Antologica retrospettiva 2003 Â 1953. Dopo La Seyne-sur-Mer e Milano, giungono ora a Bologna, importanti dipinti dell'artista: circa 120 opere, esposte alla Pinacoteca Nazionale e all'Accademia delle Belle Arti di Bologna, provenienti da collezioni private americane, dalla collezione Dreyfuss di Parigi e da istituzioni pubbliche italiane.
antologica retrospettiva
2003 Â 1953
Inaugura il 15 febbraio presso la Sala Francesco Arcangeli della Pinacoteca
Nazionale di Bologna, via delle Belle Arti 56, la mostra ' Cremonini.
antologica retrospettiva 2003 -1953' curata da Adriano Baccilieri, Vittorio
Mascalchi e Peter Weiermair, e promossa dalla Galleria d'Arte Moderna di
Bologna, dall'Associazione Amici della Galleria d'Arte Moderna di Bologna,
dal Comune di Bologna, dall'Accademia delle Belle Arti e dalla
Soprintendenza per i Beni Storico  Artistici  Demoantropologici.
Dopo La Seyne-sur-Mer e Milano, giungono ora a Bologna, importanti dipinti
dell'artista: circa 120 opere, esposte alla Pinacoteca Nazionale e
all'Accademia delle Belle Arti di Bologna, provenienti da collezioni private
americane, dalla collezione Dreyfuss di Parigi e da istituzioni pubbliche
italiane.
Leonardo Cremonini, artista italiano residente ormai da tempo a Parigi dove
ha raggiunto una fama internazionale, è fra i più grandi pittori
'figurativi' del secondo Novecento.
Nella sua città , Bologna, dove Cremonini periodicamente ritorna per brevi
soggiorni, nel 1969 gli è stata dedicata una mostra presso il Museo Civico
Archeologico, curata dalla Galleria d'Arte Moderna. Sue opere erano presenti
anche in due importanti rassegne collettive quali 'Pittura iconica' nel 1999
presso la Galleria d'Arte Moderna, e 'Figure del Novecento 2. Oltre
l'Accademia', nelle sale dell'Accademia delle Belle Arti e della Pinacoteca
Nazionale, evento compreso nel cartello di 'Bologna 2000'.
Con questa mostra antologica, arricchita di ulteriori e diverse opere, la
capitale emiliana vuole rendere un ulteriore importante omaggio al suo
illustre figlio e cittadino.
Nato nel 1925, Leonardo Cremonini si diploma all'Accademia di Belle Arti e
giovanissimo si trasferisce a Milano, dove frequenta l'ambiente artistico di
Brera. La svolta decisiva della sua vita e della sua carriera pittorica
avviene nel 1951, quando decide di stabilirsi a Parigi. Da questo momento,
il pittore diviene uno dei rappresentanti di spicco della 'nuova
figurazione' internazionale. Tiene mostre personali alla Catherine Viviano
Gallery di New York nel 1952, 1954, 1957 e 1962, alla Galleria L'Obelisco di
Roma nel 1954, alla Hanover Gallery di Londra nel 1955. Nel 1960 è alla
Galleria del Milione di Milano con una personale, nel 1962 alla Galerie du
Dragon di Parigi e, due anni dopo, ha una sala alla Biennale di Venezia. Da
allora e per più di 40 anni esporrà in tutto il mondo con mostre personali e
collettive.
Da Louis Althusser, filosofo francese allievo di Bachelard, che
provocatoriamente definiva Cremonini 'peintre de l'abstrait', tanti sono
stati gli illustri esegeti della sua opera: da Rubin a Briganti, da Moravia
a Calvino, da Umberto Eco a Paul Gaudibert e Regis Debray, fino a Carluccio,
Valsecchi, Crispolti, Solmi, Sgarbi, ed altri ancora.
'Il lessico della pittura di Leonardo Cremonini - scrive Adriano Baccilieri
nella sua presentazione - nell'affascinante, ambivalente ambiguità della sua
formulazione, fra figurazione e figuralità , fra figuralità ed astrazione,
fra forma ed informe, fra pennellata definita o indefinita, fra disegno o
segno, può davvero essere inteso come un esemplare 'canone inverso'. In
altre parole, siamo in presenza di un'opera la quale sfugge ad ogni
possibile definizione grazie alla complessità 'contraddittoria' che
magistralmente ostenta nel nesso 'tableau-peinture'; per affidare poi alla
sola trasparenza iconografica della superficie dipinta il compito di
dissimularla, tutto ammantando di un'apparente calma sovrana, dove la
simbiosi dialettica immagine-pittura resta sospesa come un enigma d'olimpo.'
La qualità della pittura di Cremonini è felicemente ambigua, alta e
trasmutante fra effetti realistici, libertà astratte, invenzioni informali.
Una tastiera ricca e virtuosa messa a disposizione degli spartiti più
complessi. Il mare, la porta-finestra, le sedie, il treno, le donne, i
bambini, il cane, questi i temi più cari a Leonardo Cremonini, il quale
opera su un'economia cromatica rappresa tra i grigi e i bruni dominanti e i
celesti e i rossi dissonanti.
Le carrousel, 1954-'55, Les balcons d'Italie, 1953-'55, Le bain parmi les
rochers, 1955-'56, Maternité, 1956, Femmes à la plage, 1956-'58,
Conversation, 1957-'60, Mère à l'enfant, 1956, rimandano, in modo diverso,
alle lezioni più alte della pittura: Paolo Uccello, Piero, Pontormo,
Caravaggio, Georges de La Tour ed altri; oltre i 'classici' antichi, anche
quelli della modernità , come Georges Seurat, sono chiamati in causa: Sens
obligés, 1964-'65, Les codes d'un jardin, 1965, Colin-Maillard, 1965-'67, Le
jardin à tatons, 1996-'97.
Celebre il suo ciclo di spiagge che si apre nel 1965-'66 con Les parenthèses
de l'été: irreali nella loro assolata, implacabile realtà , surreali
nell'artificio prospettico, pop-iperrealista, di un trompe l'oeil-trompe
l'ésprit che lascia spiazzato l'osservatore, invaso nel suo spazio dalla
pittura, o, viceversa, risucchiato dalla pittura nello spazio del dipinto.
'Una prerogativa di magnetica attrazione e 'déplacement'- scrive ancora
Baccilieri - possiedono altre sue opere della serie (la maggior parte
dittici, e di grandi dimensioni: quasi a ribadire, nella scansione duale e
nella misura virtualmente illimitata, il senso della sequenza proprio del
progetto antico di 'decorazione), e sono, scegliendo solo due titoli: Au
coin du plein air, 1967, Les abris futiles, 1986-'87'.
L'arte di Cremonini è poi capace di evocare altre e diverse atmosfere:
enigmatiche, cariche di 'suspense'. Sono i 'soft thrillers' degli
scompartimenti ferroviari o degli abitacoli dei bus, delle fermate in
stazione, dei finestrini affrontati di due convogli (fermi, in movimento
affiancato, sfilanti in direzioni opposte? o situati solo nel non-luogo
della pittura?). Altri enigmi ancora in quell'affascinante 'rebus', così
secco e chiaro, così chiuso e 'svelato', che è La chaleur à carreaux,
1981-'82, o nelle immagini che si moltiplicano, si frammentano, si
riflettono, in un gioco ingannevole d'identità , che fa lievitare anche le
mille inflessioni cromatiche delle sue rifrazioni; ma tutto lasciando
affidato all'unità imperturbabile del dipinto, come nella serie degli
specchi, iniziata nel 1963.
CURATORI:
Adriano Baccilieri, Vittorio Mascalchi, Peter Weiermair
INAUGURAZIONE:
Aula Magna dell'Accademia di Belle Arti di Bologna, sabato 15 febbraio 2003,
ore 18,00 (con proseguimento fino alle ore 22,00)
ORARI:
feriali e festivi 9.00 / 19.00. Lunedì: chiuso.
BIGLIETTO:
8 euro
4 euro ridotti dai 18 ai 25 anni
gratuito sotto i 18 e sopra 65 anni
ENTI PROMOTORI:
Comune di Bologna
Accademia delle Belle Arti
Soprintendenza per i Beni Storico  Artistici - Demoantropologici
Galleria d'Arte Moderna di Bologna
Associazione Amici della Galleria d'Arte Moderna di Bologna
CATALOGO:
Cremonini. Antologica retrospettiva 2003 Â 1953, a cura di Adriano
Baccilieri, Vittorio Mascalchi e Peter Weiermair, Grafiche dell'Artiere,
Bologna; testi di Umberto Eco, Italo Calvino, Régis Debray ed altri
INFORMAZIONI AL PUBBLICO:
Pinacoteca Nazionale di Bologna: tel 051.420.94.11
Accademia delle Belle Arti di Bologna: tel 051.243.074
UFFICIO STAMPA:
Studio Pesci, Via G. Petroni 18/3, 40126 Bologna
tel. 051-269267, fax 051-2960748
SEDE:
Sale Belle Arti di Accademia di Belle Arti e Pinacoteca Nazionale, Via delle
Belle Arti 56, 40126 Bologna