Per tre sere la Galleria, ospitera' una boutique di opere d'arte in saldo. Questo lavoro che si propone come il piu' tradizionale, si presta a divenire in realta' il piu' concettuale ed immateriale della rassegna 3 x 3. Allo spazio ed al suo rapporto con esso, Cavallaro vorrebbe lasciare gli scaffali vuoti, il loro essere contenitori puri di 'semi', le opere, con un significato proprio.
Arte in saldo
Per tre sere la Galleria Sumithra, ospiterà una boutique di opere d'arte in
saldo. Questo lavoro che si propone come il più tradizionale, si presta a
divenire in realtà il più concettuale ed immateriale della rassegna 3 x 3. Allo
spazio ed al suo rapporto con esso, Cavallaro vorrebbe lasciare gli scaffali
vuoti, il loro essere contenitori puri di "semi", le opere, con un significato
proprio. Per Adriana Cavallaro, artista che da diverso tempo si occupa di
mosaico, ogni tessera è una parte del viaggio, una traccia, un inserto che
insieme agli altri compone l'opera. Cavallaro, costruisce qui, un'opera in
dis-farsi, aggrega segni, li unisce, ma sa che verranno smembrati per ricomporsi
solo nella mente di chi li ha visti uniti. L'opera integra rimane solo nella
mente di chi la fruisce, ogni volta diversa per composizione ed immagini, a
seconda di come è nell'attimo in cui mi è dato vederla. Quest'opera, che mostra
un'affinità stretta con il mosaico, non è dunque un cartone da restituire nella
sua totalità , ma un work in progress mutevole, se la galleria diventa un
negozio, (curatissimo e trendy), in cui l'artista vende parte di quello che ha
fatto in accademia nel corso dei 4/5 anni di studi e "tessere" nuove, create per
l'evento. L'intento è di liberarsi di tutto quello che non le appartiene più,
"abbandonandolo" ai fruitori. Chi acquista diviene tenutario di una parte della
sua storia, dei suoi viaggi, della sua vita, acquista tracce di lei, del suo
personale mosaico. Compare un duplice aspetto ironico e abbandonico, dove
l'abbandono consiste nel mettere nelle mani di chi le acquista, le proprie opere
in saldo, come tessere staccate, l'ironia nel mettere in evidenza quello che in
galleria non accade quasi mai: la vendita delle opere d'arte. Cavallaro non
regala, ma vende a chi acquista, una parte della sua storia. Oltre questi
aspetti, Cavallaro denuncia sia la svalutazione dell'arte, che la sua
sopravvalutazione. L'arte ritorna un bene di consumo, né più né meno degli
altri, in saldo, da comprare e consumare da ogni utente, ma nella galleria, il
luogo deputato alla vendita dell'arte. E' un ritorno alle origini del mercato,
dove l'artista ricorda, a chi non lo ricordasse più, dopo le vicende degli anni
70 ed 80, che le opere d'arte sono in vendita, non oggetti da guardare e basta,
ma pezzi da portare con sé, e rivedere, infinite volte. Restano gli scaffali, da
riempire ancora, con tessere di altri viaggi, ogni volta diverse, impilate in
spazi bianchi e neri, simili alla superficie di una scacchiera, e resta
l'artista Cavallaro che per l'occasione veste il ruolo di seria cassiera,
insieme al commesso ingaggiato per l'occasione, l'artista Filippo Farneti.
Perché l'arte è un gioco come lo sono gli scacchi, un gioco serio, con le sue
regole ed il suo mercato, non dimenticatevelo, grazie.
inaugura il 2 ottobre 2003 ore 18.30 > fino al 4 ottobre
dalle 17.00 alle 19.30
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3 x 3
Con il Patrocinio del comune di Ravenna
Assessorato alla Cultura
a cura di Rosetta Berardi e Loretta Zaganelli
testo di Loretta Zaganelli
Lo spazio de-frammentato
L'arte spesso ci aiuta a sopravvivere, mostrandoci le cose in modo diverso,
offrendoci vie d'uscita mentali, se non pratiche, che ci indicano possibili
scelte per vivere i nostri spazi e fruirli con diversa consapevolezza. Pensando
agli eventi recenti, durante la guerra in Iraq, (paese/spazio occupato dagli
americani per essere "liberato"), sono state lanciate dagli americani, bombe a
frammentazione. Il principio di tali ordigni, è quello di ridurre in schegge
tutto ciò che viene avvicinato in un certo raggio d'azione. Tutto: esseri umani,
oggetti, edifici, suppellettili. Il risultato è rendere irriconoscibili gli
spazi vissuti. Restano solo frammenti di corpi e di oggetti, schegge impazzite.
Esiste invece un procedimento dei PC che agisce nel modo contrario. Si chiama
de-frammentazione e consiste nell'eliminazione dello spazio superfluo esistente
in memoria tra un file e l'altro, lasciando in essere solo lo spazio necessario
ai vari file per esistere. Resta solo spazio pulito e protetto dall'eccesso,
come vuoto vitale. Questo procedimento ha molto in comune con il modo di
rapportarsi nei confronti dello spazio da parte degli artisti scelti quest'anno
da Rosetta Berardi e Loretta Zaganelli per 3 x 3. Il vuoto, durante le tre
mostre, diventerà contenitore di performance insolite. Non sarà allestito e
ripensato come spazio a sé, ma come luogo ospite di micro sistemi e contenitore
di progetti autonomi.
La rassegna d'arte contemporanea, 3 x 3, nata per rendere visibile l'arte dei
giovani artisti che lavorano nella zona ravennate, giunge nel 2003 alla sua
seconda tappa, con l'intento di farci riflettere sulla gestione dei luoghi
deputati all'arte. Per tre settimane la Galleria Sumithra, diventerÃ
contenitore di happenings, performance e installazioni, in cui ci sarà dato
fruire eventi rivelatori che ci metteranno di fronte a nuove dinamiche e nuovi
approcci verso lo spazio definito solitamente "Galleria", spazio messo spesso in
crisi, nel corso degli ultimi 40 anni, dagli artisti di tutto il mondo. Se negli
anni settanta, l'arte veniva portata fuori dalla galleria per interagire con la
vita esterna, ora invade gli spazi classici, galleria e musei, facendoli
divenire contenitori idonei in questo caso per: una micro - discoteca, (con
Christina Jonsson dal 16 al 18 ottobre); una boutique ri-adattata alla vendita
reale di opere d'arte (con Adriana Cavallaro dal 2 al 4 ottobre); un luogo del
silenzio sacro (con Antonio Rinaldi dal 9 all'11 ottobre). Diventerà contenitore
di progetti che intendono far interagire lo spettatore, in una nuova ottica
"situazionista" per far si che chi osserva, sia dentro lo spettacolo, come un
protagonista consapevole.
Galleria Sumithra
43/45 Via Pasolini 48100 Ravenna
Telefono 0544/34779 Telefax 0544/34149