Teatro Arsenale
Milano
via Cesare Correnti, 11
02 8321999 FAX 02 8375896
WEB
Il martirio di San Sebastiano
dal 6/12/2000 al 21/12/2000
02 8321999
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Segnalato da

Maria Eugenia d'Aquino



approfondimenti

Annig Raimondi



 
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6/12/2000

Il martirio di San Sebastiano

Teatro Arsenale, Milano

Fra Magia e sensi. Un uomo e una donna , un labirinto e un velo. La vicenda è interpretata come un'iniziazione del giovane Sebastiano ad opera di una figura portatrice di tutte le voci e i suoni del mondo organico e inorganico che compongono il molteplice universo immaginato da D'Annunzio. Le cinque Mansioni in cui si articola "Il martirio" diventano un fascio di esperienze, le tappe di un'anima disponibile alla ricerca di sé e al superamento della condizione umana.


comunicato stampa

Fra Magia e sensi. Di Annig Raimondi.

Un uomo e una donna , un labirinto e un velo.
La vicenda è interpretata come un'iniziazione del giovane Sebastiano ad opera di una figura portatrice di tutte le voci e i suoni del mondo organico e inorganico che compongono il molteplice universo immaginato da D'Annunzio.

Le cinque Mansioni in cui si articola "Il martirio" diventano un fascio di esperienze, le tappe di un'anima disponibile alla ricerca di sé e al superamento della condizione umana.
Come in un 'laboratorio alchemico', la natura riporta l'uomo ai limiti estremi del mondo moderno dove l'anima delle cose non si rassegna più al proprio involucro naturale.
Entrare a far parte del mondo inorganico che nega la vita è la scommessa di un percorso che è anche un tentativo di rendere inalterabile, inaccessibile la vita, restituendole finalmente un valore assoluto.

Proprio attraverso il sacrificio cruento, attraverso un atto violento, assoluto e definitivo,come in ogni mistero iniziatico, Sebastiano giunge alla personificazione del Dio e di un tutto che in lui si identifica e confonde.

L'esistenza umana è ridotta a un "mostruoso meccanismo" nel quale ognuno ignora l'altro e tutti vivono i loro incomunicabili destini costretti e incatenati da quella parola poetica che, citando lo stesso D'Annunzio, "è veramente fra tutti i giochi mentali il compiuto; di là dalla pittura, di là dalla scultura, continua l'opera di creazione e dà forma al mistero estraendolo dalla tenebra per esporlo alla luce piena".

Il Martirio di San Sebastiano" fu scritto da d'Annunzio a Arcachon (Francia) fra il 1910 e il 1911, in un periodo di fervore creativo che è caratterizzato dall'incontro fondamentale con Claude Debussy. L'opera debuttò a Parigi il 22 maggio 1911 e fu subito condannata dall'arcivescovo di Parigi e dall'arcivescovo di Milano che vietarono ai cattolici di assistervi.

"Il Martirio" è costruito secondo lo schema del Mistero medioevale e inquadra i suoi episodi principali fra disfacimento del mondo pagano, violento, lussurioso e feroce e la formazione del mondo cristiano non ancora puro di paganesimo ed ebbro di cambiamento; fra la lotta dei due mondi e le persecuzioni dei cristiani; fra misticismo e magia; fra estasi e masochismo.

In una sorta di 'festa di consacrazione', il rituale di D'Annunzio mette in evidenza la crudeltà e la sensualità di certe immagini cristiane. Tramitè la pietà e la paura avviene una purificazione delle emozioni primitive di odio e violenza. L'azione si apre e si chiude con una preghiera: frequenti cantici l'accompagnano e talora essa è danzata, essendo intenzione di D'Annunzio realizzare in qualche modo uno spettacolo 'uno e trino' (poesia, musica, danza).

Nel "San Sebastiano" la sensualità e la lussuria hanno prevalenza sullo spirito. Sebastiano appare ebbro di dissolvimento e di morte; in lui e negli altri martiri dannunziani non c'è la divina serenità del credente che, attraverso i supplizi, vede la sua salvazione eterna; ma piuttosto il crudo, esasperato desiderio del sangue che scorre dalle membra lacerate. Se c'è un senso religioso in questo "Martirio" è quello primitivo e selvaggio "quale si manifestò nell'origine della civiltà e si rinnova sempre in tempi torpidi, pregni di fermenti spirituali".

E si può pensare ai sacrifici umani imposti dalle religioni antichissime, agli iniziati dei misteri dionisiaci, orfici, adonistici, via via fino ai giorni nostri; follie collettive che si manifestano come aspirazione all'annientamento.
D'Annunzio è qui, fino in fondo, il poeta della barbarie e del decadentismo.

Durata - 1 ora e 20 minuti - atto unico

Orario spettacolo - dal martedi' al sabato - ore 21,15 - domenica ore 16,30 - lunedi' riposo

Prenotazioni e informazioni - da lunedi' al venerdi' - dalle 15 alle 19 - presso il Teatro Arsenale

Prezzo Biglietti - intero £.25.000 - ridotto £.21.000 - gruppi £.17.000 - £.15.000 - martedi' e domenica £.17.000

Teatro Arsenale - via C. Correnti 11 - Milano - Tel. 02 8321999 / 02 8375896

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