Festival di musica elettronica e arti digitali. Il tema di quest'anno e' "A Unitary Urbanism", concetto che si ispira a quella corrente del Situazionismo che punta a valorizzare la citta' e la societa' che la vive attraverso un'irruzione dell'arte nei luoghi (anche metaforici) del quotidiano.
L’ottava edizione del Dancity Festival si svolgerà a Foligno (PG) il 27, 28 e 29 giugno prossimi. Tante le novità di quest’anno, a partire dalla scelta di tornare alla “vecchia” formula di tre giorni, scanditi da una serie di performance e progetti originali in location suggestive del centro storico, quali Palazzo Candiotti, Auditorium S. Domenico e la rinnovata Piazza S. Domenico, e il club d’avanguardia Serendipity.
Tema di quest’anno è “A Unitary Urbanism”, concetto che si ispira a quella corrente del Situazionismo che punta a valorizzare la città e la società che la vive attraverso un’irruzione dell’arte nei luoghi (anche metaforici) del quotidiano. E ad aprire il Festival è proprio un progetto legato al territorio, una prima assoluta che vedrà l’esibizione di Shackleton, uno dei più influenti produttori di musica elettronica a livello mondiale, con i tamburini della Giostra della Quintana, una performance speciale che sarà realizzata in occasione del quattrocentesimo anno del torneo folignate. L’evento, che avrà luogo giovedì 27 in Piazza S. Domenico, intende decontestualizzare il simbolo culturale cittadino riproponendolo in una nuova veste contemporanea e sperimentale. Sempre la sera di giovedì, presso Palazzo Candiotti, ci sarà il Seven Inch DJ set del resident del Fabric Craig Richards e poi l’attesissimo concerto dei Deerhunter, di cui è uscito a maggio il nuovo album “Monomania”, con l’apertura dei francesi Chromb!, mentre a seguire, presso l’Auditorium S. Domenico, ci sarà nuovamente Shackleton con il suo live istintivo e cervellotico allo stesso tempo. Dopo di lui, a chiudere il primo giorno del Festival, il DJ set dell’eclettico Pinch, con l’inconfondibile e sempre fresca selezione di dubplate di acetato e vinili ricercati.
Venerdì 28 dalle 17 in poi l'Auditorium S. Domenico ospiterà, tra gli altri, il nuovo progetto di Vincenzo Vasi, “Dervishi” e il live di Sven Kacirek, a cui seguiranno il live di Andy Stott e nuovamente Craig Richards con la sua classica e inimitabile performance. La parte notturna invece si svolgerà al Serendipity, club che ben si adatta al confronto di culture techno, quella di Detroit con Robert Hood live, quella tedesca con Ben Klock e quella d'oltremanica con Claro Intelecto.
Il terzo e ultimo giorno del Festival, sabato 29, sarà interamente presentato da Red Bull Music Academy. Una serie di performance artistiche che si susseguiranno dalle 17 in poi a Palazzo Candiotti e all’Auditorium S. Domenico e, inoltre, una lecture con Ghostpoet condotta da Damir Ivic alle ore 18,30, presso il Ridotto dell’Auditorium, dal titolo “Ghostpoet: words and sounds”. Tra le tante performance ci sarà l'anteprima mondiale con il duo composto dall'acclamato pianista armeno Tigran Hamasyan e LV (Hyerdub), poi uno dei migliori live al mondo, quello di Mathew Jonson; dopo dieci anni torneranno live anche i Metro Area, mentre come set di chiusura ci sarà James Holden, di cui uscirà il disco a giugno.
Ma questi sono solo alcuni dei tanti artisti internazionali e delle tante sorprese del Dancity Festival 2013, che, realizzato da venti volontari componenti l’omonima associazione, continua a crescere e a porsi come punto di riferimento a livello internazionale per le avanguardie, l’innovazione e la qualità musicale, senza perdere di vista il forte legame con il territorio. Il Dancity Festival 2013 sarà così un “urbanismo unitario” che coinvolgerà le arti e la città e che offrirà al proprio pubblico una nuova esperienza sensoriale ed intellettuale, per osservare e fruire di nuove creatività.
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