Artestudio Sumithra
Ravenna
via Pasolini 45
0544 34149 FAX 0544 34149
WEB
Adriana Cavallaro
dal 1/10/2003 al 4/10/2003
O544 34779 FAX 0544 34149
WEB
Segnalato da

Sumithra



approfondimenti

Adriana Cavallaro



 
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1/10/2003

Adriana Cavallaro

Artestudio Sumithra, Ravenna

Per tre sere la Galleria, ospitera' una boutique di opere d'arte in saldo. Questo lavoro che si propone come il piu' tradizionale, si presta a divenire in realta' il piu' concettuale ed immateriale della rassegna 3 x 3. Allo spazio ed al suo rapporto con esso, Cavallaro vorrebbe lasciare gli scaffali vuoti, il loro essere contenitori puri di 'semi', le opere, con un significato proprio.


comunicato stampa

Arte in saldo

Per tre sere la Galleria Sumithra, ospiterà una boutique di opere d'arte in saldo. Questo lavoro che si propone come il più tradizionale, si presta a divenire in realtà il più concettuale ed immateriale della rassegna 3 x 3. Allo spazio ed al suo rapporto con esso, Cavallaro vorrebbe lasciare gli scaffali vuoti, il loro essere contenitori puri di "semi", le opere, con un significato proprio. Per Adriana Cavallaro, artista che da diverso tempo si occupa di mosaico, ogni tessera è una parte del viaggio, una traccia, un inserto che insieme agli altri compone l'opera. Cavallaro, costruisce qui, un'opera in dis-farsi, aggrega segni, li unisce, ma sa che verranno smembrati per ricomporsi solo nella mente di chi li ha visti uniti. L'opera integra rimane solo nella mente di chi la fruisce, ogni volta diversa per composizione ed immagini, a seconda di come è nell'attimo in cui mi è dato vederla. Quest'opera, che mostra un'affinità stretta con il mosaico, non è dunque un cartone da restituire nella sua totalità, ma un work in progress mutevole, se la galleria diventa un negozio, (curatissimo e trendy), in cui l'artista vende parte di quello che ha fatto in accademia nel corso dei 4/5 anni di studi e "tessere" nuove, create per l'evento. L'intento è di liberarsi di tutto quello che non le appartiene più, "abbandonandolo" ai fruitori. Chi acquista diviene tenutario di una parte della sua storia, dei suoi viaggi, della sua vita, acquista tracce di lei, del suo personale mosaico. Compare un duplice aspetto ironico e abbandonico, dove l'abbandono consiste nel mettere nelle mani di chi le acquista, le proprie opere in saldo, come tessere staccate, l'ironia nel mettere in evidenza quello che in galleria non accade quasi mai: la vendita delle opere d'arte. Cavallaro non regala, ma vende a chi acquista, una parte della sua storia. Oltre questi aspetti, Cavallaro denuncia sia la svalutazione dell'arte, che la sua sopravvalutazione. L'arte ritorna un bene di consumo, né più né meno degli altri, in saldo, da comprare e consumare da ogni utente, ma nella galleria, il luogo deputato alla vendita dell'arte. E' un ritorno alle origini del mercato, dove l'artista ricorda, a chi non lo ricordasse più, dopo le vicende degli anni 70 ed 80, che le opere d'arte sono in vendita, non oggetti da guardare e basta, ma pezzi da portare con sé, e rivedere, infinite volte. Restano gli scaffali, da riempire ancora, con tessere di altri viaggi, ogni volta diverse, impilate in spazi bianchi e neri, simili alla superficie di una scacchiera, e resta l'artista Cavallaro che per l'occasione veste il ruolo di seria cassiera, insieme al commesso ingaggiato per l'occasione, l'artista Filippo Farneti.

Perché l'arte è un gioco come lo sono gli scacchi, un gioco serio, con le sue regole ed il suo mercato, non dimenticatevelo, grazie.

inaugura il 2 ottobre 2003 ore 18.30 > fino al 4 ottobre

dalle 17.00 alle 19.30

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3 x 3

Con il Patrocinio del comune di Ravenna
Assessorato alla Cultura

a cura di Rosetta Berardi e Loretta Zaganelli

testo di Loretta Zaganelli

Lo spazio de-frammentato
L'arte spesso ci aiuta a sopravvivere, mostrandoci le cose in modo diverso, offrendoci vie d'uscita mentali, se non pratiche, che ci indicano possibili scelte per vivere i nostri spazi e fruirli con diversa consapevolezza. Pensando agli eventi recenti, durante la guerra in Iraq, (paese/spazio occupato dagli americani per essere "liberato"), sono state lanciate dagli americani, bombe a frammentazione. Il principio di tali ordigni, è quello di ridurre in schegge tutto ciò che viene avvicinato in un certo raggio d'azione. Tutto: esseri umani, oggetti, edifici, suppellettili. Il risultato è rendere irriconoscibili gli spazi vissuti. Restano solo frammenti di corpi e di oggetti, schegge impazzite. Esiste invece un procedimento dei PC che agisce nel modo contrario. Si chiama de-frammentazione e consiste nell'eliminazione dello spazio superfluo esistente in memoria tra un file e l'altro, lasciando in essere solo lo spazio necessario ai vari file per esistere. Resta solo spazio pulito e protetto dall'eccesso, come vuoto vitale. Questo procedimento ha molto in comune con il modo di rapportarsi nei confronti dello spazio da parte degli artisti scelti quest'anno da Rosetta Berardi e Loretta Zaganelli per 3 x 3. Il vuoto, durante le tre mostre, diventerà contenitore di performance insolite. Non sarà allestito e ripensato come spazio a sé, ma come luogo ospite di micro sistemi e contenitore di progetti autonomi.

La rassegna d'arte contemporanea, 3 x 3, nata per rendere visibile l'arte dei giovani artisti che lavorano nella zona ravennate, giunge nel 2003 alla sua seconda tappa, con l'intento di farci riflettere sulla gestione dei luoghi deputati all'arte. Per tre settimane la Galleria Sumithra, diventerà contenitore di happenings, performance e installazioni, in cui ci sarà dato fruire eventi rivelatori che ci metteranno di fronte a nuove dinamiche e nuovi approcci verso lo spazio definito solitamente "Galleria", spazio messo spesso in crisi, nel corso degli ultimi 40 anni, dagli artisti di tutto il mondo. Se negli anni settanta, l'arte veniva portata fuori dalla galleria per interagire con la vita esterna, ora invade gli spazi classici, galleria e musei, facendoli divenire contenitori idonei in questo caso per: una micro - discoteca, (con Christina Jonsson dal 16 al 18 ottobre); una boutique ri-adattata alla vendita reale di opere d'arte (con Adriana Cavallaro dal 2 al 4 ottobre); un luogo del silenzio sacro (con Antonio Rinaldi dal 9 all'11 ottobre). Diventerà contenitore di progetti che intendono far interagire lo spettatore, in una nuova ottica "situazionista" per far si che chi osserva, sia dentro lo spettacolo, come un protagonista consapevole.

Galleria Sumithra
43/45 Via Pasolini 48100 Ravenna
Telefono 0544/34779 Telefax 0544/34149

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Giordano Bittante
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