Touch of Joy. Esercizi di immaginazione. Cos'e' la politica del sogno e del sognare a occhi aperti? Un programma di due settimane che include presentazioni, conferenze, letture, dibattiti, associazione libera e proiezioni di film.
Le crisi non sono un’invenzione del XXI secolo: il 1816, per esempio, fu l’anno senza estate in cui le temperature calarono drasticamente in molti luoghi d’Europa e del Nord America. Più tardi, i climatologi attribuirono il fenomeno alla violenta eruzione del vulcano Tambora sull’isola di Sumbawa (1815), nell’attuale Indonesia. A Bologna, un astrologo profetizzò la fine del mondo per il 18 luglio, provocando rivolte e suicidi. A causa del costante maltempo, un gruppo di giovani poeti inglesi che soggiornava nei pressi del lago di Ginevra fu costretto a rimanere in casa. Decisero di scrivere storie di fantasmi e di leggerle ad alta voce. Mary Shelley creò Frankenstein, o Il moderno Prometeo. Lord Byron, che aveva affittato Villa Diodati, scrisse le poesie “Le tenebre” e “Il sogno”, interrogandosi sulla natura dei sogni.
Conosciamo la lunga storia dell’attività onirica notturna dal Romanticismo e attraverso il Modernismo nell’arte, nella cultura e nella scienza. Uno dei primi a problematizzare la scrittura del sogno è stato Gérard de Nerval. Per la psicoanalisi, nata esattamente allo stesso momento del cinema, il sogno diventò un linguaggio che richiede di essere decodificato, e come ogni interpretazione, ridusse ciò che era interpretato. I surrealisti ignorarono ampiamente la differenza tra il sogno e la scrittura del sogno. In “Kitsch onirico” (1925), il primo commento pubblicato da Walter Benjamin sul Surrealismo, l’archeologo della modernità dichiarò lucidamente, “Il sognare partecipa della storia”. Il percorso verso il collettivo sognante fu così delineato. Prendendo esplicitamente le distanze da Sigmund Freud, il filosofo e epistemologo francese Gaston Bachelard ha opposto le fantasticherie (rêverie) al sogno. La sua gaia, poetica scienza ruotò attorno al confine dei regni della razionalità e della loro fruibilità attraverso le immagini. Il lato oscuro della storia può essere trovato in un’antologia di Charlotte Beradt degli anni Trenta, pubblicato per la prima volta molti anni dopo: ne Il Terzo Reich dei sogni, i sogni diventano documenti storici.
Il fratellino trascurato del sogno notturno è il sogno a occhi aperti. Il suo biotopo può essere trovato nei cortili e nelle nicchie poco appariscenti della modernità. I sogni a occhi aperti sono allo stesso tempo uno strumento di sovversione e di subordinazione; ricordano la nostra libertà e il confinamento nelle circostanze date. I sogni a occhi aperti appartengono a quelle forme del “far nulla” che compongono quel mondo della quotidianità privo di eventi rilevanti. Come punto di riferimento per la loro esplorazione, vale la domanda formulata dal sociologo tedesco Georg Simmel nel 1908: “Com’è possibile la società?”.
Cos’è la politica del sogno e del sognare a occhi aperti? Come possiamo parlare d’immaginazione oggi, e come imparare a usarla? E infine, quanto piacere e quanta conoscenza sono possibili al di là del capitalismo accademico e della routine dell’autoriflessione? Queste sono alcune delle domande da affrontare nei vari formati di Touch of Joy – la frase è tratta dalla poesia sul sogno di Byron – ideato dall’artista residente a Berlino Peter Friedl in collaborazione con l’Istituto Svizzero di Roma, un programma di due settimane che include presentazioni, conferenze, letture, dibattiti, associazione libera, proiezioni di film, così come la ricerca sul campo e le visite in situ a Roma e Sabaudia. Il denominatore comune è l’interesse per l’immaginazione; la sua storia, i suoi miti e i suoi metodi.
Per l’occasione Friedl ha ideato il sito internet Daydream Factory (a partire da un concetto sviluppato dal 2012, nel corso del suo insegnamento alla NABA di Milano) dove raccogliere sogni a occhi aperti come materiale di ricerca.
Tutti sono invitati a contribuire con il proprio racconto.
www.daydreamfactory.istitutosvizzero.it
Con la partecipazione di: Marco Avena ed Eleonora Planera (psicologi), Billy Ehn (etnologo, Professore Emerito di Culture and Media Studies, Umeå University), Jean-François Chevrier (storico dell’arte, curatore, Professore di Storia dell’Arte contemporanea, École nationale supérieure, Paris), Tonino De Bernardi (filmmaker), Gianluca e Massimiliano De Serio (filmmakers), Angelo Del Boca (storico), Elena Esposito (Professore Associato di Sociologia della comunicazione, Università di Modena e Reggio Emilia), Peter Friedl (artista), Mia Fuller (Professore associato di Italian Studies, University of California, Berkeley), Karen Pinkus (Professore di Italian and Comparative Literature, Cornell University, New York City).
Le proiezioni includono film di: Michelangelo Antonioni, Maya Deren, Haile Gerima, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Jia Zhangke, Buster Keaton, Satoshi Kon, Akira Kurosawa, Richard Linklater, Edwin S. Porter, Hans Richter, tra gli altri.
Programma
Lunedì 31 marzo
ore 11.00
Villa Maraini
Open Studio
Presentazione
Martedì 1 aprile
ore 18.00
Sala Elvetica
Il sogno scritto
Letture da Theodor W. Adorno, Artemidoro, Walter Benjamin, Charlotte Beradt, Federico Fellini, Nagib Mahfuz, Meret Oppenheim e altri.
Samuel Beckett
Immaginazione Morta Immaginate
ore 21.00
Sala Elvetica
Cinema
Buster Keaton, Sherlock jr, 1924, 42’
Mercoledì 2 aprile
ore 11.00 – 13.00
ore 16.00 – 18.00
Teatro della Cometa
Social Dreaming
con Marco Avena e Eleonora Planera
ore 21.00
Villa Maraini
Cinema
Richard Linklater, Waking Life, 2001, 99’
Giovedì 3 aprile
ore 11.00
Villa Maraini
Open Studio
ore 18.30
Villa Maraini
Billy Ehn
Daydreaming. Everyday Life as an Adventure
Venerdì 4 aprile
ore 10.00
Roma – luoghi vari
Ricerca sul campo con Billy Ehn
ore 21.00
Villa Maraini
Cinema
Lars von Trier, Dancer in the Dark, 2000, 134’
Sabato 5 aprile
ore 12.00
Villa Maraini
Open Studio
ore 17.00
Sala Elvetica
La storia infinita
Angelo Del Boca in conversazione con Peter Friedl
ore 21.00
Villa Maraini
Cinema
Haile Gerima, Adwa. An African Victory, 1999, 97’
Domenica 6 aprile
ore 15.30 – ore 23.00
Film Studio
Tonino De Bernardi
Cinema espanso-espansivo
Il vaso etrusco, 1967, 23′,
Il sogno di Costantino, 1968, 23′
A Patrizia, 1968-70, 60′
Elettra, 1987, 94′
Uccelli di terra, 1993, 19′
Butterfly. L’attesa, 2010, 94′
Libera vita, 2010, 13′
Lunedì 7 aprile
ore 15.00 – 18.00
Sala Lauree, Facoltà di Scienze Politiche
Sapienza – Università di Roma
(in collaborazione con gli studenti del Laboratorio di autoformazione)
Gianluca e Massimiliano De Serio
Stanze, 2010, 58′
ore 21.00
Sala Elvetica
Gianluca e Massimiliano De Serio
Un ritorno, 2013, 26′
Martedì 8 aprile
ore 11.00
Villa Maraini
Open Studio
ore 18.30
Villa Maraini
Karen Pinkus
Fuels. Potentiality, Hope, Chaos in the Anthropocene
ore 21.00
Villa Maraini
Cinema
Michelangelo Antonioni, Deserto rosso, 1964, 113’
Mercoledì 9 aprile
ore 11.30
Sabaudia
Visita della città con Mia Fuller
Sala Elvetica
ore 21.00
Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Lo specchio di Diana, 1997, 29′
Giovedì 10 aprile
ore 11.00
Villa Maraini
Open Studio
ore 18.30
Villa Maraini
Cinema
Hans Richter, Dreams That Money Can Buy, 1947, 80’
ore 21.00
Sala Elvetica
Jean-François Chevrier
Individual Mythology
Venerdì 11 aprile
ore 11.00
Luoghi vari – Roma
Piranesi in situ
con Jean-François Chevrier
ore 18.30
Villa Maraini
Elena Esposito
La realtà della finzione
Ore 21.00
Villa Maraini
Cinema
Jia Zhangke, 24 City, 2008, 112’
Sabato 12 aprile
ore 11.00
Villa Maraini
Open Studio
LUOGHI
Istituto Svizzero di Roma
Villa Maraini
Via Ludovisi, 48 – Roma
Sala Elvetica
via Liguria, 20 – Roma
Teatro della Cometa
Via del Teatro Marcello, 4 – Roma
Film Studio
Via degli Orti d’Alibert, 1 – Roma
Sala Lauree – Facoltà di Scienze Politiche
Sapienza – Università di Roma
Piazzale Aldo Moro, 5 – Roma
OPEN STUDIO
Gli Open Studio sono incontri di approfondimento alla presenza di Peter Friedl e altri ospiti.
Tutti gli appuntamenti sono aperti al pubblico.
Ufficio stampa:
Alessandra Santerini +39 335 6853767 alessandrasanterini@gmail.com
Tutti gli eventi sono gratuiti e aperti al pubblico.