Cesare Ronconi, regista del Teatro Valdoca di Cesena, ha tenuto uno stage teatrale di approfondimento della durata di tre settimane presso il Centro per la Cura e la Ricerca sui Disturbi del Comportamento Alimentare del Dipartimento di Salute Mentale della AUSL Lecce 1. Delicate mani e' il laboratorio che si apre al pubblico per disvelare l'essenza di una sensibilità altra, nella necessità che spinge all'incontro con l'altro per dare e ricevere, una necessita' che pratica scambio.
Cesare Ronconi, regista del Teatro Valdoca di Cesena, ha tenuto uno stage teatrale di approfondimento della durata di tre settimane presso il
Centro per la Cura e la Ricerca sui Disturbi del Comportamento Alimentare del Dipartimento di Salute Mentale della AUSL Lecce 1.
Lo stage si inserisce nell'ambito del programma di terapia integrata per l'anoressia e la bulimia adottato dal Centro stesso, il quale utilizza,
oltre che le tradizionali tecniche scientifiche medico-psicologiche anche tecniche creative, per un approccio integrato e multidisciplinare capace
di affrontare su più livelli il disagio e le malattie che lo manifestano.
La finalità dello stage è stata una sorta di ritorno all'esperienza della pratica teatrale come azione volta alle singole individualità in una tensione
profondamente corale dell'azione, capace di mettere in gioco corpo e presenza.
Come in altre occasioni, anche in questo caso il Centro ha scelto di avvalersi della collaborazione di una delle figure più interessanti del
panorama teatrale contemporaneo internazionale, Cesare Ronconi, peraltro molto amato nel nostro Salento, che oltre all'esperienza e la
competenza è dotato di grande sensibilità e spessore umano.
DELICATE MANI è il laboratorio che si apre al pubblico per disvelare l'essenza di una sensibilità altra, nella necessità che spinge
all'incontro con l'altro per dare e ricevere, una necessità che pratica scambio.
Se davvero, come ci dice Cristina Campo, la figura preesiste all'idea, l'artista è archeologo di forme. Cesare Ronconi ha esplorato per tre
settimane il sottosuolo delle giovani donne in cura presso il Centro. Stanando le facce, voci, occhi, figure fisiche e interne in cui, a tratti,
potesse risuonare o riverberare un discorso intorno all'essenza. Verità non intima alla persona, intesa come maschera individuale, ma che
emana da un sè comune, antico e spirituale. La forma è qui allontanamento dal dolore, cristallizzazione del pianto. Pietrifica nel pianto e nel
riso. E' andata verso quella profondità recondita che ci nutre l'anima.
Andare nel bilico del dolore, della follia di esseri ciechi e sordi che non sono adatti alla comprensione della superficie del mondo, ma sono
oracoli; poi venire indietro, in quella ridicola superficie con pietà e forza. Nel radioso irridere tutto. Quell'andata e ritorno sono per Cesare
Ronconi l'arte dell'attore. Esercizio dell'ascolto interno, attenzione e tensione all'essenza e capacità di tradurla in un linguaggio scarno,
antiretorico, slegato. Di una radicalità rischiarata dal riso e dalla lievità del gioco. Anche, una solitudine beata che è aderenza alla qualità pura
della tragedia.
Gli stessi principi compositivi dirigono il rapporto con i testi di Mariangela Gualtieri, drammaturga del Teatro Valdoca: sembra che queste
donne abbiano già dentro tutte le parole della sua poesia grave e amorosa, che dice un femminile intimo, potente.
Regia, scene e luci di Cesare Ronconi
Testi: Mariangela Gualtieri
Fotografo di scena: Sergio Quarta
Collaboratori di scena: Mauro Marino,
Anna Maria De Filippi, Andrea Pati
Ufficio Stampa ed organizzazione:
Centro per la Cura e la Ricerca
sui Disturbi del Comportamento Alimentare, DSM, AUSL LE/1
Emanuela Dallagiovanna: Teatro Valdoca, Cesena
Grafica: BigSur
Inaugurazione: Venerdì 9 febbraio 2001 ore 19,30
Ex-Opis Lecce