATALOGO:
Cremonini. Antologica retrospettiva 2003 ­ 1953, a cura di Adriano Baccilieri, Vittorio Mascalchi e Peter Weiermair, Grafiche dell'Artiere, Bologna; testi di Umberto Eco, Italo Calvino, Régis Debray ed altri

INFORMAZIONI AL PUBBLICO:
Pinacoteca Nazionale di Bologna: tel 051.420.94.11
Accademia delle Belle Arti di Bologna: tel 051.243.074

UFFICIO STAMPA:
Studio Pesci, Via G. Petroni 18/3, 40126 Bologna
tel. 051-269267, fax 051-2960748

SEDE:
Sale Belle Arti di Accademia di Belle Arti e Pinacoteca Nazionale, Via delle Belle Arti 56, 40126 Bologna

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